"Con la previsione del Santa Maria come fondazione di partecipazione si fa un passo in avanti, nel solco tracciato anche dalle precedenti Amministrazioni, ma non basta"
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“Oltretutto, sono le commissioni e, infine, il consiglio comunale il luogo, per noi consiglieri, dove rappresentare le cose che ci sono da dire”.
“Dopo aver portato, spero, un doveroso contributo costruttivo ed in un clima positivo in sede di Commissione Studio, speravo quindi che ci fosse stato il tempo per considerare e valutare le diverse osservazioni fatte, compresa la preoccupazione che una fondazione con un ruolo giustamente centrale del nostro Comune potesse essere collocata alla fine nel terzo settore con la qualifica di onlus. Oltretutto, le altre Fondazioni, comparabili con la nostra, hanno una struttura che fa capo al MiBACT: sono Fondazioni culturali e basta.
Inoltre, tra gli altri temi sollevati, cito soltanto l’esigenza di determinatezza degli obbiettivi del centro polivalente culturale e il dialogo con la Pinacoteca”.
“Oggi si parla che manca il parere dei revisori e le verifiche di compatibilità, che avverranno poi comunque sullo schema approvato. Però, tanto non serve ora guardare indietro e dire che si era detto, ma solo che mi dispiace e che c’è necessità di procedere nella discussione”.