Tra 7 giorni i dati nelle underground
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SIENA. La banda ransomware Lockbit rivendica l’attacco informatico all’università di Siena del 7 maggio scorso.
Scrive oggi (21 maggio) Red Hot cyber: “Sul Data Leak Site (DLS), è apparso un post che riporta un countdown di 7 giorni e 21 ore (mentre stiamo scrivendo questo articolo). Dobbiamo precisare che l’istituzione universitaria, immediatamente dopo che si palesò l’attacco informatico, pubblicò un comunicato stampa dove annunciava l’attacco informatico.
Questo è qualcosa che abbiamo visto di rado negli attacchi informatici agli atenei italiani. Vogliamo puntualizzarlo, in quanto l’Università di Siena ha dimostrato etica e trasparenza fin dalle prime fasi dell’attacco informatico, quelle più complesse e destabilizzanti.
Ricordiamo che l’università di Siena non è il primo Ateneo italiano ad essere stato colpito dal ransomware. Abbiamo parlato in passato dell’attacco di BlackCat all’università di Pisa che sfociò nella pubblicazione di moltissimi dati personali di studenti e docenti dell’istituto. Ricordiamo anche l’attacco di Rhysida all’Università di Salerno come anche l’attacco all’università di Tor Vergata sferrato dalla cyber gang STORMOUS.
La pubblicazione di un avviso sul data leak site (DLS), consente a LockBit di aumentare la pressione nei confronti dell’organizzazione. In questo modo, anche se le aziende non vogliono pagare per la cifratura dei dati (prima estorsione), attraverso la minaccia dell’esposizione dei dati, (seconda estorsione) la cybergang tenta di raggiungere il proprio obiettivo ovvero ottenere il pagamento del riscatto”.