Le lettere d'addio scritte sotto coercizione, secondo le perizie
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SIENA. La famiglia di David Rossi, il responsabile della comunicazione del Monte dei Paschi di Siena, morto il 6 marzo 2013 dopo una caduta dalla finestra del suo ufficio a Rocca Salimbeni, si appresta a chiedere la riapertura delle indagini, assistita dal proprio legale Luca Goracci,. Il caso è stato chiuso come suicidio.
Come scrive Lettera 43 “Dunque, alla fine di settembre Goracci dovrebbe presentare ai magistrati tre perizie: una medico legale nuova di zecca che dovrebbe dare corpo agli interrogativi che si è posto inevitabilmente chiunque abbia avuto il coraggio e la pietà di guardare le foto di Rossi sul tavolo dell’autopsia”. E spiega “La seconda perizia, compiuta dall’ingegner Luca Scarselli, dimostrerà che il filmato del volo di David giù da una finestra del Monte, ripreso da una telecamera di sicurezza della banca, è stato manomesso, o quantomeno tagliato”. Infine nell’articolo si legge anche che la terza perizia, quella calligrafica condotta dal professor Giuseppe Sofia, “lascia poco spazio ai dubbi. Anzi nessuno spazio. Ha toni perentori: David Rossi avrebbe scritto quei biglietti” di addio alla moglie “sotto coercizione”.