La perizia confermerebbe l'ipotesi suicidio, ma restano dei dubbi
SIENA. (a. m.) La relazione di circa 200 pagine dell’anatomopatologa Cristina Catteneo, che ha svolto l’autopsia e gli accertamenti medico legali assieme al colonnello dei Ris Davide Zavattaro, incaricato di studiare la dinamica della caduta di Rossi, costituirà la base per le successive tappe della vicenda. La relazione sugli esami autoptici e sulla dinamica della caduta di David Rossi (già responsabile dell’area comunicazione di Banca Mps e morto dopo essere caduto dalla finestra del suo uffico della sede storica di Piazza Salimbeni la sera del 6 marzo del 2013), è a disposizione del tribunale di Siena e dei legali e periti della famiglia Rossi.
Silenzio sui contenuti da parte degli interessati ma secondo Luca Goracci, legale della famiglia Rossi che assieme al perito ingegner Luca Scarselli stanno studiando i risultati del lavoro svolto a Milano, la perizia “sposa l’ipotesi del suicidio, perché non sono state trovate evidenze della presenza di terze persone”. Ma “restano tanti dubbi e gli stessi Cattaneo e Zavattaro li evidenziano”, sottolinea l’avvocato, riferendosi ai periti incaricati della relazione. “I dubbi derivano soprattutto dal fatto che le indagini non sono state condotte quando avrebbero dovuto esserle”, ha aggiunto Goracci. “La perizia esclude in modo categorico la dinamica per cui Rossi si sarebbe seduto sul davanzale della finestra prima di cadere ed esclude che le lesioni nella parte anteriore del corpo siano state provocate dalla caduta”. “La perizia non è drastica”, evidenzia l’avvocato che poi conclude: “La palla è in mano alla Procura che dovrà decidere se archiviare o chiedere altre indagini”.