SIENA. Nella seduta di oggi, il Consiglio Comunale ha rivolto un pensiero alla tragedia avvenuta in Congo.
Come ricordato dal presidente Marco Falorni “nel corso di un vile agguato sono caduti, fra gli altri, l’ambasciatore italiano Luca Attanasio e il carabiniere Vittorio Iacovacci, due servitori dello Stato, eroi che hanno dato la vita per la Patria”.
In onore alla loro memoria ha quindi chiesto a tutti i presenti collegati in streaming di osservare un minuto di raccoglimento.
IL CONSIGLIERE DAVIDE CIACCI ESCE DAL GRUPPO MISTO E RICOSTITUISCE “NERO SU BIANCO” DI CUI E’ CAPOGRUPPO
Nella seduta consiliare odierna il Presidente Marco Falorni ha comunicato che il consigliere Davide Ciacci esce dal Gruppo Misto e ricostituisce “Nero su Bianco” di cui è capogruppo.
LORE’ E PELUSO CON UN’INTERROGAZIONE URGENTE CHIEDONO INFORMAZIONI SULL’UTILIZZO DEGLI ALBERGHI SANITARI
Nella seduta odierna i consiglieri Lorenzo Loré, Orazio Peluso, Fabio Massimo Castellano e Maria Concetta Raponi (Forza Italia) hanno chiesto, con un’interrogazione urgente, chiarimenti sull’utilizzo degli alberghi sanitari. “Considerando le innumerevoli segnalazioni pervenute – ha introdotto Peluso – sull’impiego di tali strutture nel nostro territorio e la loro funzione di “isolare” coloro che sono positivi al Covid-19 soprattutto all’interno del nucleo familiare evitando la condivisioni di spazi domiciliari spesso ristretti e, di conseguenza, il contagio di altri soggetti, siamo venuti a conoscenza che gli addetti al contact tracing e i medici di medicina generale, che dovrebbero acquisire le opportune informazioni e incentivare il loro utilizzo, non propongono tale soluzione, ma, anzi, cercano di dissuadere dal praticarla. Una situazione che ha portato così ad un’occupazione minima degli alberghi stessi nonostante l’incremento di casi positivi nella zona senese”.
Il consigliere ha quindi domandato al sindaco “visto l’argomento quanto mai attuale e delicato anche con l’arrivo di varianti che preoccupano, se abbia avuto contezza da parte dell’Azienda Usl Toscana Sud Est della programmazione e della gestione del servizio di attivazione dei posti presenti in tali strutture in favore dei soggetti positivi che non abbiano necessità di cure ospedaliere e, pertanto, se ritenga che la risposta messa in campo dall’Azienda sia idonea al crescente bisogno di adeguato isolamento”.
L’assessore alla Sanità Francesca Appolloni ha specificato che da notizie di stampa del 17 febbraio era emerso che “il totale di posti disponibili nel territorio comunale è di 106 e il tasso di occupazione, nel periodo novembre 2020-gennaio 2021, è del 22,4%, a fronte di un tasso ancora più basso nell’area vasta dell’Asl sud est, per gli stessi mesi, per un costo complessivo a carico dell’Azienda sanitaria di 813mila euro”. La questione è stata monitorata dall’assessore attraverso uno scambio di corrispondenza con l’azienda già dallo scorso mese di ottobre, nel quale veniva comunicato dalla Usl che “sia i posti letto della clinica Rugani sia quelli degli alberghi sanitari erano a pieno funzionamento”. Nel mese di novembre alla richiesta dell’assessore di un aggiornamento “la direzione sanitaria ha risposto in modo generico sul costante monitoraggio portato avanti dalla stessa”. Infine, nella terza nota dello scorso 19 febbraio con la richiesta di informazioni sullo scarso utilizzo degli alberghi sanitari, riportato dai media, e le sinergie con i medici di medicina generale per utilizzare il servizio, alla luce della nuova fase pandemica, la direzione Ausl ha così risposto all’assessorato: “vengono applicate con grande attenzione, ormai da mesi, formali indicazioni operative che prevedono di proporre sistematicamente al ‘caso’ l’opzione dell’isolamento fiduciario in albergo sanitario, cercando anche di forzare la scelta nelle situazioni ove viene rilevata una franca indicazione allo spostamento dall’isolamento domiciliare. L’Azienda ha anche implementato l’offerta delle strutture ricettive idonee a tale scopo al fine di avvicinare le stesse alle residenze dei cittadini facilitando la loro scelta, ma la decisione ultima rimane sempre in capo al paziente”.
L’assessore ha quindi evidenziato “l’importanza dei medici di base e degli addetti al contract tracing di informare i cittadini e quindi stimolare l‘uso degli alberghi sanitari”.
Stessa considerazione sulla questione da parte di Orazio Peluso che ha ribadito come gli venga “continuamente segnalato che questi addetti non propongono gli alberghi sanitari, così da evitare io contagio da Covid”. “Spero – ha detto il consigliere – che questa nostra interrogazione sia da stimolo all’Asl e ai medici di base affinché queste strutture siano adeguatamente proposte”.
NON APPROVATE DAL CONSIGLIO ALCUNE MODIFICHE ALLO STATUTO DELL’ACQUEDOTTO DEL FIORA
Non sono state approvate dall’assemblea consiliare, nella seduta di oggi, alcune modifiche, proposte dall’Acquedotto del Fiora al suo statuto, relativamente alla previsione che i Consigli di amministrazione, assemblee dei soci e le riunioni del Collegio sindacale possano avvenire con mezzi di telecomunicazione audio/video.
Come ha illustrato il sindaco Luigi De Mossi: “queste variazioni, portate avanti dal Fiora senza l’approvazione dei Consigli comunali, in quanto ritenute di contenuto non rilevante, potrebbero, invece, avere ripercussioni negative nei rapporti tra i soci”.
L’Acquedotto del Fiora è una partecipata del Comune al 5,24% ed è riconducibile alla produzione di un servizio di interesse generale indispensabile al perseguimento delle finalità istituzionali dell’Ente.
“La previsione – ha proseguito De Mossi – di una diversa modalità di svolgimento di assemblee e riunioni dovrebbe essere introdotta con una integrazione di natura regolamentare, piuttosto che una modifica statutaria come proposta dallo stesso Fiora. Infatti, salvi i periodi di emergenza sanitaria come l’attuale, le riunioni devono svolgersi in presenza, nel rispetto dei principi di garanzia e trasparenza che escludono formulazioni di semplificazione e procedure sbrigative. Per questi motivi, come Amministrazione non approviamo le modifiche proposte”.
IN CONSIGLIO IL NUOVO PIANO DELLE ALIENAZIONI DEL COMUNE
L’assemblea consiliare ha approvato, nella seduta odierna, il nuovo Piano delle alienazioni del Comune.
Come ha illustrato l’assessore al Patrimonio Luciano Fazzi “si è reso necessario aggiornare l’elenco dei beni immobili da dismettere, togliendo quelli già alienati negli anni 2017-2020, inserendo nuovi immobili non considerati strategici per l’Amministrazione e provvedendo a un nuovo allineamento dei prezzi rispetto ai valori attuali per gli immobili non aggiudicati nei precedenti bandi.
Il documento è composto da tre allegati: il primo “contiene beni da alienare per un ammontare complessivo di più di 7,5 milioni di euro; nel secondo è riportato l’elenco degli immobili da acquisire, a titolo gratuito, nel patrimonio comunale, così da completare l’iter relativo alla realizzazione di opere pubbliche di pertinenza dell’Ente; nel terzo nel quale è prevista la permuta di un terreno per consentire alla Parrocchia della Beata Anna Maria Taigi di Vico Alto la realizzazione di un campo da calcio per i ragazzi del quartiere”.
LA RIQUALIFICAZIONE DI ALCUNE AREE CIMITERIALI E LA REALIZZAZIONE DEL FORNO CREMATORIO NELL’INTERROGAZIONE DEL GRUPPO PD
Durante il Consiglio comunale di oggi Alessandro Masi, Giulia Periccioli, Luca Micheli e Bruno Valentini (PD) hanno portato all’attenzione dell’Aula la ristrutturazione e riqualificazione di alcune aree cimiteriali e la realizzazione del forno crematorio.
Masi, dopo un excursus che ha ripercorso le varie tappe che portarono, nel 1896, a dotare Siena di un forno crematorio, e il suo restauro effettuato nel 1998 dal Comune in collaborazione con SO.CREM di Siena (l’associazione di promozione sociale con sedi in tutta Italia), ha fatto presente al consesso che “dopo l’appalto dei servizi cimiteriali con project financing non hanno avuto corso le opere previste nel contratto”.
Riportando quanto detto a tutti i capigruppo dal presidente della So.Crem lo scorso maggio, e cioè: “la mancata realizzazione dei bagni all’ingresso del Laterino, che adesso si trovano lontani e in condizioni disagevoli, la costruzione di nuove cellette per le ceneri, perché esaurite, così come la creazione del giardino delle rose per la dispersione delle ceneri”. A tutto questo Masi ha aggiunto anche il fatto che “i costi della cremazione, come gli altri servizi cimiteriali: tumulazioni, esumazioni, estumulazione, sono cresciute dell’Iva con il passaggio al privato”. Così come, dato il mancato servizio di espianto dei pacemaker e che il forno del Laterino non può accogliere le salme con questo dispositivo, a differenza dei moderni impianti, il defunto deve essere trasportato altrove, per una spesa presunta di 200 euro, nel più vicino forno crematorio abilitato e che si trova a Firenze”.
Da qui la richiesta “vista la delicatezza del tema, ma anche la questione economica e l’efficienza di un servizio a domanda individuale”, di conoscere “lo stato di avanzamento del progetto e la tempistica sulla chiusura dei lavori di adeguamento, anche con riferimento alle preoccupazioni espresse sull’adeguamento del forno crematorio da una petizione di cittadini, appresa sulla stampa”.
Nell’anno 2020 “si è provveduto – ha risposto l’assessore ai Lavori Pubblici Sara Pugliese – purtroppo con le difficoltà note a tutti, a causa della pandemia, all’approvazione del progetto definitivo previsto in sede di project e a convocare ed effettuare la conferenza dei servizi per la valutazione del progetto e il recepimento dei relativi pareri.
Nel dicembre 2020 il soggetto proponente ha provveduto a consegnare il progetto esecutivo emendato secondo le prescrizioni ricevute, e a presentare alle autorità competenti la documentazione inerente la AUA (Autorizzazione Unica Ambientale) relativamente alla modifica dell’impianto di cremazione.
Esaminando il progetto ai soli fini della rispondenza alle vigenti normative in materia di lavori pubblici (come previsto dal disciplinare di project) si è provveduto a elaborare e inserire in procedura l’atto relativo all’approvazione (Determina Dirigenziale n. 466 del 19/2/2021), che verrà comunicata al proponente non appena l’atto stesso diverrà esecutivo. Quindi è questione di giorni”.
Masi ha ringraziato per la risposta ricevuta perché “il completamento delle procedure autorizzative e di compatibilità, e poi dei lavori, doterà la città di una struttura adeguata ed in grado di soddisfare le richieste e le sensibilità dei cittadini”.
MICHELI (PD) HA CHIESTO NOTIZIE SULLA DESTINAZIONE DEGLI SPAZI DELLE LOGGE DEL PAPA
Luca Micheli (PD) ha portato, oggi, all’attenzione del Consiglio comunale la destinazione degli spazi delle Logge del Papa. Un bene monumentale realizzato nel 1462 dall’architetto e scultore senese Antonio Federighi su volontà di Papa Pio II Piccolomini che lo aveva voluto come dono per la sua famiglia.
Il consigliere, durante l’illustrazione dell’interrogazione, ha ricordato “il piano di riqualificazione delle Logge del Papa preparato di concerto tra la precedente Amministrazione e la Soprintendenza e recentemente attuato; nonché il contratto di locazione per 99 anni, al canone simbolico deciso al tempo di mille lire, fra il proprietario, cioè la Consorteria delle nobili famiglie Piccolomini e il Comune, dove si precisava “la destinazione a spazio culturale con divieto di manifestazioni di altra natura anche politica e sindacale”. Indicazioni rispettate come nel caso dell’esposizione delle installazioni artistiche del Siena Photo Award e della rassegna “Sotto le Logge si legge””.
A tal proposito, come già fatto nel gennaio del 2020 ricevendo la condivisione del sindaco ha chiesto se l’Amministrazione “intende proseguire nella valorizzazione di questo spazio predisponendo un calendario di iniziative culturali; predisporre un Regolamento per disciplinarne l’uso a fini culturali e se, in subordine, intende stabilire e rendere noti i criteri di accessibilità e uso per iniziative promosse da associazioni culturali ed Enti del territorio”.
Il sindaco Luigi De Mossi, nella sua risposta, ha premesso che “il primo atto è stata la rimozione della struttura in legno per l’esposizione della grande foto del Siena International Photo Awards predisposta dalle precedenti amministrazioni e che impediva un uso diverso delle Logge. Tra l’altro, prima della dismissione dell’impalcatura, la nostra amministrazione ha iniziato ad alternare le immagini in senso stagionale rispetto a quanto era stato fatto fino ad allora. In merito alle iniziative del 2020 – ha proseguito il sindaco – dopo la rimozione della struttura è stato possibile allestire due spettacoli di burattini per i bambini, uno spettacolo di teatro da strada con i mangiafuoco, la concessione alla contrada del Leocorno per organizzare la cena dei nonni e l’iniziativa culturale ‘Sotto le Logge si legge’ dell’editore Betti. Per l’edizione 2020 c’è stata una presenza ed una risposta adeguata ed importante da parte del pubblico>>. “Adesso – ha detto ancora De Mossi – stiamo preparando la nuova stagione estiva che appena pronta la esporremo nelle forme dovute anche in base ai nuovi dettagli del Dpcm legati alla pandemia. Infine, anche se il tema è complicato e legato alla Soprintendenza, stiamo lavorando affinché si possa comunque continuare ad esporre le foto del Siena International Photo Awards alle Logge del Papa utilizzando eventualmente le lunette senza così ostacolare lo spazio a terra. E’ in corso una valutazione di questo utilizzo”, ha concluso il primo cittadino.
Il consigliere del Pd Luca Micheli, si è detto “parzialmente soddisfatto. Pur apprezzando l’impegno dell’amministrazione comunale che ha cercato di valorizzare le Logge del Papa, non è stata formulata risposta ad altri due punti: quella della redazione di un regolamento specifico in maniera tale da fissare i punti sull’utilizzo delle stesse Logge seguendo un criterio ben preciso; inoltre se all’interno di questo regolamento si poteva specificare una norma per dare a tutti la possibilità di utilizzare lo spazio. Ad esempio – continua Micheli – penso alla recente convenzione con la Siena Parcheggi spa per la valorizzazione degli spazi a favore degli artisti under 35. Le Logge si presterebbero benissimo per questo tipo di iniziativa, vista l’emergenza pandemica, usufruendo così di spazi all’aperto invece di locali angusti. La mia speranza è che venga redatto un regolamento di utilizzo, anche per una questione di trasparenza”, conclude il consigliere di minoranza del Pd.
STADERINI INTERROGA SUL PROGETTO DELLO STADIO-FORTEZZA PRESENTATO DA SIENA NOAH
Il consigliere dopo aver riportato le dichiarazioni rilasciate dal sindaco alla stampa sulle motivazioni che hanno portato l’Amministrazione ad accogliere il progetto: “apparso strutturato, serio, articolato su più livelli, con tante prospettive di sviluppo, in particolare sull’area Stadio-Fortezza che è ormai da decenni al centro del dibattito urbanistico per la Siena del futuro”, ha chiesto di conoscere “i punti salienti del piano industriale presentato da Siena Noah, in particolare per l’area Stadio-Fortezza, che hanno indotto tale scelta”, auspicandosi che il prospetto complessivo venga illustrato nella competente Commissione consiliare.
All’interrogazione ha risposto l’assessore allo Sport Paolo Benini sottolineando che “al momento dell’assegnazione e dopo aver avviato un confronto sui progetti presentati, la Giunta ha ritenuto più opportuno scegliere la proposta di Siena Noah, perché il disegno risultava più ampio e articolato impegnandosi, non solo nel rifacimento dello Stadio, ma anche in una serie di investimenti di carattere immobiliare su altre aree. Un aspetto importante considerando che gli altri soggetti si sarebbero fatti carico, invece, solo degli adeguamenti sismico statici dell’Artemio Franchi”. Ha poi proseguito ricordando che “è stata fatta un’illustrazione di massima del progetto, ma che ad oggi non c’è nessun piano dettagliato e che contrariamente a quanto si legge, il bando per l’affidamento non contiene vincoli su successivi sviluppi”. L’assessore ha, inoltre, informato che “Siena Noah è l’unica società sportiva ad aver presentato un dettagliato piano quinquennale di investimenti sulla squadra”. Benini ha concluso confermando la sua “disponibilità ad informare i consiglieri sugli ulteriori sviluppi”.
Staderini nel dichiararsi “soddisfatto per la risposta ricevuta”, ha però evidenziando che “il piano industriale relativo all’investimento sulla città non ha basi su cui poggiare perché manca un progetto definitivo, a differenza di quanto dichiarato dal sindaco alla stampa”.
INTERROGAZIONE DEI CONSIGLIERI DEL GRUPPO PER SIENA SUL QUARTIERE ECOLOGICO DI MALIZIA
Vanni Griccioli, Massimo Mazzini e Pierluigi Piccini del gruppo Per Siena hanno interrogato il sindaco sul Quartiere Ecologico di Malizia.
“La zona in questione situata tra le Grondaie e viale Bracci – ha dichiarato Griccioli – presenta, accanto ad un nucleo di abitazioni edificate con canoni della bioedilizia, aree in totale degrado e incompiute con un cantiere in totale abbandono visibile già dalla rotonda del ponte di Malizia, venendo così meno al progetto iniziale di un quartiere ecosostenibile, nonché il degrado del canale delle acque piovane lungo il marciapiede di viale Bracci, diventato una specie di discarica. Una situazione determinata con il fallimento della ditta costruttrice”.
“Visto che le parti incompiute sono di proprietà privata e facenti capo alla curatela fallimentare e che tale agglomerato è entrato nel dibattito del nuovo Piano Operativo con l’obiettivo di dare ampio spazio al recupero di zone degradate”, il consigliere ha chiesto “se l’amministrazione possa farsi promotrice di una risoluzione interagendo con il curatore per rendere appetibile a nuovi investitori l’area, e se intenda coinvolgere gli abitanti del quartiere”.
L’assessore all’Urbanistica Francesco Michelotti ha spiegato che “il quartiere ecologico di Malizia oggetto di Piano Particolareggiato del 2004 è stato oggetto di previsione di lavoro edilizio diretto con il Regolamento Urbanistico”. Aggiungendo che “è ancora in essere una convenzione, modificata rispetto all’originaria del Piano particolareggiato, per il completamento delle opere di urbanizzazione. Con l’adozione del Piano Operativo è stata prevista una semplificazione dell’intervento, come l’eliminazione del parcheggio in struttura a tre livelli, privato ma ad uso pubblico che secondo le previsioni originarie doveva rispondere agli standard anche degli edifici già realizzati, con conseguente riduzione delle potenzialità edificatorie e la previsione della sola destinazione residenziale.
Le osservazioni presentate al Piano Operativo chiedevano la conferma delle potenzialità edificatorie e delle destinazioni urbanistiche previste nel Regolamento Urbanistico (RU) o in subordine la conferma delle potenzialità dello stesso ma con incremento della destinazione residenziale e decremento delle altre destinazioni”. Continuando, ha poi ricordato che “è stato deliberato di accogliere l’osservazione mantenendo inalterata la situazione prevista dal Regolamento. Va detto che alla stessa potenzialità dovrà corrispondere l’originario soddisfacimento degli standard a parcheggio”.
Per quanto richiesto circa l’interazione con i soggetti interessati, Michelotti ha dichiarato che “c’è piena disponibilità dell’Amministrazione come dimostra l’accoglimento dell’osservazione”.
“Come scritto dagli interroganti – ha concluso l’assessore – si tratta di una incompiuta, di un’occasione di rigenerazione urbana completamente persa, che stiamo provando a far ripartire, fermo restando il rispetto dei tempi del tribunale e delle complesse procedure previste dalla legge fallimentare”.
Vanni Griccioli si è dichiarato soddisfatto con l’auspicio “da parte non solo dei residenti ma anche di tutti i cittadini, che passano in viale Bracci e vedono un cantiere dismesso, di arrivare il prima possibile ad un avvio dei lavori che possano migliorare un’area ora in degrado” .
APPROVATA LA MOZIONE CONTRO LE DISCRIMINAZIONI E PER LA LIBERTA’ DI PENSIERO PRESENTATA DAL GRUPPO FRATELLI D’ITALIA
E’ stata approvata la mozione presentata oggi, 24 febbraio, in Consiglio Comunale da Maurizio Forzoni, Bernardo Maggiorelli, Barbara Magi, Anna Masignani e Stefania Selvaggi (Fratelli d’Italia) contro ogni tipo di discriminazione e per la libera manifestazione del pensiero.
Nella presentazione del documento Selvaggi ha ricordato all’aula che alcune proposte di legge in materia di violenza e discriminazione di genere, dopo essere state depositate alla Camera dei Deputati, sono state abbinate in un unico testo che ha iniziato l’iter di approvazione in Parlamento. Ricordando i vari articoli del Codice penale e come “nel nostro ordinamento giuridico siano già presenti norme volte a tutelare la dignità e il decoro delle persone, la loro integrità fisica e psicologica”, ha anche evidenziato che “il complesso delle disposizioni ha trovato concreta applicazione in riferimento ai casi di specie, ossia ad aggressioni ai danni di persone omosessuali”.
Come ha riferito “gli artt. 604 bis e 604 ter del Codice Penale che verrebbero interessati dal testo di legge presentano profili di illegittimità costituzionale e l’intervento normativo si inserirebbe quindi in un equilibrio già precario per sua natura”.
Il consigliere ha poi riportato all’Aula quanto la CEI, con un proprio comunicato dello scorso mese di giugno, ha affermato che da “un esame obiettivo delle disposizioni a tutela delle persone contenute nell’ordinamento giuridico del nostro Paese, fa concludere che esistono già adeguati presidi con cui prevenire e reprimere ogni comportamento violento e persecutorio, che in questi ambiti non si riscontra nessun vuoto normativo o lacune che giustifichino l’urgenza di nuove disposizioni”. “Piuttosto – ha proseguito Selvaggi – sempre la CEI evidenzia che “un’eventuale introduzione di ulteriori norme incriminatrici rischierebbe di aprire a derive liberticide. Per cui più che sanzionare la discriminazione si finirebbe col colpire l’espressione di una legittima opinione, come insegna l’esperienza degli ordinamenti di altre Nazioni al cui interno norme simili sono già state introdotte. Per esempio: sottoponendo a procedimento penale chi ritiene che la famiglia esiga, per essere tale, un papà e una mamma e non la duplicazione della stessa figura. Ciò limita di fatto la libertà personale, le scelte educative, il modo di pensare e di essere, l’esercizio di critica e di dissenso””. La proposta di legge in esame “oltre a minare fortemente la libertà di esprimere il proprio pensiero, garantita dall’art. 21 della Costituzione, non si appalesa – ha rimarcato il consigliere – come uno strumento di tutela, bensì di repressione del dissenso. Tende ad immettere nell’ordinamento un vero e proprio reato di opinione, basato sulla vaghezza del concetto di discriminazione, da un lato, e sulla violazione del principio di legalità/tassatività delle fattispecie (art. 25 Costituzione). Qualora l’interprete desse un’interpretazione irragionevole e incostituzionale potrebbero vedersi a rischio Associazioni pro life o pro family e ciò in forza della proposta introduzione della messa fuori legge degli enti con finalità ‘discriminatorie’ fondate sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere (art. 604 bis C.P.)”. Per questa serie di considerazioni il gruppo di Fratelli d’Italia ha invitato il sindaco e la giunta a “manifestare, presso il Parlamento, il proprio dissenso all’approvazione della proposta di legge, suscettibile di violare la libertà di pensiero, di parola, di opinione, di associazione, di stampa, di educazione, di insegnamento e religiosa”.
LA FRANA IN STRADA DI MARCIANO NELL’INTERROGAZIONE DI MASI (GRUPPO PD)
Il consigliere ha ricordato che l’11 novembre 2019 aveva presentato un’interrogazione urgente “per chiedere chiarimenti sulla chiusura della strada a seguito del cedimento di un tratto a monte causato dal maltempo, e sugli interventi di ripristino della circolazione nella parte interessata. Considerando l’importanza di questa strada per la viabilità della città che collega i quartieri di Marciano e Petriccio; la presenza della scuola dell’infanzia e del centro di ricerche GSK, nonché l’intento del Comune di arrivare a soluzioni specifiche e definitive coinvolgendo anche i privati nella messa in sicurezza della zona coinvolta, come espresso dall’Amministrazione e riportato dalla stampa”, Masi ha chiesto “alla luce dell’ultima chiusura, avvenuta lo scorso 13 gennaio, e che si combina con la recente variante di traffico per la frana di Pescaia per cui nelle ore di punta il traffico lungo la direttrice Pescaia, viale Cavour, via Cesare Battisti e Torre Fiorentina raggiunge grosse criticità, quali urgenti interventi saranno messi in atto in Strada di Marciano, e i tempi di riattivazione della circolazione di tale via e di quella di Pescaia”.
L’assessore ai Lavori Pubblici Sara Pugliese ha risposto all’interrogazione informando che “al momento in cui la frana si è verificata è stata inviata formale diffida ad adempiere al proprietario del bene. Di concerto e con la massima collaborazione della struttura tecnica della proprietà si è provveduto ad una prima messa in sicurezza, a carico della proprietà, e a quanto necessario per la riapertura parziale del tratto stradale, istituendo il senso unico. Intervento, quest’ultimo, realizzato con il contributo dell’Amministrazione in termini di materiale e posa in opera dello stesso”. L’assessore ha poi proseguito dichiarando che “la proprietà, a seguito della presentazione di pratica edilizia, ha già ottenuto il rilascio di autorizzazione paesaggistica numero 64/2021 dello scorso 8 febbraio, mentre sta completando la redazione degli elaborati di progetto strutturali per il deposito della pratica all’ufficio regionale dell’ex Genio Civile, da allegare, unitamente all’autorizzazione paesaggistica, alla pratica SCIA per l’esecuzione dell’intervento definitivo di messa in sicurezza della scarpata”. Concludendo che “la riapertura parziale è avvenuta a seguito di opportuna comunicazione circa la sicurezza da parte dei tecnici incaricati dalla proprietà”.
Il consigliere Masi nel ringraziare l’assessore, il Comune e l’Ufficio tecnico per l’impegno dimostrato ha dichiarato che “seppure il Comune sia un intermediario in questa situazione e gli alberi rappresentino un bene paesaggistico da tutelare, lo è altrettanto quest’arteria, strategica per la viabilità della nostra città. Ne consegue, quindi, la necessità di arrivare a un intervento definitivo di messa in sicurezza, anche alla luce del fatto che c’è grande attesa da parte dei residenti e dei tanti cittadini che passano da questa strada”.
INTERROGAZIONE DEL GRUPPO “PER SIENA” SULLA RACCOLTA MULTIMATERIALE NEL CENTRO STORICO
Oggi, durante la seduta del Consiglio Comunale, la raccolta multimateriale nel centro storico è stata oggetto dell’interrogazione presentata da Vanni Griccioli, Massimo Mazzini e Pierluigi Piccini (Per Siena).
Durante il suo intervento Griccioli ha lamentato la compattazione della differenziata raccolta all’interno della cinta muraria che, a causa della lavorazione meccanicamente effettuata in viale Toselli “compromette la qualità dei singoli materiali raccolti con il conseguente risultato di avere una plastica da riciclo di bassa qualità e quindi di difficile vendita sul mercato”.
Per questi motivi ha chiesto se il competente assessore “è intervenuto per ovviare a questo problema e se nell’aumento della percentuale della raccolta differenziata è stato valutato l’impatto pandemico negativo sui consumi, anche in virtù delle molte attività commerciali e produttive che sono state costrette a restare chiuse per svariati giorni”.
Il consigliere ha chiesto, inoltre, di conoscere “se la percentuale della raccolta nel centro storico è calcolata al netto degli scarti che emergono dal processo di recupero e quali sono le frazioni di materiale che presentano perdite significative durante i processi di selezione. In sintesi: evidenziare la quantità di materiale riciclato rispetto al differenziato per capire quanto quest’ultimo va a confluire in discarica”.
Reduce da una visita all’impianto di selezione l’assessore all’Ambiente e Decoro urbano Silvia Buzzichelli ha fatto presente che “se il processo di sensibilizzazione alla raccolta differenziazione fosse iniziato prima, e con un percorso di educazione al tema finalizzato ai cittadini, sicuramente ad oggi i risultati sarebbero migliori”. Concordando con il consigliere sul fatto di addivenire ad una migliore qualità del materiale recuperato: “un aspetto sul quale sto lavorando con particolare attenzione”, ha ricordato che “il materiale raccolto dal gestore del servizio Sei Toscana viene trasportato all’impianto di valorizzazione a Pian delle Cortine. La raccolta effettuata al di fuori delle mura cittadine avviene con automezzi a vasca, mentre nel centro storico con mezzi, sempre a vasca, ma più piccoli e svuotati in tre cassoni scarrabili. Alcuni di questi hanno una pala di accompagnamento all’interno dei cassoni, siti al centro di raccolta di Renaccio, ma non hanno funzione di compattazione bensì di accompagnamento. Solo la raccolta delle utenze commerciali viene conferita in cassonetto autocompattanti con taratura di costipazione che permette la selezione delle frazioni merceologiche”. Informando che “la raccolta differenziata viene calcolata con il metodo previsto dalla Regione Toscana, quindi sul quantitativo lordo includendo lo scarto che, nel caso del multimateriale, sempre riferito all’Ambito, viene calcolato intorno al 20%, la metà di questo viene trasferito al termovalorizzatore di Poggibonsi e trasformato in energia, il restante va in discarica. Stiamo lavorando anche all’interno dell’ATO perché avvenga una maggiore valorizzazione del prodotto, così da ridurre lo scarto e quindi il conferimento in discarica”. Sulle conseguenze della pandemia è chiaro che “siano diminuiti i rifiuti non domestici e aumentati quelli domestici”.
Buzzichelli ha, infine, accennato ad un suo progetto per separare il multimateriale leggero da quello pesante che prevede, quindi, la sostituzione delle vecchie campane con contenitori che devono essere però compatibili con il territorio della città.
“Sono d’accordo – ha replicato Griccioli – sulla necessità di una maggiore sensibilità da parte dei cittadini nel conferire nel giusto modo i rifiuti, ma si deve comunque cercare di mantenere la qualità del materiale differenziato, soprattutto la plastica che, se di buona qualità, può essere rivenduta sul mercato a 500 euro a tonnellata e non agli attuali 80 euro. Per questo è fondamentale separarla dal vetro in modo che quest’ultimo rompendosi non la rovini”.
STADERINI (SENA CIVITAS) INTERROGA IL SINDACO SULLA SITUAZIONE ECONOMICA DEL BAR AL S. MARIA DELLA SCALA
Pietro Staderini (Sena Civitas) ha interrogato il sindaco, nella seduta odierna, sulla situazione economica del bar all’interno del complesso museale Santa Maria della Scala.
“Veniamo informati – ha spiegato il consigliere – che, a causa dell’emergenza Covid 19 e della conseguente riduzione del flusso turistico, l’attività starebbe per mandare in cassa integrazione il personale. Per questo motivo chiediamo di sapere quale sia la reale situazione e quali le prospettive di mantenimento dei livelli occupazionali”.
Il vice sindaco Andrea Corsi ha sottolineato che “è stato necessario chiudere il bar all’interno del Santa Maria della Scala in base a quanto previsto dal protocollo Anticovid per il Complesso museale stilato dall’ufficio comunale competente. Il protocollo nell’ultimo aggiornamento del 1 ottobre 2020 ha ribadito che la caffetteria restasse ancora chiusa per consentire il percorso breve dei visitatori che dalle casse si dirigono verso Piazza del Duomo per proseguire poi l’itinerario fuori dal Museo. La valutazione della riapertura del bar – ha proseguito Corsi – potrà essere presa in considerazione contestualmente alla variazione dei percorsi unidirezionali in uscita. Proprio nell’ottobre scorso stavamo valutando di cambiare i flussi per dare modo anche alla caffetteria di riprendere il suo lavoro, ma sono emerse diverse problematiche da superare. Principalmente hanno riguardato i turisti che acquistavano il biglietto per il solo Duomo e per i quali non era ipotizzabile prevedere l’uscita dall’unico punto possibile ovvero la strada interna del Santa Maria che si apre in piazzetta della Selva. Un eventuale deflusso, ad esempio dalla Cappella del Manto, avrebbe comportato la presenza di unità di sorveglianza in più con ulteriore aggiunta di costi. Il Museo, successivamente, è stato chiuso per via del Dpcm per i motivi che tutti sappiamo” ha concluso il vice sindaco.
Il consigliere Pietro Staderini prendendo atto del difficile momento dovuto alla pandemia si è detto “soddisfatto della risposta del vice sindaco e auspico, quando sarà possibile, la riapertura del bar che, tra l’altro, vorrà dire ritornare alla vita normale”.
INTERROGAZIONE DI MICHELI (PD) SUL POTENZIAMENTO DEL BIKE SHARING
Presentata, durante la seduta consiliare di oggi, un’interrogazione a firma di Luca Micheli (PD) sul potenziamento del Bike sharing “SiPedala” e sul dislocamento delle ciclostazioni sul territorio comunale.
Micheli ha ricordato all’Aula che “il servizio è attivo dal 2015 e che la Giunta comunale nel gennaio 2017 aveva approvato dell’Amministrazione come Comune capofila al bando del Ministero dell’Ambiente con il progetto “Mosaico”, coinvolgente anche Colle Val d’Elsa, Monteriggioni, Poggibonsi, S. Gimignano, Sovicille, aggiudicandosi la copertura del 60% dei costi per un totale di 1.860.797 euro, così da finanziare il Programma sperimentale nazionale di mobilità sostenibile casa-scuola e casa-lavoro e approvare il potenziamento di “SiPedala””. Provvedimenti che “hanno portato la Giunta – come ha detto il consigliere – a deliberare l’installazione di due nuove ciclostazioni, una limitrofa alla residenza universitaria in via Enrico De Nicola e l’altra adiacente al centro ricerche Gsk Vaccines, oltre all’ampliamento di quelle denominate “S. Miniato” e “Ospedale” e la rimozione di quella presente a Taverne d’Arbia”.
Luca Micheli evidenziando che “non sono state prese in considerazione le esigenze manifestate dai cittadini residenti e domiciliati lungo l’asse esterna Porta Romana-Valli-Cerchiaia-
Il vice sindaco Andrea Corsi, nella sua risposta, ha ricordato in premessa che “il progetto definitivo di potenziamento del servizio di bike sharing SiPedala si inserisce nell’ambito del “Progetto Mosaico” che ha ottenuto il finanziamento del Ministero dell’ambiente e della Tutela del territorio e del mare per il “Programma sperimentale nazionale di mobilità sostenibile casa-scuola e casa-lavoro”. In linea con le finalità del progetto – ha proseguito Corsi – sono pertanto state individuate le nuove postazioni di bike sharing per favorire gli spostamenti casa-scuola e casa-lavoro con forme di mobilità dolce. Nello specifico si parla della nuova ciclostazione nel Parco Charles Darwin lungo il Passaggio Calamandrei a San Miniato, adiacente alla residenza universitaria, favorendo in modo particolare gli studenti. La popolazione studentesca universitaria ha rappresentato fin dall’attivazione del servizio (anno 2015) l’utenza predominante del bike sharing di Siena. Il servizio, attivo 24 ore su 24, si integra con l’offerta di mobilità tradizionale, completandola e andando ad offrire una modalità alternativa, sostenibile e intermodale. La postazione può inoltre assolvere pienamente alle esigenze di spostamento casa-lavoro per il personale lavorativo dell’Azienda per il diritto allo studio e dell’università di Siena. La seconda postazione riguarda la nuova ciclostazione in Strada Petriccio e Belriguardo in adiacenza all’ingresso della sede della Gsk Vaccines S.r.l., partner del Progetto Mosaico, a seguito di valutazioni e approfondimenti svolti in sinergia con il Mobility Manager dell’Azienda e degli esiti dell’indagine da lui condotta sugli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti. La localizzazione scelta inoltre – precisa ancora il vice sindaco – si inserisce all’interno di un quartiere residenziale attualmente non coperto dal servizio, per cui si ritiene che la ciclostazione possa intercettare le esigenze dei residenti anche in orari diversi dai turni lavorativi. Terza postazione è la ciclostazione posta in viale Bracci di fronte all’ingresso del Policlinico Santa Maria alle Scotte. La postazione, attualmente composta da 9 colonnine cicloposteggio, ha sempre registrato un utilizzo intensivo (circa 1250 utilizzi/mese), soprattutto per il collegamento con il Centro storico e con il terminal bus e la stazione ferroviaria. Il potenziamento con ulteriori 5 colonnine è stato pertanto ritenuto necessario e intercetta sia gli spostamenti casa-lavoro del personale dipendente dell’Ospedale che quelli casa-scuola per gli studenti universitari dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese. Infine l’ampliamento della ciclostazione “San Miniato” in Piazza Togliatti che si inserisce nell’ambito degli spostamenti casa-lavoro della Banca Mps. Le colonnine cicloposteggio passano da 6 a 10. La ciclostazione ha registrato negli anni un buon utilizzo (oltre ventimila prelievi/riconsegne dall’inizio del servizio) e la vicinanza con la sede della Banca (circa 150 metri) fa ritenere un ulteriore incremento dei prelievi”.
Il vice sindaco Corsi ha quindi precisato che la dismissione della ciclostazione Taverne d’Arbia è dovuta al fatto che “nell’anno 2019 (escludendo dalle valutazioni il 2020 a causa dell’emergenza sanitaria) ha registrato in totale solo 49 utilizzi, pari ad una media di circa 4 utilizzi/mese, a fronte, ad esempio, di 2630 utilizzi/mese della ciclostazione “Curtatone” o di 486 utilizzi/mese della ciclostazione “Acquacalda”. Considerato il sostanziale inutilizzo, si ritiene pertanto opportuno procedere alla sua ricollocazione”.
Corsi ha quindi concluso soffermandosi sull’asse Porta Romana-Valli-Cechiaia-
Nella controreplica, il consigliere Luca Micheli ha affermato di essere “parzialmente soddisfatto. Personalmente non mettevo in discussione i criteri con cui sono state scelte le nuove stazioni e i vari ampliamenti, quello che voglio sottolineare è l’incongruenza strategica di tenere fuori dalla mobilità dolce la zona sud di Siena nonostante la Cassia sia molto trafficata. E’ un ragionamento sbagliato perché anche in altre zone del territorio non sono state costruite piste ciclabili ed opere di limitazione del traffico e quelle stesse strade risultano movimentate e pericolose. Penso ad esempio a viale Cavour e a via Fiorentina. Capisco che è c’è l’idea di realizzare una pista ciclopedonale che da Porta Giustizia arriverà fino al parcheggio scambiatore, ma è altrettanto vero che passeranno degli anni prima che sia realizzata. Ed i cittadini di Cerchiaia, Coroncina ed Isola d’Arbia non la utilizzeranno. Continuo a pensare che la decisione presa non va verso gli interessi dei cittadini”, ha concluso Micheli.
APPROVATA IN CONSIGLIO UNA NUOVA GESTIONE ASSOCIATA CON IL COMUNE DI ASCIANO
Deliberata dal Consiglio comunale, nella seduta di oggi, la convenzione tra il Comune di Siena e quello di Asciano per l’esercizio, in forma associata, delle funzioni relative alla gestione giuridica, supporto per la contrattazione integrativa del personale e progressioni economiche orizzontali (PEO).
“La convenzione – ha sottolineato il vice sindaco Andrea corsi – avrà la durata di cinque anni, rinnovabile, e consentirà di ottenere economie di scala attraverso un processo di razionalizzazione e ottimizzazione delle risorse umane, strumentali e informatiche, assicurare economicità, efficacia ed efficienza nelle procedure concorsuali e di selezione del personale, svolgendo in forma centralizzata e unitaria operazioni identiche attualmente portate avanti singolarmente dai vari Enti, nonché potenziare i processi formativi del personale nell’ottica di accrescere le specifiche competenze di tutti gli operatori addetti all’ufficio associato”.
Come ha evidenziato Corsi “la convenzione è stata possibile anche grazie alla nuova riorganizzazione dell’Ente e dei suoi uffici dove sono confluite nuove professionalità reclutate durante gli ultimi concorsi effettuati”.
Il Comune di Siena si impegna, quindi, a esercitare tutte le funzioni amministrative, a lui delegate, inerenti la gestione del rapporto di lavoro, ricevendo dal Comune di Asciano 5mila euro annui per il funzionamento dell’ufficio delegato.
PASSA LA MOZIONE PRESENTATA DA PD, PER SIENA E IN CAMPO PER LA RICHIESTA DI INIZIATIVE UTILI A FAVORIRE L’ADESIONE DEI CITTADINI ALLA CAMPAGNA DI VACCINAZIONE CONTRO IL COVID
Passa la mozione a firma di Alessandro Masi, Giulia Periccioli, Luca Micheli, Bruno Valentini (PD), Pierluigi Piccini, Massimo Mazzini, Vanni Griccioli (Per Siena) e Claudio Cerretani (In Campo) con la quale, oggi, in Consiglio Comunale, è stato richiesto di favorire l’adesione della popolazione alla campagna di vaccinazione contro il Covid-19. Atto arricchito da due ordini del giorno, approvati entrambi.
Nell’illustrare la mozione Alessandro Masi ha informato come “ad oggi nel mondo si contano oltre 100 milioni di casi di contagio e più di 2 milioni di morti, di cui 800mila in Europa, 85.461 in Italia e 161 deceduti nella sola provincia di Siena (dati che risalgono allo scorso 25 gennaio, ndr )”. Determinante, quindi, lo strumento della vaccinazione, per uscire dal buio della pandemia generata dal Coronavirus.
“Ora più che mai – ha evidenziato Masi – è necessaria un’informazione corretta, chiara ed efficace, che rassicuri e faccia capire alle persone l’importanza di vaccinarsi come atto di tutela per la salute e di responsabilità sociale. A questo si dovrebbe aggiungere l’impegno del sistema istituzionale locale per orientare il nostro settore produttivo specializzato alla produzione di vaccino anti COVID, secondo l’appello della CGIL, rilanciato anche dal Presidente della Regione “. Per questo ha chiesto l’impegno del sindaco e della giunta “affinché siano adottate iniziative utili a favorire l’importanza della campagna di vaccinazione, sia in termini di informazioni sia di collaborazione logistica e organizzativa, ma anche di supporto alle persone in condizioni di disagio, così da superare possibili effetti di discriminazione nell’accesso al servizio”. Ma anche “a concordare con il direttore dell’Asl, secondo le esigenze che si manifesteranno, le forme di collaborazione più utili, anche con gli altri Comuni del territorio e le tante associazioni di volontariato attive in ambito socio-sanitario, dandone poi costante comunicazione al Consiglio comunale”.
A firma del consigliere Barbara Magi (Fratelli d’Italia), ma condiviso da tutto il gruppo, un ordine del giorno nel quale ha chiesto all’Amministrazione “di organizzare in collaborazione con Usl Toscana Sud Est, una giornata di informazione sulla vaccinazione anti Covid-19, allo scopo di informare compiutamente e correttamente i cittadini sulla importanza e la sicurezza dei vaccini, da effettuarsi non oltre il mese di marzo e da intitolare alla dottoressa Alessandra Bagnoli, già dirigente della Igiene Pubblica e responsabile dei vaccini, fortemente impegnata nelle prime fasi alla lotta del Covid e consigliere comunale, prematuramente scomparsa”.
Il secondo ordine del giorno presentato dal consigliere Davide Ciacci (Nero su Bianco) ha riguardato, invece, l’educazione dei cittadini all’accesso alla campagna di vaccini contro il covid-19 per la quale ha chiesto “al sindaco di mettere a disposizione i propri canali di informazione per istruire i cittadini senesi affinché ognuno possa aderire alla campagna stessa collaborando con medici e aziende sanitarie del territorio nonché rispondere ad eventuali esigenze logistiche della Regione Toscana come strutture e infrastrutture per portare avanti questo importante progetto nel minor tempo possibile e sempre nel rispetto delle norme di sicurezza vigenti”.