Nuovo corso e nuovi traguardi per l'Associazione Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti
di Letizia Pini
SIENA. Dopo alcuni anni e impegni a carattere nazionale, Massimo Vita torna alla presidenza dell’Associazione della sezione dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Siena.
“S
ono grato ai soci e ai colleghi per questa fiducia e farò di tutto per non deluderla – si legge sulla sua pagina Facebook -. In questa veste, vorrei invitare chi gestisce i servizi pubblici del territorio a voler strutturare un tavolo che ci permetta di ripartire a settembre in tutta sicurezza ma ripartire senza indugi. Mi riferisco ai servizi sanitari, anagrafici, trasporti attività ricreative diurne. non mi stancherò mai però, di ringraziare le strutture sanitarie e tutte le donne e gli uomini che in esse operano per la dedizione e la qualità del loro impegno e per i risultati ottenuti nel nostro territorio”.
E così siamo andati a trovarlo per fare due chiacchiere su questo suo nuovo mandato.
Da poco è iniziato il nuovo mandato di presidenza: quali gli obiettivi
“Il primo obiettivo è quello di ricostituire una rete tra le associazioni della disabilità ricostituendo in primo luogo la Federazione delle Associazioni Nazionali della Disabilità che a Siena manca da qualche anno; poi mi adopererò affinché la ripartenza dell’anno scolastico sia adeguato alle esigenze dei disabili visivi. Ho poi un sogno che io e la mia associazione coltiviamo da tempo: far nascere un centro diurno per disabili visivi con minorazioni aggiuntive. Questo per la nostra categoria è un problema molto sentito a cui abbiamo il dovere di fornire una soluzione”
In questo momento storico, quali gli scenari che si andranno a delineare?
“Risulta sempre molto difficile delineare degli scenari efficaci in situazioni emergenziali ma io temo che dopo il grande dramma dovuto al Covid ci troveremo ad affrontare il dramma sociale perché, come al solito, a pagare sono sempre le categorie più deboli. Temo che dovremo guardarci da tagli, riduzione dei servizi e anche limitazioni degli spazi di manovra per coloro che, come le nostre associazioni, devono tutelare, promuovere e assistere i disabili. Forse è giunta l’ora di far nascere sul nostro territorio il forum del terzo settore e la federazione italiana dei disabili perché altrimenti la crisi sarà più difficile da sostenere. Penso che i disabili dovrebbero anche dire la loro in vista delle prossime elezioni regionali costruendo una piattaforma d da sottoporre ai vari gruppi politici e ai candidati”.
Quali saranno le prime attività che vi vedranno impegnati?
“Stiamo studiando un rilancio delle attività già programmate e sospese causa Covid come il coro, lo sport e la cultura ma stiamo anche predisponendo un piano per assistere sul piano tecnologico i nostri associati anche con l’aiuto del centro di educazione e riabilitazione Visiva presso il policlinico Le Scotte”.
Su quale fronte combatterete le vostre prima battaglie
“La prima battaglia è quella per una più giusta applicazione della norma sulla vita indipendente perché oggi vi sono troppe e inspiegabili differenze nelle diverse zone della provincia. Poi, cercheremo di promuovere un tavolo permanente per una corretta gestione dei servizi pubblici sia in materia di trasporto che sociale e sanitario. Sul piano socio sanitario, devo dire che i rapporti con i vari enti sono buoni e confido che potremo svolgere un buon lavoro”.
Cosa si aspetta localmente da questa amministrazione e a livello nazionale da questo governo
“Dopo un inizio difficile, con l’amministrazione di Siena si è iniziato un dialogo che spero porti buoni frutti ma dovrà essere implementata l’attività della Consulta dei Disabili e soprattutto fatto lavorare di più e meglio l’osservatorio sulle barriere architettoniche. Abbiamo poi, il problema dell’attività sportiva per i disabili visivi e in particolare del ciclismo dato che al Velodromo non riusciamo a collocare i nostri mezzi. Per quanto riguarda le amministrazioni comunali, con la scomparsa della Consulta Provinciale vi sono più difficoltà ma auspico che un dialogo possa ripartire. Il Governo nazionale, sta facendo cose buone ma sul piano della programmazione lascia molto a desiderare e comunque oggi molto si copre con l’emergenza mentre io penso che un Governo serio, e un Parlamento attivo, dovrebbe prima di tutto progettare con una visione prospettica di medio e lungo termine. Questo discorso però ci porterebbe lontano”.
Come sarà la scuola alla riapertura?
“Io temo che la scuola non potrà riaprire perché non si stanno ponendo i veri problemi. Il ministro ha detto che a inizio settembre arriveranno i banchi singoli come se il problema fossero i banchi e non le fatiscenti strutture scolastiche. Esiste poi, il problema della didattica sia per tutti gli allievi sia per i disabili”.
Sta riprendendo la vita autonoma o ancora si risente del periodo di chiusura?
“Purtroppo si risente ancora del periodo di chiusura perché le regole sono troppo stringenti e non ci permettono di aprire totalmente l’ufficio ma noi stiamo operando in sicurezza senza far mancare nulla agli associati. Continuiamo anche con incontri telefonici di gruppo nei quali oltre a condividere l’emergenza e le sue conseguenze affrontiamo tematiche di vario genere e svolgiamo anche laboratori di poesia e comunicazione”.
Quali le aspettative e quale chiamata per la cittadinanza
“Ai cittadini chiediamo di starci vicini sia con azioni di volontariato sia con la donazione del cinque per mille ma soprattutto chiediamo più attenzione al rispetto delle regole di convivenza civile. Rispetto dei parcheggi disabili, lasciare i marciapiede sgombri e aiutare i disabili soprattutto sui mezzi pubblici e negli uffici”.
