SIENA. Da Pierluigi Piccini riceviamo e pubblichiamo.
“Il professor Ascheri ha perso una occasione nel non voler prendere atto di una serie di disfunzioni che stanno interessando la biblioteca da lui presieduta e che ne mettono in discussione la stessa autonomia. Il presidente non si accorge che il problema dell’Istituzione Biblioteca comunale degli Intronati è causato dal fatto che il fondo ordinario di funzionamento è stato attribuito ad un servizio diverso, che i progetti culturali sono scomparsi e camuffati in opere pubbliche, che i finanziamenti per quasi 2 milioni e mezzo sono stati spostati su altri centri di responsabilità, che sono stati trasferiti altrove il funzionario di ragioneria, il funzionario tecnico e perfino l’esecutivo tecnico contabile, che tutto è avvenuto senza passaggio di consegne, che la Direttrice è stata privata dell’incarico di RUP. Non è grave che l’Ascheri riceva una telefonata da parte del Segretario, ma lo è che se ne faccia latore nei confronti della Direttrice quando ciò non rientra tra le sue competenze e non siano rispettate le procedure normative.
L’Ascheri non si accorge che il problema della biblioteca è causato dal fatto che né lui né il CdA (di nomina politica … di maggioranza) si sono minimamente preoccupati di reagire quando qualcuno ha definito l’Istituzione come “Biblioteca dei Rintronati” , dal fatto che né lui né il CdA (di nomina politica … di maggioranza) si sono minimamente interessati del Bilancio dell’Istituzione, della sostituzione del personale trasferito, del ripristino dei fondi di funzionamento, dell’espropriazione dei progetti culturali e dei relativi finanziamenti.
L’Ascheri non si accorge che il problema della biblioteca è causato dalla contraddizione ed eventuale omissione di chi avrebbe dovuto agire per la tutela dell’Istituzione, della sua storia, del rispetto della legge e del regolamento di funzionamento, del rispetto delle competenze, della tutela del lavoro encomiabile di tutto il personale e della sua Direttrice, delle denunce sindacali sulla gravità della situazione, delle decine e decine di comunicazioni che sono state inviate all’Amministrazione e non hanno avuto alcuna risposta, delle segnalazioni che il CdA non poteva ignorare e che mai si sono tradotte in conseguenti azioni a tutela dell’Istituzione stessa, dell’indifferenza totale rispetto allo smantellamento dei servizi, alle carenza di personale, alla forzata chiusura dei servizi.
Ma è attentissimo a eventuali errori grammaticali sottolineando che nel titolo dell’artico pubblicato nel mio Blog e da me firmato, ci sia un indicativo al posto di un congiuntivo. Il titolo in questione è: “Ma siamo sicuri che il Presidente Ascheri conosce lo Statuto e il Regolamento della Biblioteca comunale?”. Bene! L’insegnante presidente dovrebbe sapere che nei casi in cui nella frase ci sia un aggettivo che esprima una certezza come: certo, sicuro, convinto, chiaro, evidente, ovvio… non si usa il congiuntivo, ma l’indicativo. Spero che questo scambio di informazioni possa essere utile ad Ascheri per migliorare almeno il suo ruolo di educatore”.