È stata un’assoluzione con le formule piene del "fatto non sussiste" e del "non costituisce reato"
MILANO. La Corte d’appello di Milano ha assolto perché “il fatto non sussiste” e “non costituisce reato” tutti gli imputati: l’ex presidente di Mps Giuseppe Mussari, l’ex dg Antonio Vigni, Deutsche Bank e Nomura. Il processo verteva sulle presunte irregolarità nelle operazioni Alexandria e Santorini, Chianti Classico e Fresh, effettuate tra il 2008 e il 2012 per coprire le perdite dovute all’acquisizione di Antonveneta. Mussari era stato condanno a 7 anni e mezzo e Vigni a 7 anni e 3 mesi. I soli Giuseppe Mussari e Antonio Vigni e in un solo caso Daniele Pirondini, ex direttore finanziario, sono stati prosciolti con sentenza di “non doversi procedere” per l’intervenuta prescrizione dai tre capi d’imputazione di falso in prospetto. I giudici della seconda sezione penale hanno infine confermato nel resto la sentenza del tribunale del 8 novembre 2019, in cui i primi giudici avevano prosciolto gli imputati per altri episodi già prescritti allora.
Sono anche state revocate le confische per circa 150 milioni (64,9 milioni di euro nei confronti della banca tedesca e 88 milioni a quella giapponese). Annullate anche le sanzioni amministrative e le statuizioni relative al risarcimento dei danni alle parte civili.
“Questo è il disvelamento di come si esercita il terribile potere di accusa in Italia, dove, per fortuna, esiste ancora un giudice, rintanato a Berlino. L’avvocato Mussari non è più quel che era quando questa vicenda è iniziata e nessuno gli restituirà nulla. Su questo, forse, dovremmo tutti riflettere”. Questa la dichiarazione congiunta gli avvocati Tullio Padovani, Francesco Marenghi e Fabio Pisillo a commento dell’assoluzione in appello per il loro assistito.
I giudici della seconda sezione penale della Corte di Appello (presidente Angela Scalise) hanno assolto anche le altre 11 persone co-imputate, a vario titolo, di falso in prospetto, false comunicazioni sociali e ostacolo all’autorità di vigilanza. Tra queste, gli altri ex manager della banca senese: l’ex responsabile dell’area finanza Gianluca Baldassarri, l’ex direttore finanziario Antonio Pirondini e Marco Di Santo, responsabile Alm all’interno dell’area Tesoreria e Capital management della banca senese; i sei funzionari di Deutsche Bank, tra cui Ivor Scott Dunbar, Michele Faissola e Michele Foresti e l’ex manager dell’istituto giapponese Nomura Sadeq Sayeed, all’epoca dei fatti ceo di Nomura International Plc London.