Il gruppo consiliare democratico di Siena chiede al Comune di promuovere un servizio domiciliare per le famiglie fragili
SIENA. Una delle tante questioni che ora assilla i genitori e le famiglie è come seguire i ragazzi con la ripresa dei lavori e le scuole chiuse, ma con la didattica ancora attiva; poi, con le attività estive che probabilmente rimarranno sospese ed una mobilità limitata, soprattutto, se perdura l’isolamento sociale per gli over 65, pilastro del welfare anche nella nostra Città.
Questo sarà uno dei problemi più duri: la conciliazione dei tempi lavoro/famiglia e la tenuta della coesione sociale.
Non si tratta semplicemente di chi “guarda i ragazzi”, ma di chi li cura in sicurezza, là dove in famiglia non si conciliano le condizioni per seguirli. La risposta è complessa, perché il progetto ha bisogno di risorse e professionalità che diano garanzia alle famiglie, nelle proprie case.
Il Comune può farsi promotore e garante di questo progetto costruendo, con l’apporto professionale delle strutture educative comunali e con il terzo settore, una rete qualificata di operatori ed organizzazioni in grado di assicurare un servizio efficiente e qualificato. Un servizio che i genitori possano attivare rapidamente, senza troppe lungaggini, e con tariffazioni scaglionate secondo l’ISEE, con una fascia base per chi già accede ai sussidi minimi di reddito e bonus Coronavirus.
Accanto a un contributo comunale, non sarebbe insensato poter reindirizzare le risorse regionali previste per agevolare l’utenza nell’accesso ai servizi per l’infanzia in gestione diretta dei Comuni, attualmente chiusi, e consentire al Comune di organizzare una rete di servizi domiciliari per le famiglie fragili con la competenza ed esperienza del proprio personale.
Si tratta di un’idea solo abbozzata, ma questo nuovo bisogno è serio e la risposta va trovata alla svelta.
Gruppo Consiliare PD