Per il Commissioner Moedas il programma di cooperazione scientifica più importante del Mediterraneo
SIENA. I ministri della ricerca di quarantadue paesi Ue e non Ue si sono riuniti nei giorni scorsi a Malta per discutere come la ricerca e l’innovazione possano contribuire a società mediterranee più inclusive e sostenibili. E con la firma alla Dichiarazione di Valletta si sono impegnati a rafforzare la cooperazione scientifica nell’area euro-mediterranea, per far fronte alle questioni ambientali emergenti e promuovere sviluppo economico e stabilità.
Nell’ambito del confronto, molto spazio è stato dedicato al programma PRIMA – Partnership for Research and Innovation in the Mediterranean Area, coordinato dal professor Angelo Riccaboni, dell’Università di Siena, in rappresentanza del MIUR. Il Commissioner Europeo Moedas ha evidenziato, in particolare, che PRIMA costituisce il programma di cooperazione scientifica più importante mai lanciato nel Mediterraneo.
A Malta è stata discussa anche l’agenda strategica di ricerca di PRIMA, che individua le priorità per gli otto obiettivi operativi in cui si articola l’iniziativa, cioè agricoltura “smart” e sostenibile, soluzioni per il risparmio idrico, nutrizione e dieta mediterranea, efficienza della catena alimentare e idrica, riduzione dell’impatto di infestanti e patogeni, modelli di business innovativi nell’industria agroalimentare, sostenibilità per suolo e acqua negli spartiacque aridi e semiaridi, politiche e governance dei sistemi di gestione dell’acqua.
Intanto, per un coinvolgimento diretto degli stakeholder, nel corso della conferenza di Malta il programma PRIMA ha lanciato un sondaggio pubblico sulla propria agenda strategica, pensato soprattutto per il mondo della ricerca e delle imprese. I dati raccolti serviranno a strutturare piani di ricerca ben focalizzati sui temi più emergenti, capaci di dare risposte alle esigenze che vengono espresse dalle società.
L’agenda strategica di PRIMA e il sondaggio sono sul sito del programma, 4prima.org