Sena Civitas: "La commedia degli equivoci"
SIENA. Da Sena Civitas riceviamo e pubbblichiamo.
“Una premessa: le nostre considerazioni, come sempre, sono riferite esclusivamente agli aspetti e comportamenti politici delle persone e non alle stesse in quanto tali. Detto questo, la nostra riflessione prende oggi spunto dall’intervista che la candidata sindaco Anna Ferretti ha rilasciato in data 15-02-23 a Canale 3 TV.
Dopo i primi 10 minuti introduttivi di “acclimatamento” l’intervista entra finalmente nel vivo con le seguenti affermazioni della candidata: “sono sempre stata una persona all’interno del centro sinistra… ho preso la tessera del PD poi lasciata lavorando con la diocesi… ho una lunga esperienza amministrativa alle spalle”. La domanda che sorge spontanea è “Candidata sindaco, visto che ha tutta questa dichiarata lunga esperienza amministrativa alle spalle all’interno del centrosinistra, dove era quando il PD ed i suoi alleati hanno compiuto scelte politiche/amministrative così scellerate da portare Siena alla decadenza di oggi? Quali interventi ha posto in atto in passato per contrastare una conduzione politico/amministrativa così disastrosa per Siena? Quando afferma “Siena torni ad essere quella di un tempo”, significa per lei, che tutto deve tornare al tempo in cui la sinistra faceva e disfaceva in città e la Fondazione MPS elargiva ogni anno centinaia di milioni di Euro senza creare per la città un duraturo valore aggiunto? Poi nell’intervista continua dicendo: “bisogna essere nuovi… Il PD asse portante di questa nuova ventata che può investire la città e darle nuova vitalità”. Totò commenterebbe con un ironico “ma mi faccia il piacere”… In lei il desiderio di novità sarà pure sincero, ma non possiamo che ritenere la sua mentalità politica compromessa proprio da tutta quell’esperienza, che lei stessa afferma di avere, in buona parte maturata quando è stata assessore di nomina del sindaco Franco Ceccuzzi, poi “dimissionario”. Siena necessita di un sindaco che garantisca “vera” discontinuità con il passato; un sindaco, che possa essere scevro da qualsiasi possibile condizionamento politico/partitico, sia esso romano o fiorentino. A queste caratteristiche corrisponde il candidato sindaco Fabio Pacciani, che Sena Civitas sostiene con la propria lista.
Tornando alla candidata Ferretti, ad una domanda di Aldo Tani su un possibile apparentamento con Castagnini, dice: “non vedo perché debba essere associata a Castagnini, che rappresenta la continuità di questa amministrazione”. Qui la candidata sindaco Ferretti o realmente non ha capito il senso della domanda (ma noi non lo crediamo) oppure “cade dal pero”. Massimo Castagnini non rappresenta solo la continuità con questa amministrazione, ma il trasversalismo politico più utilitaristico che questa città ha sempre espresso (dal passato “groviglio armonioso” all’attuale “ricciarello magico”); trasversalismo di cui il PD ha sempre fatto parte, che si ritrova nella continuità e nelle nomine di un gruppo dirigente che cambia colore e, come i camaleonti, è nuovamente pronto a farlo.
Ma ora veniamo al candidato Montomoli e alla sua coalizione con i partiti del centrodestra che, quasi in via grottesca, continuano a sostenere il sindaco De Mossi, che però appoggerà il candidato Castagnini, criticando nel contempo scelte che per 5 anni hanno condiviso o nomi che per 5 anni hanno apprezzato. La totale incoerenza di questa ridicola situazione fa pendant con la scelta di un candidato con una storia “non” di centrodestra che, solo per i voti che portano, ha accettato il loro appoggio, ben sapendo che hanno brillato negli ultimi 5 anni per il silenzio e l’accondiscendenza verso scelte di degrado cittadino.
Concludiamo auspicando che le nostre considerazioni motivino e rafforzino “chi legge” a prendere, per le elezioni comunali, distanza dai partiti, per dare forza a chi vuole che i cittadini di Siena governino direttamente la città in cui vivono. Noi di Sena Civitas ribadiamo che Fabio Pacciani rappresenta la vera novità della politica; il vero spirito civico, non condizionato e non condizionabile. In buona sostanza, quello autentico”.