SIENA. “Siamo qui oggi al fianco dei lavoratori della Beko, delle loro famiglie e di tutta la comunità senese per ribadire con forza che il lavoro non si tocca! Siena non è una periferia del mondo, non deve essere sacrificata sull’altare delle logiche di profitto di una multinazionale che abbandona un territorio dopo averne beneficiato per anni. Il Governo non può restare a guardare: servono risposte immediate per impedire che 299 famiglie vengano lasciate senza futuro.” Così ha dichiarato pubblicamente Andrea Quartini, deputato del Movimento 5 Stelle, presente oggi alla manifestazione dei lavoratori della Beko, insieme a una delegazione di attivisti M5S che hanno sfilato con le bandiere del Movimento per manifestare al fianco dei lavoratori. Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle Toscana, e Bonella Martinozzi, Coordinatrice M5S per la provincia di Siena, si associano con convinzione a questa battaglia e ad una nota congiunta con Quartini, in cui dichiarano:
“Siamo di fronte a una situazione inaccettabile: sapere che il 31 dicembre 2025 questi lavoratori finiranno in cassa integrazione è drammatico. Viviamo in un contesto in cui da oltre 22 mesi il settore industriale in Italia è in calo e il Governo continua a ignorare questa emergenza. Se oggi non avessero i fondi del PNRR, l’Italia sarebbe molto al di sotto dei livelli industriali di paesi come Germania e Francia. Ma questi fondi non vengono utilizzati nel modo giusto e la vicenda Beko lo dimostra chiaramente.”
“Questo territorio non può rinunciare ad una realtà produttiva come quella di Beko. Non lasciarla andare via è una responsabilità precisa del Governo, che deve intervenire con strumenti concreti per salvaguardare la continuità produttiva e i posti di lavoro. La chiusura dello stabilimento non riguarda solo Siena, anche se qui l’impatto sarà devastante. Questo attacco all’occupazione colpisce tutto il Paese.”
“Il Movimento 5 Stelle non resterà fermo: agiremo sia in Parlamento che a livello ministeriale per chiedere al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, al ministro Adolfo Urso, di assumersi la responsabilità di questa crisi e mettere in campo misure concrete. Non permetteremo che un’altra realtà produttiva italiana venga smantellata senza alcuna tutela per i lavoratori e il territorio,” concludono i cinquestelle toscani.