1300 le persone accolte in provincia di Siena: 50 sono minori non accompagnati
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di Augusto Mattioli
SIENA. Sono oltre 1300 in provincia di Siena i migranti in accoglienza che secondo la legge viene concessa a chi “ha determinati requisiti” ha sottolineato la prefetta Matilde Pirrera in una conferenza stampa per fare il punto sul tema, peraltro molto sentito .
Presenti anche la sindaca Nicoletta Fabio e rappresentanti di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza. Tra migranti dell’accoglienza “diffusa” si contano cinquanta minori non accompagnati e un centinaio di minori in famiglia.
Il lavoro di accertamento della Prefettura, ha precisato Pirrera, ha portato alla revoca dei diritto all’accoglienza per 150 persone che non avevano i requisiti, “disposta, o perché era concluso l’iter per il riconoscimento della protezione internazionale o perché superavano il limite di reddito come previsto dalla normativa. In base a quanto da essa disposto possiamo accogliere solo i richiedenti asilo che hanno formalizzato la richiesta di protezione internazionale”. Gli altri migranti, identificati, rimarranno nella struttura della Caritas a Montalbuccio.
“ Nel corso dell’incontro di questa mattina – ha sottolineato la sindaca Fabio – abbiamo ragionato sulla futura organizzazione sul tema. A me come sindaco preme avere un ottimo rapporto con tutte le altre istituzioni. Questa sinergia si è creata e ognuno deve fare la propria parte. Come sindaco non vorrei militarizzare la città. Ritengo che oggi non ce ne sia la necessità. Il fenomeno migratorio è un problema globale su cui Siena deve confrontarsi e lo sta facendo. Ma se non ci fosse questa sinergia sarebbe un problema “.
Parole sdrammatizzanti quelle della sindaca che prende atto di una situazione non più emergenziale ma strutturale come è quella della migrazione oggi. Parole sdrammatizzanti anche dal Questore Pietro Milone sui recenti episodi di accoltellamento a Siena il cui presunto responsabile è stato arrestato a Milano. ”Siena – ha precisato ricordando la sua esperienza di lavoro a Roma dove episodi del genere non mancano – è una cartina di tornasole di quanto accade a livello più generale. E’ il mondo intero che è in migrazione. Un fenomeno che non si può fermare oggi e non si fermerà nel breve periodo, con cui si dovranno fare i conti. Gli episodi della scorsa settimana erano riconducibili all’interno di una comunità di persone che vivono situazioni di disagio. Non c’era cointeressenza di criminalità o particolari discorsi sulla delinquenza da fare. Lo avevamo percepito subito e siamo arrivati presto ad individuare il responsabile”. E a nostre domande:” E la responsabilità della stampa? Abbiamo sbandierato un po’ troppo?”. “Assolutamente si” la risposta.
Al prossimo episodio aspetteremo la nota stampa.