Il consigliere comunale del PD Masi commenta il bilancio preventivo
SIENA. Da Alessandro Masi, consigliere comunale del Partito Democratico, riceviamo e pubblichiamo.
“Il bilancio di previsione 2024/2026 non porta niente di nuovo e di buono sotto l’albero rispetto alla passata Amministrazione, né per metodo né per sostanza”. Così inizia l’intervento di Alessandro Masi, consigliere comunale del Partito Democratico.
“Si insiste a portare in approvazione il Documento Unico di Programmazione insieme al bilancio, dando per scontato che il DUP verrà approvato: infatti, qualora questo documento fosse modificato durante la seduta, il bilancio di previsione non potrebbe essere approvato.
Sul fronte dei servizi, nessuna novità sostanziale per gli investimenti nelle politiche sociali, in quelle giovanili e nella cultura, nell’edilizia ERP e nei trasporti.
Niente nuove nemmeno sul fronte della pressione tributaria per famiglie e imprese, che continua a crescere rispetto anche al 2022, passando da 1105 a 1147 euro pro capite per cittadino. Nessun impegno nemmeno a rivedere le aliquote di agevolazioni per l’IMU e per l’applicazione dell’IRPEF, nonostante i forti cambiamenti economici e sociali anche degli ultimi mesi. La leva fiscale non serve solo a contribuire alle entrate del Comune, ma anche ad orientare l’iniziativa economica privata della città, favorendo, ad esempio, gli affitti, piuttosto che i locali vuoti.
In commissione si è comunque appreso della volontà dell’amministrazione di agevolare con misure specifiche chi fa locazione a canone concordato. Vedremo.
L’invariata pressione fiscale di questi anni da parte delle giunte di destra si è combinata con la generale difficoltà a riscuotere le tariffe, ed è tanto più grave se la si confronta con il diminuito potere di acquisto delle famiglie, fenomeno forse aggravato dalla corsa senese dei prezzi per affitti, spesa e servizi e aumento generale dei tassi di interesse per mutui e prestiti.
I problemi di questo bilancio sono la bassa riscossione: Sigerico accerta, ma non riscuote ancora abbastanza: il recupero evasione imu è del 6,37% rispetto all’accertato, mentre la riscossione dei normali accertamenti delle entrate extratributarie è prevista per il 52,16%, in linea con gli anni passati. Si sono avute inoltre basse riscossioni sulle multe, che hanno inciso sull’aumento dei residui attivi, che nel 2023 sono stati di 114 milioni.
Per le sanzioni del codice della strada, i revisori raccomandano anche quest’anno un costante e tempestivo monitoraggio sia delle riscossioni che del corretto utilizzo dell’entrata, con riferimento alla destinazione vincolata della stessa.
Cresce inspiegabilmente la previsione della sanzioni del codice della strada da euro 13 mln. del 2023 ad euro 15 mnl. per il 2024, rispetto ai 9, 7 mln. accertati sempre nel 2023. Oltretutto, dopo l’avvio dell’installazione dei tutor, ci si aspettava semmai una diminuzione di questo tipo di entrate extratributarie. Ed intanto il Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità (FCDE) continua a rimanere elevato, circa 50 mnl. di euro.
In definitiva, il bilancio triennale di previsione passa nella previsione di competenza, al netto delle partite di giro, dai complessivi circa 257 mln. per il 2023 a circa 186 mln. per il 2024.
Il complesso delle opere da realizzare con il PNRR viene cofinanziato dal Comune, confermando la previsione di indebitamento di quasi euro 16,1 mnl, spalmato nei prossimi tre anni per nuove opere attraverso la possibile accensione di mutui, della cui riduzione le forze politiche della destra si erano invece vantate nel recente passato.
La mole delle opere consentite dal PNRR tiene impegnato il Comune per l’intero previsionale 2024-2026, così rimane poco posto per manutenzioni ordinarie e straordinarie, il cui fondo comunque sale di mezzo milione di euro.
Infine, per mantenere l’equilibrio di parte corrente, si deve ricorrere ad un utilizzo consistente delle entrate in conto capitale, attraverso l’utilizzo di quasi due mln. di euro di oneri, e si è assottigliato negli anni l’avanzo libero. Così, diminuisce il margine di manovra del Comune per affrontare emergenze, urgenze o magari nuovi obbiettivi.
E la sensazione è che si consideri questo appuntamento del bilancio preventivo, il più importante dell’anno per la programmazione del Comune, più come un adempimento burocratico ‘di rimessa’ rispetto alla situazione, che come uno strumento ‘di attacco’ per cambiare e migliorare le cose.
Un bilancio di mero adempimento e di timore per il futuro.
Nessuno chiede di spendere di più di quelle che sono le possibilità, ma di vedere maggiore proattività anche stante le risorse: ipotizzare redistribuzioni diverse del carico fiscale a parità di gettito, ‘aprirsi’ maggiormente alle opportunità di finanziamento nazionale ed europee anche su progetti più brevi e semplici, ma che diano nuova linfa e nuovo slancio per il futuro, la necessità di osservare una città che evolve e cambia.
Altrimenti, il prossimo anno ci ritroveremo in questa sede a parlare delle stesse cose, degli stessi problemi e delle stesse necessità, perché questo bilancio lascia le cose come stanno e, in questo contesto, l’inerzia e la conservazione non possono essere tollerate.
Insomma, un bilancio di ordinaria amministrazione”.