Cresti (SMS): “Al lavoro per la programmazione”. De Mossi e Colella: “Numeri confortanti”
SIENA. “Il trend degli ingressi ai musei comunali è positivo”. A dirlo sono il sindaco di Siena Luigi De Mossi e l’assessore alla cultura Pasquale Colella, in una prima analisi dei dati ufficiali del 2022, elaborati dagli uffici comunali dopo il mese di gennaio. Tenuto conto di una parziale chiusura a inizio 2022, della crisi energetica ed economica derivata anche dalla guerra in Ucraina e di un necessario periodo di ripresa del turismo, i musei comunali come il Museo Civico, la Torre del Mangia e il Santa Maria della Scala, con il nuovo ente Fondazione e con una diversa tipologia di bigliettazione, hanno presentato percentuali positive.
I numeri. Nel 2022 il Museo Civico ha registrato oltre centomila ingressi (101.004 ingressi totali), con picchi nei mesi di alta stagione (ad esempio 15,102 ad agosto); la Torre del Mangia ha sfiorato i 55mila ingressi (54.555) e questo nonostante le restrizioni dei primi mesi del 2022 e una situazione ancora difficile per il turismo, alle prese con le criticità del Covid. Sempre nel 2022 il Santa Maria della Scala ha registrato 66.767 ingressi con un trend costante anche nei mesi di così detta “bassa stagione”. Da notare infine che, anche grazie alla mostra “Vivian Maier, The Self-Portrait and its Double”, il Santa Maria della Scala ha fatto registrare in meno di un mese (16 dicembre-22 gennaio) oltre 5mila ingressi (5.530 ingressi).
Rispetto agli anni precedenti. I raffronti con gli anni precedenti devono tenere conto di più aspetti. Durante la pandemia si sono registrate chiusure complete (8 marzo – 13 giugno 2020 e 5 novembre 2020 – 30 aprile 2021) e contingentamenti (la Torre del Mangia, ad esempio, ha avuto per diversi mesi limitazioni a venti ingressi ogni 45 minuti, con interruzioni per sanificazioni), alternati a gratuità completa (luglio – settembre 2020). Il Museo Civico sta tornando sui livelli pre-pandemia: se nel 2019 si sono superati i 150mila ingressi, la pandemia ha infatti causato un crollo verticale (61.664 nel 2020 e 69.119 nel 2021) cambiando, di fatto, anche le abitudini. Da questi dati, però, si sta risalendo, con quasi il doppio degli ingressi e un trend, come detto, positivo. Discorso simile per la Torre del Mangia, che nel 2020 e nel 2021, oltre alle chiusura, aveva particolari restrizioni per gli obblighi di distanziamento e le limitazioni alle visite: per questo si è passato dagli oltre 130mila ingressi a numeri poco oltre i 10mila nel 2020 e poco oltre i 24mila nel 2021.
Discorso a parte, invece, per il Santa Maria della Scala, visto il cambio gestionale con l’ingresso della Fondazione Santa Maria della Scala intercorso e le variazioni sulla bigliettazione, che in passato comprendeva ingressi cumulativi con il percorso museale del Duomo. Impossibile, dunque, fare paragoni fra il 2019 (138.299 ingressi registrati), il 2020 (193.536 ingressi) e il 2022. Peraltro nel 2021 gli ingressi sono stati 54.365, un dato quindi inferiore a quello attuale, pur con le condizioni di cui sopra.
“Il trend delle presenze in città e gli ingressi nei musei – dichiara il sindaco Luigi De Mossi – è assolutamente positivo, ancora non siamo sui livelli pre Covid, ma ci stiamo avvicinando. Questa amministrazione ha attuato cambiamenti epocali e attesi da anni, affrontando comunque il peggior periodo dal Dopoguerra ad oggi, eppure abbiamo numeri confortanti”. “La Fondazione di partecipazione del Santa Maria della Scala – spiega De Mossi – è uno strumento atteso da decenni e che questa amministrazione è riuscito a creare. Allo stesso tempo il Comune di Siena ha messo a disposizione una serie di strumenti affinché il vecchio Spedale potesse cominciare a programmare la propria attività oltre alle risorse anche il personale. Inoltre l’amministrazione comunale sta portando avanti l’importantissimo cantiere della strada interna, dopo quelli relativi alle uscite d’emergenza, che permettono l’ampliamento degli ingressi e il recupero dei Magazzini della Corticella. Investimento da svariati milioni di euro che regalerà al Santa Maria della Scala nuovi spazi. E’ questo il ruolo del Comune, in quanto socio fondatore della Fondazione, che però adesso può e deve agire con la propria autonomia”.
“Gli ingressi ai musei – sostiene l’assessore alla cultura Pasquale Colella – ci confortano: stiamo risalendo la china successiva al Covid, quando di fatto la cultura si è letteralmente bloccata per due anni, fra chiusure e restrizioni. Per quanto riguarda il Santa Maria della Scala, il processo di sviluppo del complesso museale in vera e propria fabbriceria, ovvero laboratorio di cultura, ha bisogno di tempo: questa amministrazione ha avviato un percorso atteso da anni e sta accompagnando la Fondazione in questo cammino. Le iniziative culturali degli ultimi mesi stanno dando riscontri positivi, tenuto conto delle trasformazioni in atto, del post pandemia e della crisi energetica, che comunque continua purtroppo a incidere sulle presenze turistiche. Ciò nonostante il trend è assolutamente positivo. Infine è doveroso sottolineare che al momento attuale i numeri del Santa Maria della Scala, con la variazione della bigliettazione, sono quelli ‘effettivi’, rispetto al passato, quando erano invece legati ad altri complessi museali come il Duomo, che ha tutt’ora un ‘brand’ diverso e superiore, dovuto a una storia certamente diversa fin qui ”.
“La Fondazione Antico Ospedale Santa Maria della Scala – spiega Lucia Cresti, presidente della Fondazione – sta lavorando a pieno ritmo per valorizzare il complesso museale e incentivarne gli ingressi, anche siglando accordi e convenzioni con altre istituzioni, locali e nazionali e internazionali, al fine di collocarlo in un sistema di relazioni solido e ‘strategico’, nonché programmando attività e iniziative sostenibili e di valore. La selezione pubblica indetta recentemente per individuare la figura del direttore è inoltre un ulteriore passo avanti verso la stabilità strutturale e gestionale e anche la piena autonomia della neonata Fondazione”.