Montanari: "Impressionante vedere censurati il Papa e la sua voce contro"
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SIENA. (a. m.) “Non mi sento censurato dal mondo accademico italiano, ma censurato dalla rettrice e dal prorettore che sono stati un po’ maldestri”. Così lo scrittore Paolo Nori, al centro del dibattito culturale e politico per la polemica sulla mancata lezione su Dostoevskij all’università della Bicocca, parlando con i giornalisti prima della sua lezione sullo scrittore russo all’Università per Stranieri di Siena, tenuta in una affollata aula magna questa mattina.
“Sono molto contento della reazione del mondo accademico, non solo di quello italiano. Avrei dovuto fare quattro lezioni alla Bicocca, mi hanno censurato e proibito di farle. Però la reazione dell’università qui a Siena, come in tutta Italia, c’è stata. Ho ricevuto centinaia di inviti. Le quattro lezioni diventeranno quarantaquattro. Questa è una dimostrazione che i russi sanno bene – ha aggiunto lo scrittore – e cioè che la letteratura è più forte di qualsiasi censura e di qualsiasi dittatura. Nella Russia sovietica i libri proibiti erano quelli che si leggevano di più. Li battevano a macchina e se li passavano come “Il maestro e Margherita”.. Tutti li avevano letti prima che fossero pubblicati”.
“Credo che ora ci sia bisogno di pensiero divergente, critico, di voci contro. In questo momento la voce più radicalmente contro è quella del Papa: è impressionante vederlo censurato e rimosso dai mezzi di comunicazione italiana – ha dichiarato Tomaso Montanari, rettore dell’Università per Starnieri di Siena -. Il nostro è il paese più cattolico del mondo, il paese in cui non siamo riusciti a distinguere lo Stato dalla Chiesa, il paese che vede l’invadenza della Chiesa in molti ambiti, lo dico da cattolico e poi quando il Papa dice delle cose che sono nella costituzione italiana facciamo finta che non esista. Il Papa ha detto domenica con molta forza: “ogni giorno di guerra è peggio per tutti anche per gli ucraini”. Chi dice questo sostiene una posizione legittima e anche necessaria”.