Nel 2013 fu nominato consigliere della Fondazione Monte dei Paschi di Siena
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SIENA. Si è spento ieri a Firenze Antonio Paolucci, storico dell’arte ed ex ministro dei Beni culturali. Nel 2013 fece parte della Deputazione generale della Fondazione Mps, nominato su indicazione del Consiglio superiore dei Bene culturali.
“E’ morto un grande fiorentino, un uomo di cultura di livello nazionale e internazionale, che non dimenticheremo per quanto alto è stato il suo impegno culturale e politico. Una personalità unica, che affiancava all’amore per l’arte e alla raffinatezza intellettuale, un senso civico straordinario” Così il presidente Eugenio Giani esprime il suo profondo cordoglio per la morte dello storico dell’arte Antonio Paulucci morto ieri a Firenze. E’ stato ministro per i Beni culturali nel governo Dini, direttore dei Musei Vaticani e soprintendente polo museale fiorentino.
“Sono profondamente legato ad Antonio Paolucci – ha detto Giani -, lo ricordo fin dal momento in cui insieme abbiamo vissuto l’esperienza del Consiglio comunale a Firenze; lui il massimo esperto di beni culturali, amante della bellezza e della sua salvaguardia. Proprio per le sue grandi capacità ebbe l’incarico, dopo essere stato per un breve e significativo periodo ministro dei Beni culturali, di direttore dei Musei Vaticani. Lo ricordo nelle nostre chiacchierate, nell’ammirazione che io provavo per lui, ma anche nella stima che mi manifestava quando organizzavamo insieme le mostre”. Giani ha ricordato l’amore di Paolucci per i colli fiorentini, l’importanza di salvaguardarli. Quando si sviluppò il dibattito sul piano regolatore Vittorini, nel 93, ricordo il suo intervento straordinario, quando si soffermò sulla bellezza dei colli. E quando si parlava degli interventi sul Mugnone, Paolucci volava alto, descivendoci in un discorso epico, quello che era il Mugnone delle novelle di Decamerone di Boccaccio. Alla famiglia giungano le condoglianze, mie personali e di tutta la Toscana”.
Il cordoglio dell’Arcidiocesi
L’Arcidiocesi di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino e l’Opera della Metropolitana di Siena si uniscono nella preghiera per la morte di Antonio Paolucci, ringraziando del dono della sua persona che ha voluto molto bene alla Chiesa e l’ha servita con amore, curandone i tesori che lui definiva i “Musei del Papa”.
Recentemente nella Libreria Piccolomini del Duomo di Siena, il Cardinale Augusto Paolo Lojudice è intervenuto, insieme al rettore dell’Opera della Metropolitana, Giovanni Minnucci, e a Opera Laboratori, per ricordare le doti umane e intellettuali del professor Paolucci, che nel luglio 2017 tenne una lectio magistralis in Piazza Duomo capace di toccare l’anima dei tanti presenti. In quell’occasione il professore descrisse con le parole del cuore le opere d’arte, i concetti simbolici, l’animo di un popolo fiero delle proprie tradizioni e fortemente legato alla Vergine che ha nel Duomo il proprio Tempio, presentato da Paolucci con un’immagine assai suggestiva: “Si entra nel Duomo dei senesi come si entra in un reliquiario lucente di marmi policromi, di bronzi, di vetri colorati”.