"L’efficacia e l’efficienza del nuovo servizio, tanto decantate dall’Assessore Bezzini alla partenza del nuovo numero, non sembrano per ora trovare concretezza"
SIENA. Dallo scorso 21 ottobre è entrato in funzione nelle province di Siena, Arezzo e Grosseto il 116117, il nuovo numero europeo per l’accesso alle cure mediche non urgenti ed alla continuità assistenziale.
Già in altre occasioni avevamo espresso alcune preoccupazioni per l’oggettiva difficoltà di un cittadino che avverte un malessere di fare autodiagnosi stabilendo se chiamare il nuovo numero o il 112 che risponde alle urgenze più gravi, ma la cosa peggiore, a due mesi dalla partenza del servizio, consiste nell’aggravio di lavoro che questa ‘innovazione’ sta comportando per i Medici del ruolo Unico di assistenza primaria (cd medici della continuità assistenziale).
L’efficacia e l’efficienza del nuovo servizio, tanto decantate dall’Assessore Bezzini alla partenza del nuovo numero, non sembrano per ora trovare concretezza poiché con alcune note la Regione Toscana, dopo aver dettato disposizioni per la gestione delle nuove modalità operative informatiche che non prevedevano più l’uso del cartaceo, ha chiesto ai medici della continuità assistenziale di continuare ad alimentare fino a nuove disposizioni il registro cartaceo.
A parte il difetto di programmazione ed organizzazione della Regione Toscana che, tenuto conto di numerosi problemi tecnici di fault informatico, non ha evidentemente effettuato adeguati test per verificare il corretto funzionamento del servizio prima di attivarlo, ci sono due aspetti particolarmente inquietanti di questa vicenda: da un lato si continua a chiedere ai medici della continuità assistenziale una serie di compiti sempre più ‘impiegatizi’ che sottraggono serenità e tempo al loro lavoro, dall’altro si dà luogo ad un improvvido dispendio di risorse in una Regione che per il default sanitario seguita a mantenere l’addizionale Irpef ai livelli impositivi più alti. Infatti, per i Medici del ruolo Unico di assistenza primaria è prevista una remunerazione aggiuntiva pari a 1,07 € per ora di attività prestata per la doppia compilazione cartacea ed informatizzata, importo che rappresenta una offesa al lavoro dei professionisti, ma che nel complesso finisce con essere una spesa che si sarebbe potuta risparmiare se solo la Regione Toscana avesse provveduto a incensarsi meno ed a testare di più il funzionamento del nuovo sistema.
Non possiamo che censurare questo modo di fare che, tra l’altro, svilisce una componente essenziale della professione medica che rappresenta la ‘porta’ all’assistenza sanitaria e che spesso paga le spese, anche nei confronti dell’opinione pubblica, di incapacità gestionali ascrivibili alle politiche sanitarie regionali.
Coordinamento Movimento Civico Senese
