Il tribunale di Siena ha riconosciuto colpevoli titolare e dipendenti dell'Olearia Valpesana
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SIENA. Dpo cinque ore di camera di consiglio, il tribunale di Siena ha condannato ieri (21 febbraio) per frode in commercio e associazione a delinquere Francesco Fusi, già titolare dell’azienda olearia Valpesana, indagato per commercializzato come extravergine di oliva un olio “ottenuto da illecita miscelazione con materie prime di categoria inferiore o con altra provenienza geografica”. Condannati anche il direttore amministrativo Paolo Vannoni e la dipendente con mansioni amministrative, Lucia Sbaragli: entrambi a 1 anno e 8 mesi (pena sospesa). 1 anno e 10 mesi sono toccati all’addetto alle vendite, Stefano De Gregorio.
Il collegio ha ritenuto fondate le accuse del pm Aldo Natalini, che aveva contestato l’associazione a delinquere, per Fusi (in qualità di promotore) e gli altri imputati, ma per questi ultimi il reato è stato derubricato a “partecipazione”. Pene inferiori per altri due impiegati, Paolo Alessi Innocenti (nove mesi) e Alessandro Volpini (cinque mesi). Assolto dall’accusa di rivelazione del segreto d’ufficio Sergio Carbone, funzionario agrario con compiti di controllo, ispettivi e sanzionatori nel settore delle repressione frodi, per non aver commesso il fatto. L’azienda olearia Valpesana è stata condannata a una sanzione di 100 mila euro e alla confisca di oltre 300mila euro, considerati come profitto del reato. Gli imputati dovranno anche risarcire il Consorzio Nazionale Olivicoltori, che si era costituito parte civile nel processo.
Le difese hanno annunciato il ricorso in appello.