"In attesa del ricongiungimento centrodestra-ricciarello magico"
SIENA. Da Pierluigi Piccini riceviamo e pubblichiamo.
“Dobbiamo ringraziare Tajani perché, con molta semplicità, ci ha spiegato il sondaggio apparso ieri su una testata locale. In premessa, è doveroso ricordare che in un’indagine di mercato, quando c’è un margine di errore del 6% allora tutto è possibile. Dunque è possibile che il sondaggio abbia altri fini, come molti di questi nel periodo pre-elettorale, che vengono usati esigenze politiche. Quale sarebbe il fine politico? Vediamo allora (e leggiamo tra le righe) le affermazioni che ha rilasciato Tajani.
Tajani, in evidente difficoltà, recita la parte di chi sembra uno sprovveduto, portato a Siena senza sapere perché, come tutti quelli che nel 2018 hanno appoggiato De Mossi. E come ne esce? Affermando che De Mossi è stato un buon sindaco e che le vere ragioni della sostituzione sono dovute alla volontà della coalizione, che ha preferito una donna. Semplicemente! Bizzarra ricostruzione visto che la prima scelta era ricaduta su un uomo, poi sostituito per la cattiva gestione di alcuni dirigenti locali di Fratelli d’Italia. Alla luce di quanto sta accadendo non sono poi convinto che sia stata “una cattiva gestione”, ma piuttosto “una gestione voluta” che ha penalizzato Montomoli e parti della società senese.
Come se alla fine, dopo cinque anni di fallimenti, tutto si riducesse a uno scherzo, a una buffonata con De Mossi ingaggiato a fare il convenuto a vantaggio di una delle liste in competizione come quella, appunto di Castagnini che viene data, guarda caso in ascesa.
Davvero uno spettacolo avvilente, privo di prospettive. Dalle parole di Tajani, avvalorate da una lettura del sondaggio, sembra che la soluzione Fabio – arrivata all’ultimo tuffo, dopo il bluff su Montomoli – sia ormai diventata una sorta di lista civetta in attesa delle necessarie ricongiunzioni. E che le rotture tra centrodestra e Castagnini siano solo tattiche per gestire la campagna elettorale, per far credere all’elettorato che esista una vera incompatibilità con il gruppo del ricciarello magico (Bellandi, Tacconi & C.), salvo poi riunirsi come se nulla fosse successo in questi cinque anni (Tajani).
Per l’ennesima volta la questione potrebbe finire a tarallucci e vino, ma quando questo disegno dovesse palesarsi, sarebbe troppo tardi per rimediare”.