di Umberto De Santis
SIENA. Sta andando alle ultime battute il processo in corso per il crac della Mens Sana Siena, dove alla chiusura del dibattimento Ferdinando Minucci ha chiesto nuovamente (è la terza volta) il patteggiamento con una pena di 4 anni e 10 giorni. Si tratta della stessa richiesta fatta nel 2019, ma che era stata rifiutata dal giudice Luciano Costantini, che l’aveva ritenuta non congrua. Il Pm De Flammineis avrebbe dato il suo consenso.
La considerazione che ha spinto il legale di Minucci, Fabio Pisillo, a reiterare la richiesta sarebbe a suo parere che il dibattimento avrebbe dimostrato come nell’azione della creazione di fondi neri attraverso false fatturazioni (cosa sempre ammessa da Minucci), ci fosse esclusivamente la volontà di permettere alla squadra giocatori più forti e non la realizzazione di un arricchimento personale.
Un’altra considerazione ritenuta favorevole all’ex deus ex machina mensanino è che la crisi della società sportiva sia stata conseguente alla crisi della banca che nel 2012, con le dimissioni di Mussari e Vigni, entrò nel tunnel del fallimento che tutti conosciamo. Anche le qualità del manager premiato come miglior dirigente dell’anno dell’EuroLeague nel 2008 venivano dai soldi della banca Monte dei Paschi di Siena.
Adesso il processo si avvia verso la conclusione: si riprenderà a fine maggio, e poi il collegio dovrà decidere se accogliere la richiesta di patteggiamento di Minucci e andare a sentenza.