Pietra Serena chiede che l'ente torni a supportare la comunità
SIENA. Da Pietra Serena riceviamo e pubblichiamo.
“A breve avranno luogo le nomine per il rinnovo della Deputazione Generale della Fondazione Mps.
Questo passaggio potrebbe, e dovrebbe, rappresentare un chiaro segnale di buona politica, procedendo finalmente in quel necessario cambio di passo, tanto decantato dagli Enti nominanti, ma mai avvenuto in concreto, e ponendo una diversa e significativa attenzione alla Fondazione MPS, che, nonostante il suo enorme ridimensionamento, può essere comunque fondamentale per la ripartenza di Siena, dopo un lungo e complicato periodo contraddistinto da errori e scelte scellerate della politica, che hanno portato alla crisi vari settori della città.
Ricordiamo che la Fondazione MPS è un Ente che ha questa mission “Promuovere e supportare lo sviluppo socio-economico del Territorio e della Comunità di riferimento in una prospettiva di benessere diffuso e sostenibile, con un ruolo propositivo ed aggregante, grazie alla capacità di mettere al servizio delle Istituzioni, degli enti e delle imprese risorse, conoscenze e progettazioni innovative, in dinamiche di rete”.
Sta facendo questo? A nostro giudizio, a parte alcune apprezzabili iniziative recenti, in modo poco incisivo, o comunque non adeguato al complicato periodo che sta vivendo Siena.
In passato, insieme con altri gruppi, avevamo sostenuto la necessità di modificare lo Statuto della Fondazione MPS, anche rinunciando alla sua natura “bancaria”, vista la quasi totale diluizione della sua partecipazione nella Banca MPS, cosa che avrebbe portato all’uscita del controllo del MEF, ovvero della politica, e quindi ad una maggiore autonomia del territorio sulla SUA Fondazione. Purtroppo quasi tutti i partiti, forse per ordini nazionali e non certo nell’interesse di Siena, hanno sempre osteggiato questa soluzione.
Anche per questo ci ha lasciato dubbi il comportamento tenuto dalla Fondazione in merito alla scarsa partecipazione nell’azionariato di Banca MPS, cosa che, oltre al fatto che poteva essere un chiaro significato di supporto alla Banca in un momento importante, avrebbe portato ad avere oggi una cospicua plusvalenza. La gestione del patrimonio, che ora sembra in gran parte condizionato, nel bene o nel male, dalle oscillazioni (o speculazioni?) del mercato azionario e obbligazionario mondiale, potrebbe dare la possibilità di un utilizzo più rivolto alle attuali esigenze del territorio.
Oggi, in considerazione del delicato momento di Siena, pensiamo quindi che la Fondazione dovrebbe impiegare parte del suo capitale per assolvere alla sua mission sopra riportata; il patrimonio di circa 600 milioni, pur infinitamente ridotto rispetto ai circa 12 miliardi del passato, costituisce comunque una ricchezza per un territorio come quello di suo riferimento. Per fare questo, e per dare vero slancio ed efficacia a nuovi progetti, vediamo però la necessità di procedere in quella svolta auspicata, ovvero valutare nomine di persone con requisiti professionali o di appartenenza alla cultura del territorio, evitando scelte amicali o di “fedeli” ai partiti, come quasi sempre accaduto in passato, causa primaria di gran parte dei disastri avvenuti negli ultimi decenni. La Memoria Storica del passato deve servire come monito per garantire un futuro migliore alla comunità.
Le possibilità di interventi sono ampie, e anche noi, nel nostro piccolo e come sempre fatto in tutti gli ambiti, avevamo avanzato proposte e progetti (reperibili nel nostro sito), purtroppo mai recepiti.
Ci auguriamo quindi che ci sia finalmente una maggiore concretezza da parte di tutti gli Enti nominanti la nuova Deputazione Generale, e il coraggio di valutare persone adeguate, non rispondenti a partiti o lobbies varie, ma attente all’interesse della loro comunità”.