Causa: lo sciopero dell'Unione delle Camere Penali
MILANO. La giornata di sciopero indetta per oggi (18 luglio) dall’Unione delle Camere Penali, per protestare contro le norme sulla cosiddetta ”confisca allargata” ha di fatto costretto al rinvio dell’udienza del processo milanese sul caso Mps a carico di 16 imputati.
Ieri con una nota l’Anm di Milano aveva sollecitato “le istituzioni e le organizzazioni”, tra cui in particolare l’Unione delle Camere Penali, ad “adoperarsi affinchè cessino gli stati di agitazione”, dopo che nei mesi scorsi i legali hanno dato vita a cinque settimane di astensione dalle udienze contro la riforma del processo penale e un’altra giornata di sciopero è stata appunto programmata per oggi. Una nota a cui la Camera Penale di Milano ha replicato spiegando che l’Anm milanese “non sembra avere inteso che le ragioni sottese all’astensione si pongono in termini peculiari rispetto alle precedenti proteste: l’ampio schieramento contrario all’estensione delle misure di prevenzione ai reati contro la pubblica amministrazione, che vede a fianco delle Camere Penali illustri esponenti della magistratura e dell’accademia, avrebbe imposto maggiore attenzione e riflessione sul tema”.
Intanto, un’altra udienza del processo sulle presunte irregolarità finanziarie in Mps, le cui udienze si svolgono principalmente nell’aula bunker davanti al carcere milanese di San Vittore, è fissata per il prossimo 14 settembre.