SIENA. Da Giulia Mazzarelli (Pd) riceviamo e pubblichiamo.
“Il sequestro del cantiere della società Esselunga in strada Massetana Romana con l’ipotesi di reato di lottizzazione abusiva, e di provvedimenti cautelari per cinque persone, è un fatto di proporzioni rilevanti che non trova precedenti nella recente storia cittadina e come tale non può che destare forte preoccupazione.
Il capo di imputazione definito dalla Procura della Repubblica di Siena “reato di lottizzazione abusiva materiale” stante “la realizzazione di una nuova costruzione che determinerebbe un’apprezzabile trasformazione edilizia della zona in contrasto con plurime norme di pianificazione urbanistica ed in assenza di un necessario piano di lottizzazione o altro atto equipollente”, è da considerare di una certa gravità e potrebbe portare a conseguenze molto pesanti, che ricadrebbero non solo sulla società proprietaria del bene, quanto sull’intera comunità. I cittadini si chiedono adesso come sia stato possibile arrivare a tanto e che cosa non abbia funzionato. Ho ritenuto pertanto come capogruppo in consiglio comunale del Partito Democratico doveroso, oltre che utile, presentare un’interrogazione affinché la sindaca e la giunta possano fornire i chiarimenti necessari. La città, e per essa il consiglio comunale, ha necessità oltre che il diritto di essere informata in merito a tutto l’iter autorizzativo con il quale a suo tempo il Comune ha rilasciato gli atti edilizi sino a giungere alla realizzazione dell’edificio oggetto di sequestro e se l’amministrazione sia stata a conoscenza di precedenti sopralluoghi e/o controlli sul suddetto cantiere da parte della Polizia Municipale o delle altre autorità competenti. Altro aspetto delicato, rispetto all’indagine aperta dalla Procura della Repubblica di Siena, è rappresentato dal chiarire se le contestazioni riguardino anche alcuni uffici del Comune di Siena. Infine se la sindaca e la giunta non abbiano già ravvisato la necessità e l’urgenza di avviare un audit interno, da affidare ad un soggetto terzo abilitato, finalizzato a ricostruire con puntualità e trasparenza tutte le attività gestite dal Comune di Siena, in ordine al cantiere posto sotto sequestro.
L’accaduto deve aprire una riflessione su cosa stia accadendo in città in questi ultimi anni, con una gestione urbanistica caratterizzata da un ricorso sistematico a varianti semplificate, indice di mancanza di progettualità pubblica a vantaggio delle istanze private che di volta in volta vengono accolte senza essere inserite in un disegno di città più armonico e prospettico. Le due amministrazioni di destra sono accomunate da una gestione superficiale degli affari correnti, e da gravi insufficienze di capacità progettuale e di pianificazione che penalizzano fortemente la città e non richiamano all’impegno le forze migliori. Un torpore improduttivo dal quale è necessario uscire prima possibile.