Non è mai bello proclamare: "Ve l'avevamo detto", però...
di Red
SIENA. Repetita Iuvant? “Profumo non lavora per Siena: chi ha commentato il momento di transizione nella proprietà dell’istituto ritiene che entro poco tempo l’incidenza della Fondazione MPS – che è l’unica che esprime e rappresenta la città di Siena – sarà pari a zero o comunque irrilevante. Non lavora per il libero mercato, anzi si è preso il diritto di scegliersi il partner industriale che riterrà più opportuno con l’aumento di capitale autorizzato a tempo indefinito. Non lavora per sostenere la banca: è palese che i 3,4 miliardi chiesti come prestito allo Stato siano insufficienti a sanare i problemi di solidità finanziaria. Standard & Poor’s è solo una certificazione a posteriori. Gli aiuti sono già aumentati a 3,9 miliardi, e si era partiti dagli 1,9 dei Tremonti bond. Se in Italia esistesse il libero mercato, MPS sarebbe già fallito, la clientela garantita dal Fondo Interbancario, la Banca d’Italia già intervenuta per far assorbire l’istituto dal sistema con l’ormai famoso spezzatino delle attività che abbiamo visto in molti casi. L’unica via d’uscita sarebbe appunto la nazionalizzazione, ora e subito. Anzi, era meglio prima, meglio prima dell’estate 2011. Senza l’ultimo devastante aumento di capitale una Fondazione autosufficiente, benché ridimensionata, saprebbe bene come fare gli interessi della collettività che nel caso di questo istituto bancario esiste da sempre, ma è stata messa sotto i piedi dagli interessi diversi di chi doveva proteggerla”.
Così avevamo scritto, in epoca certamente non sospetta su questo quotidiano online il 6 dicembre 2012 (MPS: Caro presidente Profumo, e ora?) ma dopo averlo già ripetuto da moltissimi mesi che quello che avevamo battezzato “Il Tandem” era arrivato a Siena per una decisa mano politica volta a mettere la polvere sotto il tappeto – con ogni mezzo possibile e immaginabile – alle nefandezze che si erano accumulate in Rocca Salimbeni.
E adesso abbiamo anche il conforto di una sentenza, che è solo la punta dell’iceberg (Rese pubbliche le motivazioni della condanna di Profumo e Viola), visto che viene loro addebitata una “spiccata capacità a delinquere”, al netto della presunzione di innocenza che si valuterà nel secondo grado di giudizio. E anche, va sottolineato, dei reiterati tentativi della pubblica accusa “che aveva chiesto l’archiviazione per la contabilizzazione nella semestrale 2015 dei derivati Santorini e Alexandria”, il “non luogo a procedere per l’imputazione coatta per aggiotaggio e false comunicazioni sociali” e “l’assoluzione a fine dibattimento”, come ricorda anche Il Fatto Quotidiano nell’edizione odierna dalla lettura delle motivazioni della sentenza nelle carte processuali.
Possiamo cominciare adesso a scrivere la storia del “Sacco di Siena”.