La prima udienza si terrà il 15 dicembre, a 24 ore da quella di Milano
FIRENZE. Il 6 dicembre, davanti alla terza sezione penale del tribunale di Firenze, si terrà la prima udienza del processo di appello contro gli ex vertici del Monte dei Paschi: l’ex presidente Giuseppe Mussari, l’ex dg Antonio Vigni e l’ex responsabile dell’area finanza Gianluca Baldassarri, condannati in primo grado dal tribunale di Siena per concorso in ostacolo agli organi di vigilanza a tre anni e sei mesi e 5 anni di interdizione dai pubblici uffici. I pm Antonino Nastasi, Giuseppe Grosso e Aldo Natalini avevano chiesto 7 anni per Mussari e 6 anni per gli altri due. L’appello era stato chiesto sia dalla procura di Siena sia dai difensori dei tre imputati.
La procura di Siena chiederà l’applicazione dei pm che hanno seguito l’inchiesta sul Monte dei Paschi. Il processo sulla ristrutturazione del derivato Alexandria nacque da una costola dell’inchiesta sull’acquisizione di Antonveneta da parte dell’istituto senese, e in particolare sulla vicenda relativa al contratto stipulato con la banca giapponese di Nomura, che – per l’accusa – gli imputati avevano nascosto per evitare di scrivere una perdita in bilancio. La prima udienza con rito immediato si tenne il 26 settembre 2013. Tredici mesi dopo, il 31 ottobre 2014 la sentenza pronunciata dal giudice Leonardo Grassi. Nel mese di luglio 2014 tutte le altre carte su Antonveneta e sui derivati Alexandria e Santorini erano state trasferite a Milano per competenza. E qui, il 15 dicembre, cioè il giorno prima dell’apertura dell’appello a Firenze, è fissata anche la prima udienza del processo contro gli stessi ex vertici di Rocca Salimbeni (Mussari, Vigni e Baldassarri) e altri 13 imputati: tra gli altri Nomura International Plc, Deutsche Bank AG e la sua filiale londinese. Mps ha invece patteggiato una sanzione pecuniaria di 600 mila euro e una confisca di 10 milioni di euro ed è uscita dal processo.