SIENA. Da Massimo Mori di Fratelli d’Italia riceviamo e pubblichiamo.ù
“Ormai siamo davvero nel vivo della campagna elettorale, i motori sono al massimo e lo scontro si fa durissimo; ma pensando al nostro comune, riteniamo che non vincerà chi avrà la voce più grossa, ma solo chi riuscirà a essere razionale nella proposta.
Partiamo dalla convinzione che Siena non ha più nulla, purtroppo questa è la verità ed è certo che la colpa è solo di chi l’ha governata, altra verità assoluta è che ora dobbiamo fare i conti alla pari di tanti altri comuni italiani, quelli che non hanno mai avuto una banca territoriale, perché anche MPS non c’è più, allora cosa possiamo fare, rimboccarci le maniche, ma per cosa?
Siena, grazie ai nostri antenati, sicuramente meno acculturati, ma più lungimiranti, è bella, è una città che merita di essere vista, cosa possiamo fare per attrarre molto di più e per fermare il turista, certo la tassa di soggiorno non aiuta, la sporcizia ancora meno, l’insicurezza toglie il desiderio di viverla.
Vero, noi abbiamo il Palio, vero anche che il Comune degli ultimi anni lo sta mettendo a dura prova, mai era capitata una rissa così feroce tra il magistrato delle contrade e la macchina comunale.
Allora pensiamoci bene, ma se partiamo dal turismo e se pensiamo che questo settore potrebbe essere importante per la rinascita, cominciamo a pensare seriamente al recupero dell’edilizia storica, intesa sia quella monumentale sia quella abitativa, pensiamo alla viabilità e ai parcheggi, possono sembrare aspetti secondari, ma non lo sono per niente.
Un’altra cosa alla quale possiamo pensare è la cultura che essa conserva nei suoi musei, nel Santa Maria della Scala, nell’opera del Duomo, ecc, cosa ci vorrebbe a pensare di organizzare dei pacchetti da dare in promozione a chi soggiorna a Siena più di una notte, magari in compagnia di guide capaci di informare in merito alla nostra storia e agli artisti dei quali conserviamo le opere, vi ricordate la mostra di Duccio? Il successo fu davvero enorme.
Insomma, queste sono solo piccole cose, ma che potrebbero avere una grande rilevanza, ma se invece stiamo tutto il giorno e tutti i giorni a pensare a ciò che non esiste più, non avremo speranza alcuna, oggi non serve fare come gli attuali governanti, i quali passano il loro tempo a cercare di leccarsi i gomiti pur sapendo che è cosa impossibile.
Noi vogliamo, noi pretendiamo, che chi governa pensi al popolo e non a se stesso far rivivere la città deve essere un obiettivo fondamentale, puliamola, rendiamola sicura, stimoliamo gli artigiani a tornare, nel centro storico, riduciamo le inutili pastoie, riduciamo i costi per gli esercizi, promuoviamo azioni per calmierare i prezzi degli affitti.
Qualcuno ha pensato a queste cose? Se si, perché non si vede nulla? Perché nel dibattito della campagna elettorale l’unica posizione degna di essere definita tale, è stata quella dell’avvocato Luigi de Mossi in merito alla modifica per il collegamento stazione città, guardate che un’analoga la fece a suo tempo il grande architetto Alvaralto e si chiamava il piano San Miniato la Lizza.
La volete un’altra proposta seria? Impegnamoci tutti quanti per mandare a casa questi distruttori e mattiamo al loro posto persone capaci di pensare, e realizzare opere per un futuro migliore”.