“Il Mef decide di mettere sul mercato una ulteriore pacchetto di azioni, pari al 12,5%, per un valore di 157,5 milioni di euro, con uno sconto del 2,49% ad azione. Tutto normale, in apparenza: lo Stato deve scendere ancora fino a diventare residuale per rendere appetibile l’acquisto della Banca ex senese. Va bene così, poi mica tanto: non si può svendere solo perché il Governo ha bisogno di denaro per far fronte al buco di bilancio determinatosi dal superbonus. Ci saremmo aspettati che insieme alla cessione di quote ci fosse anche una proposta, un progetto magari discusso con le autorità interessate a livello locale, con il territorio. Insomma, qualche straccio di garanzia, tanto più che al Comune come al Governo abbiamo i partiti dello stesso colore politico. In verità ognuno di questi soggetti, anche chi non può considerarsi un partito tradizionale, restano in silenzio. Tutto è affidato alla logica di mercato e nessuno dice niente: è normale, dato che a Siena le forze che amministrano si fidano di quello che fanno a Roma, come ha avuto modo di dire più volte il Sindaco.
Altra notizia: vengono tolti 135 milioni di euro dallo stanziamento per il Biotecnopolo. È vero che non c’è nessuna voce ufficiale, solo indiscrezioni da parte di qualche addetto ai lavori molto ben informato. Se fosse vero allora risponderebbe a verità che a Siena i partiti di maggioranza non sanno e contano molto poco sulle decisioni che vengono prese a Roma, loro si fidano. Non c’è dubbio che, come abbiamo già sottolineato in un altro comunicato, i dubbi diventano forti sulle reali volontà del Governo. Prenderebbero sempre più forza le voci sulle indiscrezioni circa le azioni del ministro D’Urso. Il quale vorrebbe mettere ordine alle fondazioni ministeriali adeguando anche le coperture finanziarie. Ora comprendiamo – poco in verità – la fiducia della maggioranza consiliare nei confronti del Governo. Che diamine, almeno un po’ di lobbying (gruppo di pressione) non ci starebbe male! Ricordiamo che il precedente sindaco con la fascia tricolore andò a manifestare a Roma per dare sostegno alle rivendicazioni dei sindacati sulla vicenda Whirlpool.
Tuttavia, in Parlamento non c’è solo la maggioranza: c’è anche l’opposizione cittadina che però non si fa sentire con le tipiche azioni che normalmente vengono messe in atto in questi casi. Comprendiamo le difficoltà sul Monte, ma sul Biotecnopolo, o si preferisce l’inazione in modo da dare totalmente la colpa all’avversario politico per i soliti fini elettorali? Non era forse un progetto partito con Enrico Letta? Deficitario dal punto di vista statutario e senza un progetto, comunque di matrice Pd, quello che doveva sostituire la crisi del Monte dei Paschi. Quindi, tirando le somme, ad oggi ci rimane la svendita del Monte dei Paschi e la riduzione dello stanziamento per il Biotecnopolo, ma per contro ci sono arrivati, o dovrebbero arrivare due milioni e duecentomila euro per la strada di Costalpino e un milione e centomila per la rotonda sulla strada Fiume. Siamo forti!”