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MONTERIGGIONI. Un messaggio vocale su What’sapp ha annunciato questa mattina il licenziamento di 26 lavoratori (su 37) di Paycare, l’azienda che cura i call center di banche e altri committenti. A26 lavoratori era stato garantito l’impiego almeno fino a giugno, in attesa di una conferma della commessa della Regione Lombardia. Che non è arrivata.
Si apre così l’ennesima crisi nel comparto lavorativo senese: Beko, Telco e ora Paycare. Oltre ad una grosso punto interrogativo su Gsk…
La lunga agonia del call center
La crisi occupazionale della PayCare di Monteriggioni ha radici profonde, legate alle vicende societarie che hanno coinvolto diverse aziende nel settore dei servizi di pagamento e call center.
Da Bassilichi a Nexi
Nel 2018, Bassilichi, storica azienda operante nel settore dei pagamenti digitali, è stata acquisita da Nexi, dando vita a una riorganizzazione che ha portato alla nascita di PayCare, focalizzata sui servizi di call center. Durante questa transizione, si è discusso della ricerca di un partner per PayCare, ma nel gennaio 2019 è stata annunciata la cessione del 100% della proprietà a un soggetto non specificato. Ciò ha causato preoccupazione tra i lavoratori e ha portato a vari scioperi.
L’arrivo di Comdata e le successive difficoltà
Successivamente, PayCare è entrata a far parte del Gruppo Comdata. Nel maggio 2019, Comdata ha confermato l’accordo per garantire le commesse per un periodo minimo di 36 mesi, offrendo una temporanea stabilità ai dipendenti. Tuttavia, nel tempo, PayCare ha affrontato la perdita di importanti commesse, come quella con Cariparma nel 2021, che ha messo a rischio il futuro di 26 lavoratori nella sede di Monteriggioni.
La crisi recente e i licenziamenti del gennaio 2025
Negli ultimi anni, la situazione è peggiorata. Nel gennaio 2025, è stato reso noto che la commessa con la Regione Lombardia, una delle principali fonti di lavoro per PayCare, non sarebbe stata rinnovata alla scadenza di febbraio 2025, mettendo a rischio il futuro dei 26 dipendenti rimasti.
Nonostante gli sforzi dei sindacati e le richieste di incontri con l’azienda e le istituzioni, la mancanza di nuove commesse e l’assenza di soluzioni concrete hanno portato alla decisione di procedere con i licenziamenti.
Il 31 gennaio 2025, i 26 lavoratori della sede di Monteriggioni hanno ricevuto le lettere di licenziamento, segnando un triste epilogo per una crisi occupazionale che si protraeva da anni.
Questa vicenda evidenzia le difficoltà nel settore dei servizi di call center e la necessità di interventi strutturali per garantire la tutela dei lavoratori coinvolti.