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SIENA. Altri comunicati dal Consiglio comunale.
IL SINDACO RISPONDE A UN’INTERROGAZIONE DI LORENZETTI SUL CONCERTO DEL PRIMO MAGGIO
Durante la seduta consiliare di ieri è stata presentata un’interrogazione in merito al concerto della cantante Nina Zilli in piazza del Campo previsto per il Primo Maggio. Il consigliere Simone Lorenzetti ha fatto notare che, negli ultimi quattro anni, il Primo Maggio è stato festeggiato a costo zero per il bilancio del Comune, dato che la politica dell’Amministrazione, a suo dire, si è concentrata molto sul risanamento del bilancio con interventi che hanno pesato su residenti e commercianti. Il consigliere ha poi riportato che, nel corso dell’ultimo mandato, i festeggiamenti per l’ultimo dell’anno sono stati realizzati con budget modesti nonché con importanti sforzi da parte dei commercianti. Inoltre, dal 2013 non sono più stati effettuati concerti musicali, come quelli organizzati da Siena and Stars, con ospiti di caratura nazionale e internazionale. Sottolineando che le iniziative musicali richiamano turismo solo se organizzati con lungimiranza e programmazione, Lorenzetti ha chiesto di conoscere il costo complessivo dell’evento, il cachet di Nina Zilli, nonché le voci di bilancio a ciò destinate.
Nella risposta il sindaco ha replicato come il Comune di recente abbia organizzato grandi concerti in città, rimarcando gli eventi, con artisti del calibro dei Baustelle a settembre per la Notte dei Ricercatori e della Bandabardò per Capodanno. E, in un’ottica di lungo periodo, la scelta dell’amministrazione è quella di voler realizzare almeno tre concerti importanti all’anno: per Capodanno, per la festa del Primo Maggio e per la Notte dei Ricercatori. Eventi che il Comune di Siena può finalmente permettersi nonostante la mancanza dei soldi del Monte dei Paschi, ha sottolineato il sindaco, grazie alle entrate straordinarie derivanti dall’imposta di soggiorno che segna un trend così positivo da superando le previsioni fatte a inizio anno di circa 400mila euro. Concerti importanti per portare in città turisti e dunque benefici agli operatori del settore, con un impegno non paragonabile a quelli di altri artisti che si sono esibiti in passato come Laura Pausini, per la quale fu necessario un impegno di spesa di 400mila euro. Venendo alle cifre del concerto, il primo cittadino ha spiegato che il cachet di Nina Zilli sarà pari a 31mila euro, iva inclusa, e che la cifra totale per l’evento, pari a quasi 100mila euro, è dovuta principalmente agli aspetti organizzativi e di comunicazione, necessari per qualsiasi evento da realizzarsi gratuitamente in Piazza del Campo. Il primo cittadino ha anche ricordato che programmare eventi a pagamento in piazza del Campo, in analogia con quanto accade a Lucca col Summer Festival, richiederebbe l’installazione di strutture fisse, oltre al palco, per almeno 30 giorni. E che altri luoghi come la Fortezza Medicea non permettono un afflusso superiore alle 5mila persone. Il sindaco ha concluso la risposta, augurandosi che il concerto, che si terrà il 2 giugno, dopo lo spostamento a causa del maltempo, possa portare un importante numero di visitatori e offrire un’occasione di divertimento collettivo per la città.
Nella replica il consigliere Lorenzetti ha sottolineato come le risorse per organizzare un evento in piazza del Campo siano state trovate solo un mese prima delle elezioni e dunque il concerto, senza una corretta pianificazione e comunicazione, non avrebbe portato l’indotto sperato.
IN CONSIGLIO COMUNALE LE POLITICHE DI RIPOPOLAMENTO DEL CENTRO STORICO
Il consigliere Marco Falorni, in occasione della seduta consiliare di ieri, ha presentato un’interrogazione, sottoscritta anche da Andrea Corsi e Massimo Bianchini, in merito alle politiche poste in atto dal Comune per favorire il ripopolamento del centro storico. A questo proposito, Falorni ha fatto presente che, nonostante da qualche decennio le amministrazioni si siano prefissate l’obiettivo programmatico di ripopolare i rioni del centro storico, i residenti, a suo parere, non sono aumentati ma segnano una diminuzione rispetto all’inizio del mandato amministrativo. In considerazione di ciò, il consigliere ha chiesto chiarimenti sulle politiche poste in atto per favorire il ripopolamento del centro storico.
Il sindaco ha risposto facendo presente che le tendenze demografiche degli ultimi cinque anni evidenziano una inversione di tendenza rispetto ai trent’anni precedenti. Innanzitutto la popolazione complessiva ha smesso di decrescere ed è addirittura aumentata di circa mille unità. Analogamente, anche i residenti nel centro storico si sono stabilizzati. Prova ne è che sono lievemente superiori a quattro anni fa: erano 10.504 nel 2014, sono 10.510 a fine 2017. La recente indagine conoscitiva condotta da Ancsa sui centri storici dei 109 capoluoghi italiani rivela che il centro storico di Siena risulta al secondo posto per valore immobiliare in Toscana, ed oltre ad una percentuale elevata di popolazione anziana, sta recuperando anche una quota significativa di popolazione residente più giovane. Gli stranieri che vi abitano sono meno che in altre città (Siena è al 78esimo posto per popolazione straniera) e si registra un +52% di acquisiti immobiliari. In sostanza il primo cittadino ha rilevato che la popolazione risulta stabile come nel resto della città, un’area a buona tenuta sociale che non subisce più il fenomeno dello spopolamento. In un’ottica di più ampio respiro, inoltre, il Comune risulta quello che, dopo Firenze, conta il minor numero di abitazioni sfitte, dimore che, per la maggior parte, sono abitate stabilmente dai residenti. Secondo i dati riportati dal sindaco, inoltre, si evidenzia un’alta percentuale di anziani, dato caratteristico di Siena, che si accompagna però a una dinamica di aumento della percentuale di residenti giovani (16esimo posto). Molto basso anche il tasso di disoccupazione di chi vive nel centro della città. Come rilevato dal primo cittadino, nella ricerca che analizza i dati dei 109 capoluoghi di provincia, si rileva la presenza di un’Italia a due velocità, e per il Comune di Siena, tra il 2001 e il 2011, si mostrano interessanti fenomeni di crescita, soprattutto per quanto riguarda i cittadini giovani (più 27,4%). In riferimento al patrimonio residenziale del 2016, infine, la stima condotta secondo fonte OMI e Istat, la Città di Siena si colloca al 17esimo posto con un patrimonio di 2,1 miliardi di euro.
Falorni si è dichiarato insoddisfatto della risposta e ha ricordato che la popolazione di Siena oggi supera a stento i 50 mila abitanti rispetto ai 65 mila degli anni Sessanta. Una popolazione anziana, con una forte sostituzione della popolazione e ampi contrasti generazionali. Secondo il consigliere, sarebbe necessario ripopolare il centro storico per mantenere saldo il caratteristico tessuto sociale senese. In questo senso, ha concluso, è necessario considerare sia il fallimento del sistema metropolitano senese sia di alcune politiche per la casa poste in esser
IL SINDACO RISPONDE IN MERITO ALLA REALIZZAZIONE DI VIDEO PREDISPOSTI DALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE
Nel corso della seduta consiliare di ieri, Marco Falorni con un’interrogazione, firmata anche da Massimo Bianchini e Andrea Corsi, ha chiesto spiegazioni in merito alla determina dirigenziale n. 704 che prevede la realizzazione di dodici video istituzionali. Il consigliere ha ricordato la legge regionale 46/2013, richiamata nell’atto, che prevede, tra l’altro, il rafforzamento di pratiche, processi e strumenti di democrazia partecipativa, l’inclusione degli abitanti nella definizione ed elaborazione delle politiche pubbliche, la diffusione di una cultura della partecipazione e la valorizzazione di forme di impegno civico, la diffusione di strumenti al servizio della partecipazione democratica, la valorizzazione di pratiche di inclusione dei soggetti deboli e l’emersione di interessi diffusi o scarsamente rappresentati, e la promozione, valorizzazione e diffusione delle migliori esperienze di partecipazione. Falorni ha precisato che, relativamente a quanto sopra, l’amministrazione ha deciso di realizzare dodici video per sintetizzare e documentare le attività svolte dal Comune in ogni area, riportando, come predisposto nell’atto, che dati i tempi brevi con cui si avvicina la fine del mandato, è stato necessario affidare il lavoro a professionisti esterni. Il consigliere ha chiesto al Sindaco a quali obiettivi della L.R. citata si riferisce la realizzazione dei video e se si potesse evitare la spesa di 10.980 euro per un incarico esterno.
Il sindaco nel rispondere ha fatto presente quanto contenuto nel decreto 149/2011 che ha introdotto l’obbligo per i Comuni di redigere una relazione di fine mandato. Tale documento deve contenere una descrizione delle principali attività svolte dall’Amministrazione, la quale, in caso di inerzia, può incorrere in sanzioni di natura pecuniaria. Riportando una sentenza della Corte dei Conti, il primo cittadino ha fatto presente che le disposizioni normative più recenti, nell’ottica di maggior trasparenza verso il cittadino, hanno introdotto la possibilità di ricorrere a diverse modalità di spiegazione ed informazione, tra cui quella della rendicontazione sociale. La base normativa di riferimento si rileva in particolare dalla legge 150 del 2000 secondo cui le attività di informazione sono attuate con ogni mezzo e anche attraverso la strumentazione grafica e sistemi telematici multimediali. Per quanto riguarda il contenuto dell’atto, il sindaco ha fatto notare che il redattore ha fatto un solo richiamo di principio alla legge 46 del 2013 in riferimento all’informazione come strumento di democrazia partecipativa. In merito alle tempistiche, infine, il primo cittadino ha spiegato che, visto il numero limitato di addetti interni destinati alla comunicazione e quindi al rilevante carico di lavoro dell’ufficio, è stato necessario ricorrere a professionisti esterni. Per questa ragione si è ricorsi a un affidamento esterno per una cifra ben inferiore a quanto stanziato da altre amministrazioni comunali italiane.
Nella replica Falorni si è detto parzialmente soddisfatto della risposta.