In risposta ad una interrogazione urgente in Consiglio comunale. Entro breve la riconsegna della struttura
SIENA. Un’interrogazione urgente, con oggetto le condizioni delle strutture del palazzetto dello sport di viale Sclavo, è stata presentata quest’oggi, venerdì 1 settembre, durante la seduta del Consiglio Comunale di Siena, dai consiglieri Luca Micheli, Giulia Mazzarelli, Gabriella Piccinni e Alessandro Masi del gruppo Partito Democratico e dai consiglieri Adriano Tortorelli e Anna Ferretti del gruppo Progetto Siena. L’atto è stato ammesso come urgente, ha risposto l’assessore all’edilizia sportiva e allo sport Lorenzo Loré.
“Innanzitutto – ha detto Lorenzo Loré – preme ricordare come l’amministrazione comunale abbia a suo tempo fornito supporto ad una realtà in difficoltà, con l’obiettivo dichiarato di garantire continuità alla pratica sportiva e non senza criticità, visto lo stato di manutenzione dell’immobile nel suo complesso. Una volta avvenuta la donazione della proprietà superficiaria del vecchio Palaestra, il Comune, preso atto della scarsità della documentazione tecnica consegnata e trasmessa a suo tempo alla Commissione Provinciale di Vigilanza sui Locali di Pubblico Spettacolo e vista la mancanza di organicità delle informazioni e degli atti ricevuti, peraltro nessuno di questi avente i crismi di un progetto esecutivo, si attivò per individuare un tecnico di provata esperienza cui affidare la redazione di indagini approfondite e l’elaborazione di eventuali fasi progettuali correlate. Le indagini condotte sulla copertura dell’impianto hanno evidenziato la bontà della relazione a suo tempo redatta, seppure con un più basso livello di conoscenza, e hanno evidenziato la necessità di eseguire alcuni interventi. Il progetto esecutivo per i lavori è stato validato in data 14 luglio 2023 e approvato dalla giunta comunale il successivo 28 luglio”.
“In ordine alla deroghe concesse dalla precedente amministrazione – ha spiegato l’assessore – si basavano su un assunto semplice: non erano disponibili allora evidenze diverse rispetto al passato. L’analisi del progetto, approvato il 28 luglio scorso in sede di Commissione Provinciale di Vigilanza sui locali di Pubblico spettacolo, ha richiesto ulteriori approfondimenti con il tecnico incaricato. Approfondimenti che sono stati ragionati ed effettuati fino a giungere alla conclusione di poter dividere gli interventi in due lotti, al fine di consentire la fruibilità dell’impianto per la quasi totalità della stagione sportiva. Nella giornata del 30 agosto scorso è stata pubblicata una gara per individuare il contraente cui affidare la totalità degli interventi che, per quanto riguarda il primo lotto, inizieranno appena conclusa la gara e creeranno un disagio contenuto alle società sportive che lavorano in quell’impianto, potendo sin da ora ipotizzare di poter ‘riconsegnare’ la struttura per l’inizio del mese di novembre 2023. Sono in corso positivi, cordiali e continui contatti con la Polisportiva, la Mens Sana Basket e l’Emma Villas per poter facilitare il reperimento di soluzioni alternative, che possano consentire a queste importanti realtà sportive del territorio di poter iniziare con serenità i campionati sportivi di prima squadra e delle giovanili che tanti ragazzi senesi, insieme alle loro famiglie, coinvolgono”.
Il consigliere Luca Micheli (Pd), che ha illustrato l’interrogazione urgente, si è dichiarato parzialmente soddisfatto. “In tutta la vicenda del palasport – ha affermato il consigliere – non si è mai capito fino in fondo se la struttura avesse necessità impellenti di ristrutturazione e se fosse pericoloso sottostare alla copertura del tetto. La mia impressione è che si sia verificato un cortocircuito amministrativo, e non tecnico, per cui gli interventi di messa in sicurezza del tetto avrebbero potuti essere eseguiti nei mesi scorsi o rinviati alla fine della stagione sportiva. Non ci sono elementi nuovi rispetto a dodici mesi fa, se ci fosse stata una criticità per la sicurezza ci sarebbe dovuta essere allora come adesso. Altra questione non chiara è se i rischi siano solo per coloro che si trovano all’interno del palasport o anche per coloro che frequentano le palestre e le altre sale sportive. In conclusione, credo si tratti di un ‘avvolgimento’ amministrativo che poteva essere evitato”.