Giordano deposita un’interrogazione sulla campagna “La Città Condivisa”
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SIENA. “Più che una campagna di informazione sembra uno spot elettorale ‘mascherato’, realizzato con i soldi dei cittadini al solo scopo di riportare un po’ di consenso verso il sindaco Valentini”. Così Giuseppe Giordano che ha depositato un’interrogazione, firmata anche dal Consigliere Mauro Marzucchi di Siena Futura, per avere chiarimenti sui manifesti della cosiddetta campagna “La Città Condivisa” apparsi in tutta la città con cui l’amministrazione comunale “si autoincensa sul bilancio senza in realtà spiegare alcunché ai cittadini ma limitandosi a dire che è stato ‘risanato’ con cifre tutte da verificare”, prosegue il consigliere comunale d’opposizione.
L’interrogazione nasce dal fatto che “i manifesti con cui è stata tappezzata la città sono apparsi proprio a pochi mesi dalle elezioni e hanno tutto l’aspetto di una comunicazione politico-elettorale più che di una campagna informativa per i cittadini – attacca Giordano -. Per questa ragione nell’interrogazione chiediamo quali siano i costi complessivi di questa operazione pubblicitaria pro-Valentini e pro-Pd che ricade sulle tasche di tutti i senesi”. Nel testo dell’interrogazione si passa ai raggi x l’intera operazione dell’amministrazione e si chiede infatti anche “quale sarà la durata di detta campagna di comunicazione” e “quali le finalità e le necessità che l’hanno determinata”. Non solo, nell’interrogazione si chiede anche “quali saranno i singoli messaggi e le singole informazioni” che verranno diffusi attraverso altri mezzi di comunicazione.
“Il sindaco Valentini si è affrettato a far sapere che i manifesti sono stati realizzati da un importante studio fiorentino che ha collaborato volontariamente con l’amministrazione a realizzare la campagna ‘quasi a costo zero’ – prosegue il consigliere d’opposizione -. A parte augurarsi per correttezza che non sarà la stesso professionista a curare la prossima campagna elettorale del Pd o dello stesso Valentini, viene da chiedersi con quale criterio sia stato individuato lo studio pubblicitario e se non sarebbe stato meglio, dato lo spirito della campagna, aprire una call con giovani professionisti senesi che avrebbero così avuto un importante occasione per farsi conoscere alla città. Questa sì che sarebbe stata davvero una ‘città condivisa’”, conclude Giordano.