Nell'udienza sulle e-mail del giornalista parla Dalla Riva, responsabile delle risorse umane Mps
SIENA. Lungo interrogatorio oggi (21 aprile) per Ilaria Dalla Riva, responsabile delle risorse umane del Monte dei Paschi. La manager era chiamata a deporre nel processo intentato ad Antonella Tognazzi, vedova di David Rossi, e al giornalista Dvid Vecchi, rei di aver divulgato, attraverso il Fatto Quotidiano, le e-mail tra Rossi e Viola (quest’ultimo assente dal dibattimento per difetto di notifica). E proprio Viola è parte offesa nel processo istruito dalla procura, dato che non vi sono state querele di parte.
Antonella Tognazzi e Davide Vecchi sono accusati, in concorso, di divulgazione dei dati personali costituiti dal contenuto delle mail in assenza di un consenso validamente espresso dall’interessato Viola. Un’accusa alla quale si aggiunge l’aggravante di aver cercato di perseguire un profitto dall’esercizio arbitrario delle proprie ragioni nei confronti della banca.
La pm Menicucci ha tenuto sul banco la Dalla Riva per quasi tre ore nel corso delle quali la dirigente ha risposto in merito all’esposizione economica di David Rossi e sulle difficoltà della vedova subito dopo il decesso del marito e su quanto percepisse di stipendio David Rossi (“240mila euro annui”, ha risposto Dalla Riva), sul minore reddito della moglie ed anche sulla sua non accettazione del posto in banca offerto come vedova. Inoltre ha riferito su quanto la Banca ha deciso di liquidare agli eredi; ha spiegato che Rossi aveva acceso un grosso finanziamento per ristrutturare una casa e che la vedova avrebbe avuto difficoltà a portare a termine i pagamenti. Dalla Riva ha risposto anche su quanto è stato liquidato agli eredi dopo la morte di Rossi: 44mila euro di ferie maturate, 163mila, come è prassi in casi di morte, per mensilità concesse come preavviso non dato. A queste erano stati aggiunti 111mila euro netti (185mila lordi), equivalenti ad una annualità di stipendi, proprio per venire incontro alle necessità della famiglia.
La manager ha poi parlato degli incontri con l’avvocato Lepri, primo legale della Tognazzi, e quindi del successivo incontro con il legale Luca Goracci, che richiese una buona uscita di circa 1milione di euro, facendo un paragone con altri dirigenti usciti precedentemente, e facendo riferimento alla buonuscita di Vigni, al quale furono liquidati circa 4milioni di euro. Nell’occasione Goracci mostrò sul telefonino le mail inviate da Rossi a Viola, nelle ore precedenti il suicidio e nelle quali diceva “se non rispondi mi ammazzo”.
Il pm ha chiesto anche alla Dalla Riva quali fossero le condizioni psicologiche di Rossi nei giorni precedenti la tragedia e la dirigente ha spiegato che David era molto provato per la perquisizione subita in casa.
Su questo punto ci sono state le contestazioni dei difensori di Tognazzi e Vecchi, che, poi, nel controinterrogatorio hanno sottolineato che le mail furono portate in procura da Antonella Tognazzi, che la famigia ha sempre tenuto un comportamento trasparente e che le e-mail erano già “conosciute da più persone” e che il giornalista Davide Vecchi “le ha pubblicate quando non erano più coperte dal segreto istruttorio, facendo il corretto mestiere di giornalista”.
Nel pomeriggio sono stati ascoltati il legale di Mps Quagliana e gli agenti Benedetti, Mencarelli e Ognibene. Alle 17,30 è stato deciso il rinvio al prossimo 18 gennaio.