SIENA. Da Pierluigi Piccini riceviamo e pubblichiamo.
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Non scriverò di Palio. Mi sono limitato per il momento a citare gli articoli del Regolamento che non sono stati applicati o utilizzati male. Ritorneremo a parlare della Festa in modo molto, ma molto più ampio a carriere svolte. Ora mi interessa fare una semplice considerazione. Ho più volte sottolineato nel passato che il Palio e le Contrade sono la cartina tornasole dello stato di salute della comunità senese, attraverso la quale i senesi, contradaioli e non, prendono consapevolezza della realtà nella quale Siena vive. Tutto ciò, fuori dalla retorica, dall’ideologizzazione stucchevole e ripetitiva con le quali alcuni cercano di nascondere lo stato dell’arte. Ebbene, la sera del 2 di luglio è andata in scena la nuda realtà, frutto di una serie di cause e concause che sarà bene affrontare al momento opportuno. Sarà necessario essere impietosi, con il rischio di diventare impopolari, ma la situazione lo richiede senza sognare un impossibile ritorno al passato, come qualcuno ha scritto in queste ore.
Intanto è uscita l’impietosa, annuale statistica del Sole 24 Ore sul gradimento dei sindaci, che ha visto De Mossi all’ultimo posto. Posizionamento che era nell’aria, altrimenti non si spiegherebbero le riunioni che sono state fatte da alcuni esponenti della maggioranza per cercare un altro a candidato, evidenziano l’ansia e le preoccupazioni che agitano i partiti di centrodestra. Si sono svolto colloqui ripetuti, con personaggi utili per tutte le ore e per tutti gli schieramenti dalla sinistra alla destra, pur di trovare una soluzione. Nelle stesse liste civetta che avrebbero dovuto appoggiare il sindaco in carica, nel caso di una sua ricandidatura, se si legge attentamente ciò che scrivono o cosa dicono i responsabili ci si accorge che campeggia un: “Per ora”. Sì, al momento appoggiano De Mossi, poi si vedrà. Conclusione: il problema è De Mossi, non chi lo ha sostenuto in questi anni, quindi cambiando il candidato tutto torna in ordine. Si ricomporrebbe così una verginità politica, sicuramente più efficace delle acque di San Casciano dei Bagni. No, troppo comodo! De Mossi e il suo gruppo di consiglieri ristretto è stato sostenuto in maniera acritica dalla maggioranza di centrodestra. Abbiamo assistito a qualche cambiamento di casacca, ma sempre dentro il sostegno all’attuale primo cittadino. Il metodo usato da alcuni consiglieri è stato quello di non partecipare alle votazioni non gradite, tanto i numeri davano ampie garanzie. È stato accettato di tutto e di più, riservandosi qualche contropartita. E così si è partecipato alla spartizione delle nomine. I sostenitori hanno accettato che queste nei punti più importanti come la Fondazione Mps, il Santa Maria della Scala, ecc. tornassero al Pd in una logica di continuità, come ha sostenuto il sindaco di Poggibonsi. Trasversalismo? I nuovi assessori, le lotte all’interno della macchina amministrativa, i consulenti, il tutto sempre accettato silenziosamente dai sostenitori politici. Questi ultimi oggi hanno una possibilità servita su un piatto d’argento: il problema è De Mossi, per questo andrebbe cambiato. Staremo a vedere se questo sarà il risultato. Il futuro è incerto le liste civetta in preparazione, alcuni personaggi, ormai ben noti, costituiscono un peso troppo grande e difficile da digerire, ma senza i quali il centrodestra è molto debole. E in campagna elettorale non si fanno sconti a nessuno, né a De Mossi (se fosse lui il prescelto) né a un nuovo candidato che si dovesse appoggiare sull’attuale maggioranza o parti di essa. Tra l’altro, si racconta che anche le acque di San Casciano dei Bagni fossero in realtà poco efficaci per la ricostruzione della verginità”.