Nascondeva stupefacenti per un valore di 20mila euro
SIENA. I Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Siena lo monitoravano da tempo. Qualche traccia si lascia sempre e la doppia vita diurna e serale qualche briciola da seguire lungo il percorso l’aveva lasciata.
Un albanese di 34 anni residente a Taverne D’Arbia, con due figli piccoli e una moglie a carico, sembrava davvero una brava persona. Impeccabile sul lavoro e in odore di promozione, quadro in un’azienda a partecipazione pubblica con una sede a Siena, molto stimato e considerato, aveva trovato il modo per integrare la retribuzione e sbarcar meglio il lunario.
All’inizio i Carabinieri hanno pensato di sprecare tempo, le informazioni raccolte sembravano inattendibili e i pedinamenti inutili. Poi, ad un certo punto, si sono orientati sulla perquisizione domiciliare e locale ai sensi della normativa sugli stupefacenti e in qualche modo tutto quel lavoro avrebbe trovato una conclusione. I militari hanno atteso un giorno festivo o prefestivo, quando in genere il mercato degli stupefacenti si amplia con maggior vigore e via, di primo mattino sono andati ad aspettare che l’uomo uscisse di casa per andare al posto di lavoro, con la puntualità di sempre. Col garbo necessario per non far spaventare i bambini intraprendevano la perquisizione che dava gli esiti sperati.
I Carabinieri della Sezione Operativa hanno rinvenuto un bustone con valvola da sottovuoto, contenente due chili di infiorescenze di marijuana perfettamente essiccate, sicuramente ricche di principio attivo, il famoso THC (tetraidrocannabinolo), già suddivise in tocchetti di qualche grammo. Il pacco vale sul mercato al dettaglio almeno 20mila euro, ma non produrrà reddito per lo spacciatore, perché è stato sottoposto a sequestro probatorio penale e inviato al laboratorio sostanze stupefacenti dei Carabinieri di Grosseto per le analisi tossicologiche. Nel frattempo però le analisi speditive con narcotest non lasciavano dubbi. Si tratta proprio di ottima sostanza stupefacente, che verrà bruciata negli alti forni in provincia di Arezzo.
Nel frattempo lo straniero è finito al carcere di Santo Spirito, in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto.