SIENA. Il gruppo Pd ha presentato la seguente interrogazione firmata da Alessandro Masi, Luca Micheli, Giulia Periccioli, Bruno Valentini.
“Premesso che
– la Giunta Comunale decise il 4.03.2021 di approvare la realizzazione di un modello tridimensionale in scala di una installazione artistica dell’artista Edoardo Tresoldi per la cifra di 12mila euro
– successivamente la Giunta Comunale ha assunto la delibera n. 305 del 26.07 u.s. con la quale ha accolto la proposta della Società Sub Divo S.r.l. – Milano per una spesa di 150mila euro finalizzata alla fornitura di un servizio di progettazione finalizzato a predisporre gli elaborati del progetto definitivo della installazione artistica di Edoardo Tresoldi da installare in piazza Jacopo della Quercia, anche da inviare ad altri Enti pubblici aventi giurisdizione sull’iter autorizzatorio, fra i quali la Sovrintendenza
– l’obiettivo è realizzare una riproduzione del Duomo “incompiuto” del Trecento attraverso una installazione temporanea alta decine di metri, costituita da reti metalliche
– tale progettazione dovrebbe, secondo quanto pubblicato dalla stampa, comportare un ingente costo di circa 2 milioni di euro, da coprire con l’apporto di sponsor privati ad oggi non individuati
– l’artista Edoardo Tresoldi ha già esposto a Siena, durante gli eventi di arte contemporanea legati a Siena Capitale della Cultura 2015, con un’opera pagata dal Gruppo Ferrovie dello Stato
– un’opera dell’artista Edoardo Tresoldi installata a Reggio Calabria e costata circa un milione di euro ha dovuto essere prima transennata a poi necessitare di interventi urgenti di messa in sicurezza perchè le colonne in rete metallica minacciavano di cadere per il vento
Tutto ciò premesso si chiede al sig. Sindaco
– se non ritiene eccessivo un costo di due milioni per una installazione artistica a carattere temporaneo
– se vi è ragionevole certezza di reperire le risorse per finanziare la realizzazione dell’opera che mancano, senza le quali i 162 mila euro già impegnati sembrerebbero solo uno spreco ingiustificato, al limite del danno erariale, e comunque se tale eventuale spesa trova un riscontro nel bilancio pluriennale dell’Ente
– se è vero che l’obiettivo è la realizzazione di un modello alto alcune decine di metri del Duomo Nuovo, del quale autorevoli studiosi dicono non esistere il progetto originale e quindi senza poter rispettare alcuna ricostruzione credibile bensì solo immaginata dall’artista
– se si è certi di installare un’opera così voluminosa in uno spazio urbano ed architettonico la cui bellezza è proprio legata al vuoto del Duomo incompiuto, purtroppo deturpata da tanti veicoli parcheggiati
– se e come, nel caso non si rinunciasse alla installazione in oggetto, si intende garantire la sicurezza della struttura e la convivenza con le attività ivi svolte dalla Contrada dell’Aquila”.