SIENA. Il Consiglio Comunale ha approvato, nella seduta di martedì 12, il Regolamento per la valorizzazione del patrimonio immobiliare di proprietà dell’Amministrazione, arricchito da un ordine del giorno, approvato dall’aula, a firma dei gruppi di maggioranza. Il testo, che si compone di 18 articoli, classifica i beni comunali in beni del patrimonio disponibile, indisponibile e del demanio comunale.
Il sindaco Bruno Valentini, illustrando all’aula la delibera, ha spiegato che “le disposizioni riguardano la concessione in uso a terzi dei beni immobili del patrimonio disponibile, esclusi gli impianti sportivi e gli immobili interessati dal Regolamento sulla collaborazione tra i cittadini e l’ente per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani. Per i beni immobili che fanno parte del patrimonio indisponibile o del demanio comunale si applicano le norme statali di riferimento. Le forme di assegnazione dei beni patrimoniali disponibili sono quelle previste dal Codice civile: locazione, affitto, comodato, concessione, altri diritti reali; il Comune può, comunque, individuare forme di valorizzazione alternative, nel rispetto dei principi di salvaguardia dell’interesse pubblico e attraverso l’utilizzo di strumenti competitivi”. “Mancando un regolamento – ha aggiunto – la gran parte delle decisioni venivano assunte dalle giunte precedenti, senza la necessaria trasparenza. Da oggi si cambia, perché è diventato pubblico l’elenco degli immobili già locati, sono stati definiti i criteri per affittarli in futuro e c’è l’impegno a revisionare tutti i contratti in essere per regolarizzarli in base ai nuovi parametri. Un grande atto di trasparenza totale, dove verranno privilegiate le assegnazioni per scopi sociali e di interesse collettivo, con un diritto di prelazione per le Contrade in relazione al territorio storico di pertinenza”.
Il Regolamento definisce gli assegnatari dei beni immobili, i criteri e i procedimenti di assegnazione per finalità private, e quelli per attività d’interesse generale. In quest’ultimo caso gli assegnatari possono essere: le amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato, gli enti pubblici non economici, gli organismi di diritto pubblico, le società a partecipazione del Comune, strumentali o affidatarie di servizi pubblici, le organizzazioni di volontariato iscritte nel relativo registro regionale, le associazioni di promozione sociale e le cooperative sociali iscritte nel relativo Albo regionale, enti e associazioni aventi fini di promozione sociale, culturale, ricreativa, sportiva, assistenziale, educativa e formativa, tutela della fauna e dei beni ambientali, e le Contrade. “Per questi soggetti – ha concluso Valentini – in virtù del riconosciuto interesse pubblico dell’attività svolta, l’Amministrazione ha previsto delle riduzioni del canone di locazione o di affitto, graduate in base allo scopo statutario del soggetto beneficiario”.
La consigliera Carolina Persi, capogruppo PD, presentando l’ordine del giorno poi approvato dall’assise e firmato anche da Lorenzo Di Renzone (Siena Cambia), Pasquale D’Onofrio (Gruppo misto), Simone Lorenzetti (Riformisti) e Letizia Maestrini (SEL), ha esplicitato la richiesta al sindaco e alla giunta “di limitare, per quanto possibile, il ricorso al comodato gratuito per l’assegnazione in uso di beni immobili comunali agli operatori privati senza scopo di lucro, anche in ragione dell’introduzione di consistenti riduzioni dei canoni previste per questi soggetti. Richiesto, inoltre, di relazionare all’assemblea entro 12 mesi, quindi entro giugno 2017, lo stato di verifica di coerenza dei contratti negoziali in essere nelle forme di comodato previste dal Codice civile”.