Intervento di Silvia Ghelardini, vicepresidente del movimento
SIENA. Da Per Siena riceviamo e pubblichiamo.
“In piena fase due di questa epidemia che ha pesantemente condizionato la nostra libertà di movimento, è legittimo chiedersi oltre ai grandi temi nazionali, come le singole comunità cittadine si dispongano al rientro ad una sorta di quotidiana normalità e, nel caso specifico, al rientro dei nostri bambini e ragazzi nelle attività didattiche.
La DAD ha integrato e sostenuto una forma, per quanto larvale, di comunicazione e relazione tra docenti, alunni e famiglie, .,.che nel breve periodo può essere accettata con tutti i suoi limiti e storture; ma questa non potrà essere una soluzione di lungo periodo o addirittura permanente per gli anni scolastici a venire, pena il fallimento dell’obbiettivo fondamentale dell’educazione: formare i cittadini delle nuove generazioni.
Andare a scuola, specialmente nelle primarie e nelle secondarie di primo grado significa innanzitutto acquisizione di socialità, condivisione di apprendimenti che riguardano per prima cosa la persona in evoluzione che è il bambino e la sua relazione viva a vera con gli altri, piccoli o adulti che siano.
Si pone ora con grande urgenza la necessità di mettere in atto, in tempo utile, misure riguardanti gli spazi fisici e la sicurezza per la riapertura delle attività didattiche per la comunità scolastica tutta ed è per questo che il Movimento per Siena chiede, con forza, che l’amministrazione ponga in essere strategie operative efficaci e tempestive, atte da subito a mettere al passo il comparto scuola del territorio con le necessità degli alunni e delle loro famiglie e dei lavoratori che nella scuola operano. La cronica mancanza di spazi in molti istituti della città è già sufficientemente nota, già portata varie volte all’attenzione dell’ente provinciale anche dalle dirigenze scolastiche in via ordinaria. Gli edifici scolastici di cui Siena sono perlopiù inadeguati dal momento che per il centro storico, sono di vecchia o antica concezione, sia quando sono nati come edifici scolastici sia quando sono stati recuperati da precedenti destinazioni, conventi, collegi, caserme, e in generale sono oggi inadatti o insufficienti per le nuove regole del distanziamento.
Non è accettabile che ad oggi la cittadinanza senese non abbia, da parte della sua amministrazione, delle risposte in merito alla ripresa delle attività che coinvolgono parti consistenti e sensibili della popolazione: bambini, donne lavoratrici, docenti, persone con disabilità, addetti ai servizi collaterali alla scuola.
Se è vero che la normativa e le regole appartengono alla sfera ministeriale, è altrettanto vero che la scuola materna e la primaria sono pertinenza del Comune, il quale, sia come diretto responsabile degli edifici qualunque ne sia la titolarità di possesso, sia come interlocutore privilegiato con le istituzioni quali la Provincia e l’Ufficio Scolastico provinciale, deve farsi carico immediatamente del ruolo di mediatore per tutte le scuole di ogni ordine e grado – a voler citare solo la scuola dell’obbligo – ma risulta chiaro che l’Amministrazione comunale è comunque coinvolta a pieno titolo anche nella vita della sua sede universitaria.
In quest’ottica il Movimento per Siena ritiene urgente nonché necessario che il Comune di Siena si attivi subito – e con esso gli enti a esso collegati o paralleli – per predisporre un tavolo tecnico in cui si valuti la possibilità di svincolare gli spazi pubblici esistenti di proprietà comunale attualmente vuoti e inutilizzati e decretarne l’accesso a favore delle attività scolastiche. Insieme a ciò vengano predisposte e comunicate alla cittadinanza le azioni indispensabili alla gestione:
1. delle attività ricreative estive per le quali le molte realtà del territorio, private o promosse da enti, non hanno ancora certezza di alcuna modalità di svolgimento.
2. della ripresa in sicurezza delle attività scolastiche autunnali, con tutto quello che gira intorno alla vita delle comunità didattiche, siano esse l’individuazione degli spazi aggiuntivi per la didattica negli edifici di proprietà cittadina, delle attività delle mense con i loro addetti, dei trasporti garantiti dall’autoparco comunale, comprensivi dei percorsi di zona e/o dei trasporti attrezzati per i disabili; delle attività sportive curriculari.
L’emergenza determinata dal contagio richiede in modo ancora più forte che si progetti bene e celermente, con la partecipazione di tutti gli attori locali preposti, la ripresa autunnale secondo quelle che saranno le disposizioni governative, senza riposare su inutili scarichi di responsabilità e senza perdere i mesi estivi, utili a individuare le necessità e le soluzioni operative atte a garantire il fondamentale diritto all’istruzione.”