di Andrea Pagliantini
SIENA. Di quella storia, non è rimasto che qualche brandello di muro (di
Berlino), tante speranze disilluse, ma al contempo tanti luoghi culturali
dove passare i fine settimana (gli Ipercoop), farsi costruire casa, fare
il bollo e l’assicurazione alla macchina, asfaltare una strada, ancora qualche fidato sportello bancario.
Un esiguo numero di persone che a costo della vita e tanta galera (insieme ad altre formazioni minori) ha ridato speranza e dignità dopo anni bui costellati di ladri e di cialtroni.
Il compagno Folagra dietro la chiesa della Madonna delle Nevi, ancora ci
crede, in infradito, calzoncino corto e sudarella a pochi metri dalla via del turismo, del meretricio gastronomico e degli affari.
La domanda delle domande potrebbe essere: “Ma quegli arnesi del lavoro
ripudiati e sostituiti da vestiti firmati, cene, compagnucci della parrocchietta, seggiole di ogni tipo ed ente in cui appoggiare mele, banche, clientele eccetera sono le cose da combattere o è una pura nostalgia
dei bei tempi, nei quali la Dc prima e Silvio poi erano i fetenti da combattere, ma cencio parlava male di straccio?”.
Nostalgia di tanta ipocrisia? Poco distante un paio di ragazzi carica
cibo da consegnare in bicicletta a quasi 40 gradi centigradi nell’aria…