"Ancora una proposta strampalata sulla scuola e la mensa da parte di De Mossi"
SIENA. Dall’Osservatorio W la pappa al pomodoro riceviamo e pubblichiamo.
“Come l’Osservatorio W la pappa al pomodoro aveva previsto, dietro l’aumento dei 2 euro alle famiglie non residenti a Siena si nasconde una logica molto pericolosa, che punta al depotenziamento della mensa scolastica.
Il comunicato stampa del Comune uscito oggi 14/12 e apparso in uno stralcio anche sul profilo FB del sindaco, confermano che per questa Amministrazione la salute, l’educazione alimentare dei bambini non è una priorità. Ancora meno interessano i temi dello spreco alimentare e della sostenibilità.
La soluzione proposta prevede infatti di limitare la possibilità alle famiglie dei Comuni limitrofi di iscrivere i propri figli nelle scuole di Siena e ultima chicca, quella di iniziare una “…valutazione della possibilità che la mensa sia un servizio e non un obbligo, consentendo quindi la facoltà di portare il pranzo da casa con le specifiche indicazioni previste dal MIUR”.
Il comunicato stampa del Comune uscito oggi 14/12 e apparso in uno stralcio anche sul profilo FB del sindaco, confermano che per questa Amministrazione la salute, l’educazione alimentare dei bambini non è una priorità. Ancora meno interessano i temi dello spreco alimentare e della sostenibilità.
La soluzione proposta prevede infatti di limitare la possibilità alle famiglie dei Comuni limitrofi di iscrivere i propri figli nelle scuole di Siena e ultima chicca, quella di iniziare una “…valutazione della possibilità che la mensa sia un servizio e non un obbligo, consentendo quindi la facoltà di portare il pranzo da casa con le specifiche indicazioni previste dal MIUR”.
E’ opportuno ribadire però che, in primis, le scuole sono statali e quindi ogni genitore ha il diritto di iscrivere il proprio figlio dove ritiene più opportuno (magari conoscendone a priori oneri e onori); secondo, che esiste l’autonomia scolastica per cui sono i Consigli di istituto a determinare i criteri di accesso nei numeri massimi per classe fissati per legge e infine che il criterio della residenza è preponderante per stabilire le priorità di accesso alla scuola.
Comprendiamo che le dinamiche di fine corsa e inizio nuova campagna elettorale portino a comunicati stampa come quello di oggi, ma se la proposta è finalizzata, in sostanza, a far chiudere alcuni plessi di Siena, dove la presenza dei non residenti è fondamentale per tenere aperta la scuola, questo ci preoccupa perchè si ripercuoterà sull’offerta e sulle tariffe dei senesi stessi.
Dunque ancora una volta la giunta De Mossi brancola nel buio e conduce una guerra a bassa intensità ma continua contro le famiglie senesi e ci chiediamo cosa ne pensano i dirigenti scolastici che devono affrontare ogni giorno problemi ben più seri piuttosto che perdere tempo con queste idee strampalate, volte solo a ridurre i servizi per le famiglie.
Infine, sulla mensa e sulla possibilità di aprire al pasto da casa è di fatto sventolare “bandiera bianca”, arrendersi all’idea che ASP non eroga un buon servizio e gettare la responsabilità sulle famiglie. Eppure l’Osservatorio ha indicato al sindaco De Mossi più di una volta delle idee e delle proposte e, soprattutto, dei casi concreti che si possono imitare: vedere la mensa del Comune di Sesto Fiorentino o il Comune di Chiusi ,che ha preso le risorse stanziate dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena sul progetto Sostenibilmense, a cui il sindaco e l’amministrazione attuale non hanno mai voluto aderire. E così la funzione educativa della mensa e soprattutto la possibilità di trasformare la mensa in un buon affare per tutto il territorio viene distrutta”.