Nella lectio magistralis ampio spazio all'Europa e al terrorismo
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di Erica Nencini – foto di Filippo Ciocca
SIENA. Questa mattina, presso l’Università per Stranieri di Siena, si è tenuta la cerimonia di consegna della Laurea Honoris Causa a Martin Schulz, presidente dell’Unione Europea. Dopo le parole di accoglienza del rettore Pietro Cataldi e la laudatio recitata da Mario Moretti, docente di storia contemporanea presso l’Università per Stranieri, Martin Schulz ha tenuto la sua “lectio magistralis”.
Riportiamo la parte iniziale del suo discorso: “Oggi mi sento molto privilegiato. Mi sento privilegiato di ricevere questa Laurea Honoris Causa da un’istituzione accademica di così chiara fama. Mi sento molto privilegiato per le parole di elogio del Rettore Cataldi e il discorso del professor Moretti di cui sono grato. E mi sento molto privilegiato di trovarmi nella magnifica cornice di Siena. Anche se mi trovo qui per meno di un giorno, una semplice passeggiata per le sue strade medievali per entrare in una delle piazze più belle e armoniose del mondo – Piazza del Campo- è una festa per gli occhi e per la mente. Sono qui per meno di un giorno e mi sento estremamente privilegiato; voi siete qui tutti i giorni e spero vi rendiate conto della vostra fortuna.
Come tedesco e europeo, mi sento inoltre a casa a Siena e nella sua Università per Stranieri. Fu istituito infatti nel 1588 a Siena il primo corso di lingue per stranieri, in questo caso tedeschi. Spero che questo corso di lingua stia ancora funzionando perché il mio italiano ha bisogno di un drammatico miglioramento.
Stare a Siena però, ripensando alla sua storia e alla sua Repubblica e ai magistrali affreschi del Lorenzetti nel Palazzo Pubblico, mi fornisce inoltre l’occasione per un corso accelerato di politica. Lorenzetti fu un vero e proprio professore di lingua. Utilizzò la lingua universale della pittura per illustrare gli effetti del buono e del cattivo governo. Il messaggio servì da monito al governo locale, ma è rimasto ugualmente potente nei secoli per ogni cittadino e per le migliaia di turisti che vengono da luoghi così distanti come la Cina,l’Italia o gli Stati uniti per ammirare gli affreschi.
Questo è ciò di cui vorrei parlare oggi: l’importanza della lingua e del dialogo nel mondo e nella politica odierni. Il mio messaggio è semplice: viviamo in un mondo che comunica più rapidamente e più efficacemente di quanto non avvenisse in passato, ma è un mondo in cui il dialogo sta diventando sempre più tenue e superficiale – e questo è un pericolo per tutti.
Prima di addentrarmi nella dimensione politica del dialogo, consentitemi di iniziare citando un esempio specifico, nobile e triste di qualcuno che è stato ambasciatore di dialogo interculturale e la cui storia mi ha colpito e commosso profondamente: Giulio Regeni.” Ascolta
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