MILANO. I piccoli azionisti del Monte dei Paschi hanno presentato al Tribunale di Milano, un’opposizione formale alla richiesta di archiviazione sulla gestione dei crediti deteriorati (Npl) dal 31 marzo 2012 al 6 di agosto 2015.
La richiesta di archiviazione per Alessandro Profumo ex presidente, Fabrizio Viola ex Ad e Paolo Salvadori presidente del Collegio Sindacale è stata formulata lo scorso 3 maggio dai sostituti procuratori di Milano, Stefano Civardi e Mauro Clerici.
L’opposizione sulla questione dei crediti deteriorati è stata presentata dall’avvocato Paolo Emilio Falaschi. La richiesta di archiviazione si fonda sulla sola evidenza testimoniale di un dirigente di Bankitalia che, a detta della parte civile, non si è occupato specificatamente di controllare se i vari prenditori che non avevano restituito i crediti, fossero davvero, in grado, al momento della loro concessione, di poterli ripagare. E dunque se i prenditori fossero forniti anche di capienti garanzie a fronte del rischio di credito assunto dal Monte dei Paschi. Per la parte civile la richiesta di archiviazione è quindi fondata su controlli minimi o pseudocontrolli.
Questo anche alla luce dell’enorme massa di crediti deteriorati della banca senese, arrivati a quota 48 miliardi miliardi, una cifra, per la parte civile, gigantesca rispetto a quelle accumulata da altre banche italiane, sia in termini assoluti che relativi. Falaschi lamenta inoltre come non siano stati considerati gli esposti dei piccoli azionisti presentati più volte nell’agosto 2016. Viene dunque chiesta dunque una perizia tecnica su tutte le questioni sollevate.
Il 27 aprile, gli ex vertici Mps sono stati rinviati a giudizio per falso in bilancio e aggiotaggio (Salvadori solo per falso in bilancio), per la rappresentazione contabile delle operazioni di ristrutturazione di Alexandria e Santorini, relativamente ai bilanci dal 2012 al 2014 e per la semestrale del 2015.