L'assemblea annuale evidenzia come le donne siano sempre più i medici del futuro
SIENA. Un medico legato e trattenuto da una corda che si divincola e cerca di correre verso il paziente che chiede aiuto e, alla fine, ci riesce. E’questa la messa in scena sul palco del teatro dei Rinnovati come simbolo della volontà del medico di arrivare sempre al suo obiettivo, che l’ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Siena ha voluto dare come immagine esplicativa della professione, durante l’assemblea annuale che si è tenuta appunto nella cornice del teatro cittadino concesso dal comune di Siena.
Un evento che ha visto il susseguirsi sul palco di molte personalità politiche, universitarie, cittadine, regionali. Il tema quest’anno è stato quello delle nuove sfide dalla tecnologia fino all’intelligenza artificiale. “Saranno un ausilio per i medici e non li sostituiranno, perché l’intelligenza emotiva è solo umana – ha detto il presidente dell’Ordine dei Medici di Siena Roberto Monaco -. La nuova tecnologia permetterà simulazioni per i giovani medici anche con il metaverso e stiamo lavorando perché possa essere inserito nei crediti formativi”
E poi uno sguardo ai medici del futuro che sono sempre più donne. “Sono le donne i medici del domani, sempre più donne si laureano. Questo deve essere di stimolo perché la professione non blocchi il loro essere donne e madri, ci deve essere una migliore organizzazione, perché la maternità sia una parte di vita irrinunciabile”.
La buona notizia arriva dal video messaggio del ministro della sanità Orazio Schillaci. L’estensione dello scudo penale fino alla fine del 2024, e l’idea di trasformarlo in qualcosa di strutturale per far sentire protetti i medici che operano per la salute dei cittadini. E poi il superamento del tetto di spesa per le assunzioni per rafforzare gli organici del servizio sanitario.
“Abbiamo bisogno di investimenti che mantengano in vita un sistema sanitario pubblico che è la base del nostro paese – ha ribadito Monaco – e per questo è necessario che medici, istituzioni e cittadini lavorino insieme per costruire un’alleanza strategica che individui soluzioni che consentano al medico di fare il medico e ristabilire che “atto medico” è anche l’ascolto di chi soffre. Bisogna allontanarci dalla burocrazia e avvicinarci a chi soffre”.