"Perchè si è voluta finora negare l'evidenza che l'impegno della messa in sicurezza dello Stadio era insopportabile per qualsiasi proprietà?"
SIENA.Il consigliere Pd Bruno Valentini ha presentato una interrogazione al sindaco in merito allo stadio comunale.
Al centro della questione posta dal consigliere democratico, ci sono i lavori di messa in sicurezza dell’impianto sportivo: dal consolidamento statico all’adeguamento sismico della gradinata scoperta e della tribuna coperta. Tali lavori, in base al bando relativo alla gestione dello stadio, dovevano essere eseguiti dalla società calcio Siena Noah; con il passaggio di consegne alla nuova società, anche le incombenze della messa in sicurezza dello stadio. “Senza i lavori di consolidamento statico ed adeguamento sismico della gradinata scoperta e della tribuna coperta, per il raggiungimento dei livelli di sicurezza definiti nel progetto steso dagli uffici comunali, lo stadio rischia di diventare indisponibile entro breve perché privo del certificato di idoneità statica e sismica – scrive nel documento Valentini che ricorda come – durante una trasmissione televisiva si è appreso che il progetto di adeguamento sismico è fermo perchè i tecnici incaricati non sono stati pagati” e che “il Comune ha concesso una proroga, che ha spostato la conclusione dei lavori a fine agosto”.
Il consigliere Pd ricorda come “l’assessore allo sport ed all’edilizia sportiva Paolo Benini si mostrava sicuro che “al termine dell’intervento la struttura sarà riqualificata e funzionale come prevede l’affidamento” e che, alla luce dello stato attuale “appare ancora più giustificata la richiesta che ho avanzato a suo tempo di predisporre quanto serve affinchè il Comune si sostituisca ad un soggetto inadempiente per impedire l’inutilizzabilità dello Stadio Franchi, che ormai incombe”.
Fatte tali premesse Valentini chiede al sindaco De Mossi: “perchè si è voluta finora negare l’evidenza che l’impegno della messa in sicurezza dello Stadio era insopportabile per qualsiasi proprietà, a meno che non avesse la garanzia di una ristrutturazione a fini commerciali, ipotesi che però è totalmente ferma nonostante i proclami di qualche mese fa; perchè si è concessa una proroga che ha solo rallentato il chiarimento sulla inerzia della proprietà relativamente ai lavori di messa in sicurezza, di conseguenza scaricando il problema sulla prossima Amministrazione Comunale; perchè si è finora rifiutato la soluzione dell’intervento diretto da parte del Comune, che di fatto è l’unica possibilità per non chiudere lo Stadio entro quest’anno, a meno che non si conceda una deroga come già fatto con il palasport Mens Sana; se non si è pentito di non aver affidato il Siena Calcio a soggetti più autorevoli in campo sportivo e calcistico preferendo proposte di taglio più affaristico ma ad alto rischio”.