A rispondere l’assessore al Patrimonio Luciano Fazzi
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SIENA. Durante la seduta consiliare dello scorso 8 maggio è stato affrontato il tema delle tempistiche di alienazione dei beni immobili del Comune attraverso un’interrogazione dei consiglieri del gruppo Per Siena Vanni Griccioli, Massimo Mazzini e Pierluigi Piccini. Nell’illustrare l’atto, Griccioli ha ricordato che era stato annunciato “lo studio da parte dell’amministrazione dell’istituzione di un fondo immobiliare che accogliesse tutti i fondi comunali strategici inutilizzati, compresi quelli inseriti nell’elenco delle alienazioni”. Da qui la richiesta di sapere “se le previsioni di bilancio possono permettere la progettazione di tale fondo immobiliare e se così non fosse di elencare le motivazioni che inibirebbero tale costituzione e comprendere quali saranno i beni immobiliari in procinto di dismissione”.
A rispondere l’assessore al Patrimonio Luciano Fazzi che ha espresso alcune precisazioni “poiché il bando pubblico per la vendita del patrimonio immobiliare del Comune era già da tempo pubblicato con la scadenza del 4 maggio per la presentazione delle offerte, scadenza che ricadeva nel pieno periodo della pandemia, con problematiche legate anche alla visita degli immobili, la stessa scadenza è stata prorogata al 4 giugno, così come l’aggiudicazione, spostata al giorno successivo, 5 giugno”. Per quanto riguarda l’immobile che ospita l’istituto “Monna Agnese”, l’assessore ha confermato che rimane inserito nell’elenco del patrimonio alienabile, spiegando che la struttura non è stata inserita nel bando delle alienazioni in quanto “l’edificio è ancora occupato dalla scuola e la Provincia di Siena non ha trovato una collocazione alternativa, nonostante fosse stato proposto, ad esempio, il Pendola, come soluzione possibile e praticabile”. Relativamente, invece, al fondo immobiliare, Fazzi ha sottolineato di aver avuto occasione di parlare di questo tema con il consigliere Piccini, evidenziando che “visto l’esiguo importo del valore degli immobili di proprietà comunale da alienare, non è conveniente costituire un fondo. Casomai, in considerazione dell’attuale situazione in cui si trova la città, l’amministrazione potrebbe farsi “parte diligente” di un fondo immobiliare cittadino a cui possano partecipare anche altre istituzioni e privati, così da costituire un ulteriore volano per rilanciare l’economia”.
“Pienamente soddisfatto – ha replicato Griccioli – in quanto l’assessore ci ha informato sui vari aspetti e cambiamenti relativi alla vendita del patrimonio immobiliare messo all’asta in questo periodo. Riguardo al fondo immobiliare, suggerirei di aprire anche ai patrimoni di Asl, MPS e Università per creare un’interazione fruttuosa e renderlo più “appetibile””.