"Scende la spesa nelle politiche sociali, in quelle giovanili e nella cultura, nell'edilizia ERP e nei trasporti. La pressione fiscale è rimasta invariata ed elevata"
SIENA. “Il 30 dicembre scorso avevo già espresso le mie preoccupazioni su questo ultimo bilancio di previsione dell’amministrazione De Mossi.
Più in particolare, si registra un minor dinamismo del Comune e minori servizi: scende infatti la spesa nelle politiche sociali, in quelle giovanili e nella cultura, nell’edilizia ERP e nei trasporti.
Ricordo che la pressione fiscale su famiglie e imprese è rimasta invariata ed elevata: oggi questo significa in media circa 1.100 euro annue per cittadino.
C’e infine difficoltà a riscuotere le tariffe: nel rapporto tra quello che si accerta sperando di riscuotere e quello che poi si riscuote effettivamente, nell’ultimo triennio il Comune si attesta intorno al 70% per le imposte, tasse e proventi, mentre raggiunge il 53,3% per beni e servizi e il 25% per le sanzioni.
Su queste fragili basi di immobilismo si è poi costruita un’ambiziosa piramide di opere per 70 mln di euro per il 2023, concentrate per metà sul treno del PNRR e del fine mandato e finanziate anche con bandi regionali, nazionali e comunitari, oltrechè aumentando nuovamente l’indebitamento dell’ente, della cui riduzione l’amministrazione si era vantata nel recente passato.
Rammento ancora che, per mantenere l’equilibrio di parte corrente, si dovra’ ricorrere ad un utilizzo consistente delle entrate in conto capitale, attraverso l’utilizzo di quasi due milioni di euro di oneri concessori.
E ci sarà da fare anche i conti con la dinamica crescente dei tassi dei mutui e delle spese di funzionamento dell’ ente.
Così, dopo le elezioni i nuovi inquilini di Palazzo pubblico si troveranno ad affrontare non pochi problemi di sostenibilità del bilancio.
Le energie della macchina comunale saranno assorbite per la maggior parte
dal monitoraggio e dalla rendicontazioni dei molti cantieri, comprese le relative lievitazioni dei prezzi, dati anche i target fissati nel programma nazionale di ripresa e resilienza.
E soprattutto, una volta terminato questo stock straordinario di opere e manutenzioni straordinarie, è stato fatto un conto delle risorse correnti che occorreranno per la loro gestione e manutenzione e che, se insufficienti, dovranno essere trovate o aumentando le tasse o diminuendo i servizi? Oltretutto, ci si avvia, come ci chiede l’Unione Europea, verso una prospettiva tariffaria puntuale o corrispettiva, che per la TARI portera‘ nuove rivoluzioni per il bilancio.
Quindi, accanto a ciò che è stato promesso e non compiuto da questa Amministrazione (più sicurezze, nuovo piano del traffico -anche la rotatoria di Pescaia slitta al 2024- evento annuale internazionale, partecipazione dei cittadini, solo per citare di sfuggita alcuni impegni mancati) chi arriverà in Comune a primavera dovrà affrontare i costi di questa euforia della fare, di questo cantiere dei sogni, da cui dovremo pur svegliarci per ridare un verso ai conti e alla nostra Città”.
Alessandro Masi, capogruppo del Partito Democratico