"C.C.U. nata male nel 2017 e finita peggio"
SIENA. Da Maggiorelli e Longo riceviamo e pubblichiamo.”Nasce nel 2017 con presentazione in pompa magna in Sala Maccherini la Conferenza della Città Universitaria (C.C.U.) che, a detta dei suoi promotori Valentini-Tarquini, avrebbe avuto la mission di sede permanente di confronto, concertazione ed elaborazione delle politiche e dei servizi comunali volti a favorire l’integrazione della popolazione studentesca e migliorare la qualità della vita dei tanti giovani che scelgono Siena. Tale organo, di fatto, dalla sua istituzione fino ad oggi non ha sicuramente soddisfatto le aspettative e gli obiettivi prefissati. In quanto, oltre alla sporadicità con cui si è riunito (5 sedute, di cui 3 convocate dall’assessore Pugliese), sin dal suo regolamento presentava gravi lacune strutturali: fra cui l’assenza di budget, funzioni esclusivamente consultive e scarsa rappresentatività dei giovani a causa dei vincoli stringenti fissati dal bando. Infatti, sin delle prime riunioni, vi è stato un avvicendarsi di Assessori (prima Tarquini e poi Pugliese) che non hanno garantito la continuità necessaria al suo buon funzionamento, anzi, di contro, è stato frammentato e indebolito; nonostante fosse già in difficoltà vista la mancanza di incisività nell’indirizzo politicoamministrativo della città. Dopo l’ultima riunione del maggio 2019, convocata dall’Assessore Pugliese, vi fu uno dei frequenti passaggi di deleghe del sindaco De Mossi e venne nominato l’assessore Paolo Benini che creò ad hoc la delega all’università, attribuendo la CCU sotto le competenze della predetta delega. Da quel momento in poi, l’unico organo nel quale i giovani avrebbero potuto dire la propria sulla città non è mai stato riunito o convocato nonostante diversi sono i temi caldi di interesse giovanile. In tale senso, dichiarano Longo e Maggiorelli, provvederemo a inserire nel programma del centro destra, tra idiversi punti dedicati ai giovani, l’istituzione di un Consiglio dei Giovani sulla scorta delle migliori esperienze amministrative già adottate in gran parte d’Italia”.