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Direttore responsabile Raffaella Zelia Ruscitto
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Le interrogazioni in consiglio comunale

SIENA. Di seguito le risposte alle interrogazioni presentate in consiglio comunale

Funzioni obitoriali all’Aous, Giordano: Collaborazione nel rispetto della normativa e delle esigenze”

L’espletamento delle funzioni obitoriali e di deposito da parte dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese sono stati l’oggetto dell’interrogazione presentata dalla consigliera Monica Casciaro del gruppo Siena Sostenibile durante il consiglio Comunale di oggi, giovedì 13 febbraio. A rispondere è stato l’assessore alla sanità, Giuseppe Giordano.

“Rispondo – ha spiegato Giordano – tenendo conto delle informazioni fornite dall’Azienda ospedaliero-universitaria senese, che espleta il servizio oggetto della richiesta. Preciso che tra il Comune di Siena e l’Aous è in vigore una convenzione stipulata nel 2019, della durata di nove anni, che affida alla stessa Azienda le funzioni obitoriali e di deposito previste dal regolamento di polizia mortuaria , previste dal decreto del Presidente della Repubblica 285 del 1990. Tali funzioni includono, tra le altre, l’accoglimento di salme in abitazioni inadatte, i riscontri diagnostici e gli accertamenti medico-legali, ma non riguardano la vestizione delle salme, su cui si basano essenzialmente i quesiti posti dall’interrogante”.

L’Aous – ha proseguito l’assessore – ha deciso di affidare la vestizione delle salme alle imprese di pompe funebri, allineandosi così alla normativa vigente e alle prassi adottate dalla maggior parte delle altre aziende ospedaliere della Toscana. Tale modifica organizzativa è stata formalizzata in un incontro avvenuto lo scorso dicembre tra il responsabile dell’obitorio e i rappresentanti delle imprese di pompe funebri delle province di Siena, Arezzo e Grosseto, previamente informati della nuova gestione. L’obitorio delle Scotte dispone di quattro tavoli in marmo in un locale adeguato, capace di gestire il numero medio di cadaveri da vestire, pari a tre al giorno, con picchi occasionali di sette-otto il lunedì. In caso di necessità, per garantire privacy adeguata, è possibile prevedere una turnazione delle imprese funebri, sebbene tale misura, allo stato attuale, non sia stata ritenuta necessaria dagli operatori stessi”.

Per quanto riguarda il parcheggio dell’obitorio, “l’Aous – ha precisato Giordano – sta adottando misure per evitare accessi impropri, al fine di riservare adeguati spazi alle imprese di pompe funebri. Inoltre, è stato sottolineato che le imprese non devono essere informate sulla causa del decesso, nel rispetto della normativa sulla privacy, poiché gli operatori sono comunque tenuti a indossare dispositivi di protezione individuale per tutelarsi dal rischio biologico. Ribadisco che la normativa attualmente in vigore non prevede la vestizione per i soggetti deceduti a causa di malattie infettive e diffusive, per i quali è prevista la deposizione nella bara con gli indumenti già indossati, avvolti in un lenzuolo imbevuto di soluzione disinfettante”.

“Infine – ha concluso l’assessore – in merito alle preoccupazioni espresse sull’eventuale aumento dei costi per i familiari, l’Azienda ha attuato le disposizioni normative nazionali e le prassi aziendali più diffuse. Non è in grado di prevedere se questa scelta comporterà un aumento dei costi per le famiglie, poiché la vestizione rientra già di prassi nelle tariffe applicate dalle imprese funebri in caso di decessi a domicilio o in altre strutture”.

La consigliera Monica Casciaro del gruppo Siena Sostenibile si è dichiarata “soddisfatta dalla risposta dell’assessore. Apprendo infatti che solo in alcuni casi il Comune può intervenire tramite la convenzione in vigore e stipulata nel 2019, nel resto dei casi sono le pompe funebri che devono coordinarsi direttamente con l’Azienda Ospedaliera in base al quadro normativo in essere”.

Tempi di consegna delle biopsie all’Aous, Giordano: Problematiche sovrapposte nello stesso arco temporale”

I tempi di consegna dei risultati delle biopsie da parte dell’Azienda ospedaliero-universitaria senese sono stati l’oggetto dell’interrogazione presentata dalla consigliera Monica Casciaro del gruppo Siena Sostenibile durante il consiglio Comunale di oggi, giovedì 13 febbraio. A rispondere è stato l’assessore alla sanità, Giuseppe Giordano.

“Rispondo – ha spiegato Giordano – sulla base delle informazioni ricevute dall’Aous. La direzione generale ha precisato che mission e interesse primari dell’azienda sono quelli di assicurare una pronta diagnosi e trattamento delle cure, in particolare oncologiche, a tutti i pazienti presi in carico presso le strutture ospedaliere. Con questa finalità, nel mese di ottobre 2023, al fine di rendere più efficiente il percorso chirurgico oncologico, è stata approvata la procedura aziendale ‘Gestione del paziente chirurgico oncologico’ che ha innalzato la percentuale di interventi chirurgici oncologici eseguiti nei trenta giorni dall’immissione in lista di attesa dall’84,6 per cento del 2023 al 92,6 per cento del 2024 (dati aggiornati a ottobre 2024)”.

“Negli ultimi anni – ha proseguito l’assessore – i volumi di attività chirurgica dell’Aous sono aumentati in maniera significativa superando nel 2023 i volumi del 2019, periodo pre-Covid, con un aumento dell’8,2 per cento di pazienti immessi in lista di attesa chirurgica. Sono aumentati inoltre gli interventi di chirurgia robotica con un più 39,5 per cento nel 2023 rispetto al 2019, dato che nel 2024 è in ulteriore incremento. Oltre i volumi di attività c’è stato anche un incremento della percentuale di ricoveri ad alta complessità e del peso medio dei raggruppamenti omogenei di diagnosi (Drg) ad alta complessità. Allo stesso tempo, è aumentata la complessità della diagnosi in anatomia patologica che necessita sempre più, in base alle nuove linee guida e alle indicazioni delle società scientifiche, dell’integrazione dei dati tradizionali clinici-morfologici con quelli di metodiche sofisticate come immunoistochimica e biologia molecolare, essenziali per la valutazione di fattori prognostici e predittivi di risposta a target therapy, terapia a bersaglio molecolare. Questo richiede un numero quotidiano di preparazioni anatomiche da parte di personale tecnico altamente qualificato significativamente superiore rispetto alle metodiche tradizionali, gestibile con difficoltà con il semplice taglio manuale. Si utilizzano apparecchiature altamente tecnologiche sulle quali l’Aous ha investito in maniera importante, tra le quali quelle che consentono il taglio automatico, ma che devono essere necessariamente integrate con il software gestionale di anatomia patologica”.

“Queste premesse – ha evidenziato Giordano – sono fondamentali perché i ritardi di aggiornamento del software di anatomia patologica, eseguito da Estar solo nel mese di ottobre, e l’interfaccia dello stesso software con le apparecchiature deputate al taglio del pezzo anatomico, che è ancora in corso, sono alcuni dei fattori che hanno contribuito all’allungamento dei tempi di refertazione; in particolare, per alcune casistiche come quelle relative ai pezzi operatori di polmone, mammella e alle biopsie prostatiche, che hanno dei tempi medi di refertazione di quaranta giorni. Tutte le urgenze segnalate direttamente dai clinici vengono invece prese in carico tempestivamente con tempi di refertazione di circa dieci giorni. La fase più critica del processo riguarda i tempi di attesa per il taglio del pezzo anatomico, che si sono allungati in parte per le motivazioni appena esposte, ma anche per criticità organizzative relative sia al personale tecnico che a quello medico”.

“Nell’ultimo anno – ha riportato l’assessore basandosi sui dati forniti dall’Aous – sul versante medico ci sono stati i pensionamenti, uno dei quali non preventivato, di due professori ordinari di anatomia patologica che l’università ha difficoltà a sostituire. Pari difficoltà ci sono per la sostituzione dei quattro tecnici universitari che in anatomia patologica erano particolarmente numerosi rispetto ad altri laboratori. A questa difficoltà si sono aggiunte le dimissioni di un medico ospedaliero ancora non sostituito per mancanza di graduatorie disponibili. Nel 2024 sono, inoltre, cessati due tecnici ospedalieri, di cui uno per dimissioni volontarie, la cui sostituzione si è allungata per la mancanza di una graduatoria, che si è resa disponibile solo da ottobre. L’assunzione dei due tecnici ospedalieri è attualmente in corso e, dopo un adeguato periodo di formazione, i tecnici saranno subito operativi. Nel frattempo l’azienda ha ovviato a questa criticità di risorse con l’assunzione di un tecnico interinale e con l’utilizzo delle prestazioni aggiuntive sia per i medici che per i tecnici, per un totale di circa cinquecento ore per i tecnici e duecento per i medici nel corso del 2024”.

“In sintesi – ha concluso l’assessore Giordano – le problematiche hanno interessato ambiti diversi e purtroppo si sono sovrapposte nello stesso arco temporale. Alcune di queste sono in via di risoluzione; su altre, come per esempio la difficoltà dell’università a sostituire alcune risorse, la direzione generale dell’Aous conferma la disponibilità a supplire con le prestazioni aggiuntive che, temporaneamente, sono uno strumento di supporto in attesa che si possa arrivare a uno sblocco dei fondi universitari”.

La consigliera Monica Casciaro del gruppo Siena Sostenibile si è dichiarata “parzialmente soddisfatta semplicemente per la carenza e la difficoltà di ovviare alle carenze organiche da parte dell’Azienda ospedaliera. Ringrazio l’assessore per i dati raccolti, dai quali emergono tali criticità, anche se le ultime analisi dei dati, al 20 gennaio, fanno osservare un recupero dei tempi, proprio grazie alle prestazioni aggiuntive citate. E’ necessario però che l’Azienda risolva questa problematica quanto prima”.

Sovraffollamento e ritardi degli autobus negli orari scolastici, Tucci: “Non riscontrate particolari criticità”

Il sovraffollamento e, talvolta, il ritardo degli autobus e dei pollicini negli orari di ingresso e di uscita delle scuole in città sono stati l’oggetto dell’interrogazione presentata dal consigliere Alessandro Masi del gruppo Partito Democratico durante il Consiglio Comunale di oggi, giovedì 13 febbraio. A rispondere è stato l’assessore alla mobilità e ai trasporti, Enrico Tucci.

“Per dare all’interrogazione – ha spiegato Tucci – una risposta compiuta e corretta, non basata su impressioni ma su fatti documentati e verificabili, abbiamo interpellato, a cura dell’ufficio Mobilità comunale, il gestore del trasporto pubblico locale, Autolinee Toscane (At). L’azienda fa presente che, dalle loro verifiche interne, effettuate tramite l’analisi della documentazione del sistema satellitare a bordo dei mezzi, dei diari di regolarità, dei monitoraggi delle linee oggetto dell’interrogazione (S51, S52 e S54) e delle segnalazione pervenite dall’utenza, non sono state riscontrate particolari criticità nelle corse scolastiche”.

“In particolare – ha proseguito l’assessore – nel mese di gennaio non sono risultate anomalie importanti sugli orari del servizio. A posteriori sono state riscontrate difficoltà tra settembre e ottobre in concomitanza con la riduzione, da parte delle scuole, dell’attività scolastica da sei a cinque giorni. Il servizio è stato quindi rimodulato su cinque giorni e dalla fine di ottobre è andato a regime. Per quanto riguarda, invece, l’affollamento, non sono state rilevate criticità né a gennaio, né nei mesi precedenti, a eccezione di saltuarie ‘saturazioni’ della corsa S54, che dalla Coroncina raggiunge Sant’Agostino, tra le 7.30 e le 8.00. Per ovviare al problema in quella fascia oraria, anche se ad At non sono pervenuti reclami di passeggeri rimasti a terra, a quella corsa è stata affiancata una corsa bis, alle 7.52, con uno dei mezzi recentemente acquisiti, più capiente del pollicino”.

Il consigliere Alessandro Masi del gruppo Partito Democratico si è dichiarato soddisfatto della risposta: “Quanto meno si è posta attenzione sulla questione. Se grazie a questo accorgimento, applicato alla linea S54, il monitoraggio non mostra criticità, è sicuramente un aspetto positivo. Questo servizio è delicato, perché consente ai ragazzi di arrivare a scuola in orario e dà tranquillità alle famiglie che si affidano al servizio pubblico”.

Porta Romana, Bianchini: “In corso gli affidamenti della progettazionee delle indagini conoscitive”

Lo stato di criticità di Porta Romana è stato l’oggetto dell’interrogazione che il consigliere Luca Micheli del gruppo Partito Democratico ha presentato durante il Consiglio Comunale di oggi, giovedì 13 febbraio. A rispondere è stato l’assessore ai lavori pubblici e al patrimonio, Massimo Bianchini.

“Siamo in continuo contatto con la Soprintendenza, non solo per questa opera – ha esordito Bianchini – Certamente ci sono contatti per conoscere lo stato dell’arte in merito a Porta Romana, e il monitoraggio è continuo e costante. La Soprintendenza, tramite il Ministero della Cultura e il segretariato regionale per la Toscana, corpo intermedio tra Ministero e Soprintendenza, ha a disposizione una cifra di circa ventitré milioni di euro per interventi di tipo conservativo sulle mura cittadine, da spalmare su dieci anni. Il primo lotto, per un importo di circa due milioni di euro, riguarda il tratto murario che va da Porta Romana a Porta Pispini; il secondo lotto riguarderà proprio la porta, per un valore di circa due milioni e mezzo di euro”.

“L’intervento puntuale e definitivo – ha sottolineato l’assessore – non è ancora stato effettuato poiché la Soprintendenza sta procedendo ad accorpare questo intervento all’intervento di restauro e consolidamento complessivo su Porta Romana, che appunto sarà il lotto successivo al cantiere in corso tra Porta Romana e Porta Pispini. Presumibilmente i lavori potranno iniziare a fine anno, essendo in corso gli affidamenti della progettazione e delle indagini conoscitive”.

Il consigliere Luca Micheli (Partito Democratico) si è dichiarato “parzialmente soddisfatto, avrei preferito l’indicazione di una scadenza precisa per l’inizio dei lavori. La speranza è che si inizi entro l’anno, presumo però che alla fine si vada al 2026. In qualche modo fa piacere che ci sia l’idea di intervenire su Porta Romana, che dal punto di vista estetico ha diverse criticità in questo momento. Viste le tempistiche dell’intervento segnalo che la parte interna dell’imbracatura appare deteriorata. Vi invito a questo proposito ad effettuare un sopralluogo per controllarne lo stato”.

Colleverde, Loré: “Scuola spostata in locali più adeguati, sicuri e funzionali In corso valutazioni per il futuro”

La scuola primaria di Colleverde è stata spostata in locali idonei dopo opportune valutazioni, quali quelli dell’emiciclo di San Miniato: per il futuro è in corso una valutazione da parte dell’amministrazione di quello stesso immobile e di altri, con lo scopo di trovare la migliore sistemazione per una scuola storica della città che serve un’area altamente popolata”. Così l’assessore all’edilizia scolastica e all’istruzione del Comune di Siena Lorenzo Loré ha risposto all’interrogazione presentata oggi, giovedì 13 febbraio, durante il Consiglio Comunale dal gruppo Partito Democratico (Giulia Mazzarelli, Alessandro Masi, Gabriella Piccinni, Anna Ferretti, Luca Micheli), in merito all’annunciata chiusura della scuola Colleverde sita nei locali presso la Basilica dell’Osservanza.

La scuola primaria Colleverde – ha detto l’assessore – è stata collocata fino a fine gennaio nei locali della Basilica dell’Osservanza. Mi preme sottolineare, come già ricordato dagli interroganti, che gli spazi adibiti a scuola sono nati per svolgere altre funzioni. Così come è necessario ribadire che, sin dal lontano 2015, si è susseguito un fitto e costante scambio di corrispondenza tra l’amministrazione comunale e l’ente proprietario, la Provincia toscana di San Francesco stimmatizzato dei frati minori, tramite il quale veniva sollecitata l’individuazione di una collocazione diversa del plesso scolastico, vista la inadeguatezza dei locali dell’Osservanza. Il Comune di Siena ha sempre avuto presenti le criticità rilevate negli anni nella struttura. Di recente, però, le problematiche si sono intensificate ed acuite. Tra le altre questioni già note, da un lato, nel novembre 2024, come certificato anche da un verbale trasmesso dall’Asl competente, è stata rilevata la presenza di piume di piccione provenienti dal sottotetto, che è stato trovato pieno di guano e di altri materiali lì depositati. Dall’altro, in fase di rinnovo del certificato di prevenzione incendi, da sempre mantenuto in essere da parte dell’amministrazione comunale di Siena, è stata riscontrata la necessità, per sopraggiunti obblighi normativi, di procedere, in prima battuta, alla redazione della scia antincendio per l’intero complesso edile, quindi per tutta la parrocchia e i locali annessi, successivamente si sarebbe potuto procedere al semplice rinnovo della scia antincendio per la parte dedicata all’attività scolastica”.

“Alla luce di quanto sopra – ha aggiunto Loré – , si sono intensificati i contatti con la proprietà, tra l’altro responsabile, ai sensi del contratto di locazione in essere, della manutenzione straordinaria, e, dopo numerosi sopralluoghi, alla presenza dei tecnici comunali, dei consulenti della proprietà e della dirigenza dell’Istituto comprensivo Mattioli, al quale afferisce la scuola Colleverde, è stato verificato che non sarebbe stato possibile effettuare quegli interventi necessari per rimuovere il guano e gli altri materiali, se non provvedendo ad una serie di lavorazioni, particolarmente impattanti dal punto di vista economico ma anche logistico-organizzativo. Così come, dall’altra parte, non c’erano le condizioni per poter procedere, celermente e facilmente, da parte della Provincia stessa alla redazione e presentazione della scia antincendio complessiva. La Provincia toscana di San Francesco stimmatizzato dei frati minori ha, infatti, correttamente manifestato difficoltà operative nel procedere nell’immediato per la parte relativa al guano, così come ha comunicato che non sarebbe stato possibile adempiere alle prescrizioni di legge in ordine alle certificazioni necessarie, sottolineando ancora una volta come i locali non fossero più idonei – a patto che lo fossero mai stati – a ospitare delle aule scolastiche”.

“Questo ha di fatto bloccato ogni possibilità di rinnovare il certificato di prevenzione incendi – ha spiegato ancora l’assessore – per il plesso scolastico e, per l’effetto, di mantenere l’attività scolastica nei locali dell’Osservanza, con la conseguente decisione di spostare la scuola all’emiciclo di San Miniato. Mi si consenta una notazione: forse tale ultima decisione è stata presa in un ritardo fin troppo forte; le amministrazioni che si sono succedute avrebbero dovuto maturare molto prima la consapevolezza che sarebbe stato necessario assumere tale determinazione (si ricordi i dieci anni di corrispondenza già accennati prima). Il locale di San Miniato individuato è assolutamente idoneo sia dimensionalmente sia per le sue caratteristiche tecniche, come già dimostrato dal fatto di aver ospitato due scuole dell’infanzia, Santa Marta e Acquacalda, e alcune classi della scuola primaria Dupré, ed offre evidentemente un diverso e migliore contesto per quanto riguarda sia le tematiche di sicurezza sia le tematiche impiantistiche. La presenza del cantiere adiacente, già in essere quando Santa Marta e l’Acquacalda avevano sede là, è stata ulteriormente analizzata e verificata e gli esiti sono stati positivi, considerato anche che le attività del cantiere sono in fase avanzata e le demolizioni, di solito rumorose, sono terminate”.

“Allo stato attuale – ha spiegato ancora – la soluzione trovata, almeno nella sua conformazione, è da definirsi transitoria: è in corso una valutazione da parte dell’amministrazione di quello stesso immobile e di altri, con lo scopo di trovare la migliore sistemazione per una scuola storica della città che serve un’area altamente popolata. Non è, in ogni caso, intenzione di questa amministrazione rivalutare la possibilità di progettare una nuova scuola nelle aree che erano state a suo tempo individuate e che risultano ad oggi strette e compresse all’interno degli impianti sportivi. Vale la pena di ricordare, in conclusione, che il progetto cui si fa riferimento, redatto e pensato nell’anno 2018, in realtà era esclusivamente un progetto preliminare, quindi il primo stadio di una progettazione che avrebbe previsto al tempo e in vigenza del codice dei contratti dell’epoca, altri due step di progettazione, previa individuazione degli spazi più idonei e dei fondi necessari che, allora, non c’erano e non erano stati previsti”.

La consigliera Giulia Mazzarelli (Pd), che ha illustrato l’interrogazione, si è dichiarata: “Non posso ritenermi soddisfatta perché di fatto sulla domanda più importante non abbiamo ricevuto risposte, anzi nella risposta si conferma la conoscenza delle problematiche ben presenti da anni. Mi domando dunque perché si sia fatto cominciare l’anno nell’edificio della Basilica dell’Osservanza, quando magari attraverso verifiche più precise si poteva intervenire in anticipo rispetto allo spostamento fatto durante l’anno scolastico in corso. Si parla di adeguamento ad una normativa all’adeguamento antincendio cambiata, di fatto l’edificio non è più in regola, la proprietà ha sollecitato più volte nel corso degli anni l’amministrazione ad intervenire facendo presente le criticità, e si sono messe via via delle piccole toppe ma non si è mai affrontato il problema in maniera sostanziale. L’edificio ha evidenti problemi di vetustà e strutturali, per questo sottolineo, come primo punto critico la tempistica sbagliata dell’intervento, il secondo è che l’edificio attuale poteva forse essere adeguato e utilizzato come scuola dell’infanzia ma non è adeguato per ospitare una scuola elementare. Su sette classi, tre di queste restano molto penalizzate, ci sono una serie di problemi che sono stati fatti presenti: rubinetti che mancano, piedistallo in cemento da togliere, barriere-inferriate che delimitano lo spazio con il cantiere adiacente, la necessità di sistemare di una terrazza ballatoio esterno che una volta chiusa garantirebbe l’accesso a tutte le classi, una rete di protezione con pericoli evidenti perché composta da fili di ferro non protetti. Credo che queste problematiche debbano essere affrontate il prima possibile e mi chiedo come sia possibile che in più di un mese e mezzo non sia stato ancora fatto. Altri disagi sono stati evidenziati dalle famiglie relativi alla sicurezza dell’ingresso, con uno spazio ritenuto inadeguato, a ridosso di una strada dove passano anche mezzi pesanti che devono accedere al cantiere ed inoltre l’ attraversamento pedonale è fatto in assenza di vigili urbani. Bisognerebbe garantire la presenza dei vigili urbani oltre che una adeguata segnaletica. L’amministrazione non ha ancora chiaro cosa succederà in futuro e non mi risultano edifici già esistenti adeguati a contenere una scuola. Non è detto che il progetto già definito nel 2018 dalla giunta Valentini debba essere ripreso alla lettera ma invito fortemente l’amministrazione a rivalutare seriamente il progetto della costruzione di una nuova scuola a servizio di tutta la zona nord est che rappresenta per la città un quartiere molto ampio e attualmente in sofferenza in riferimento a questo argomento.”.

Via Gigli, Tucci: “Al vaglio interventi per migliorare ulteriormente la sicurezza”

In via Girolamo Gigli tutta la segnaletica orizzontale relativa agli attraversamenti pedonali e alla striscia di separazione dei sensi di marcia lungo la via sarà ripassata nel corso del 2025. Per incrementare ulteriormente la sicurezza stiamo inoltre valutando di ridurre il limite di velocità abbassandolo dai cinquanta chilometri orari previsti dal legislatore a trenta chilometri orari”. Con queste parole l’assessore alla mobilità del Comune di Siena, Enrico Tucci, ha risposto durante il Consiglio Comunale di oggi, giovedì 13 febbraio, all’interrogazione del consigliere Luca Micheli del gruppo Partito Democratico in merito alla sicurezza stradale di via Gigli.

Già l’8 gennaio 2025 – ha proseguito Tucci – abbiamo installato quattro pali con segnale di attraversamento pedonale bifacciale in corrispondenza degli attraversamenti esistenti. Inoltre, per migliorare la sicurezza dell’attraversamento pedonale a servizio della fermata del trasporto pubblico locale situata nella parte più urbanizzata della via, siamo intervenuti con la realizzazione di un attraversamento pedonale luminoso (Apl), finanziato nell’ambito degli ‘Interventi in materia di efficientamento energetico e mobilità sostenibile – contributo ministeriale anno 2021’. Al momento non sono previsti altri interventi infrastrutturali, anche perché il Codice della Strada non impone l’obbligo di installare segnaletica luminosa su tutti gli attraversamenti pedonali”.

Dai dati della Polizia Municipale – ha proseguito l’assessore – emerge che, dal 2005 al 2024, in via Girolamo Gigli si sono verificati cinquantadue incidenti, con una media di 2,6 sinistri all’anno. Rapportando questo numero alla lunghezza della strada, otteniamo un dato di 2,56 incidenti medi all’anno per chilometro, valore che colloca via Gigli tra le strade a media incidentalità del territorio comunale. I due sinistri citati nell’interrogazione sono avvenuti in orario notturno, proprio nei pressi dell’unico attraversamento pedonale già dotato di sistema Apl”.

Per quanto riguarda la richiesta di attraversamenti pedonali rialzati “va considerato – ha precisato Tucci – che si tratta di interventi puntuali, efficaci solo nelle immediate vicinanze della loro realizzazione. Tuttavia, analizzando la distribuzione degli incidenti su via Gigli, emerge che molti si sono verificati nel tratto vicino all’intersezione con via Aretina, dove la carreggiata è già ridotta, le curve hanno un piccolo raggio e la sosta lungo strada restringe ulteriormente la sede stradale. Altri incidenti risultano distribuiti lungo tutta la via. Si tratta quindi di un intervento che in questo caso non sarebbe risolutivo e che presenta anche delle criticità, poiché può costituire un ostacolo per la circolazione dei mezzi di soccorso e dei veicoli del trasporto pubblico locale. È una soluzione che va adottata con cautela e solo in corrispondenza di attraversamenti pedonali particolarmente utilizzati e critici. Per garantire maggiore sicurezza, stiamo valutando comunque valutando di ridurre il limite di velocità su via Gigli da cinquanta a trenta chilometri orari, un intervento che riteniamo possa essere più efficace nel migliorare la sicurezza stradale per tutti”.

Il consigliere Luca Micheli (gruppo Partito Democratico) si è dichiarato “non soddisfatto dalla risposta. Non so se si tratti di una questione ideologica, ma a tutte le interrogazioni che ho presentato relative alla sicurezza delle strade mi è sempre stato risposto che gli attraversamenti pedonali rialzati non risolvono il problema e che il numero di incidenti rilevato non è significativo, quando invece il problema esiste ed è sentito dai cittadini. Faccio presente che le misure di moderazione del traffico vengono adottate in tutte le città italiane. Quello che emerge dalle risposte ricevute è che non viene mai annunciato cosa l’amministrazione voglia fare in concreto per far diminuire la velocità delle auto. I cartelli con l’indicazione dei limiti di velocità si possono mettere, più o meno grandi, ma se non c’è nessuno che fa rispettare tali prescrizioni, anche i cartelli diventano inutili. La mia domanda è: avete intenzione, come amministrazione, di fare un piano per risolvere il problema della velocità e della sicurezza dell’utenza debole che transita nelle strade? Siamo tutti capaci a mettere i cartelli e a dire che se gli automobilisti rispettassero il codice della strada ci sarebbero meno incidenti, ma rimane il problema di far rispettare le norme. Il problema c’è ed è serio, e vorrei sapere se esiste la volontà di fare un progetto concreto per risolvere qualcosa almeno su una delle strade da me sottoposte alla vostra attenzione”.

Stazione Medioetruria, Tucci: Creti-Farneta scelta tecnica non campanilista”

La sede di Creti-Farneta come sede dell’alta velocità ferroviaria è basata su dati oggetti e non sul campanilismo”. Così l’assessore alla mobilità e ai trasporti del Comune di Siena Enrico Tucci ha risposto all’interrogazione presentata oggi, giovedì 13 febbraio, durante il Consiglio Comunale da Silvia Armini, Michele Cortonesi, Leonardo Pucci, Francesca Cesareo (gruppo Siena in tutti i sensi Nicoletta Fabio Sindaco), in merito all’ubicazione della stazione alta velocità Medioetruria nella sede di Creti-Farneta nel Comune di Cortona.

“Quello della stazione dell’alta velocità – ha detto Tucci – è un tema importantissimo. Il tavolo tecnico ministeriale ha individuato la sede a Creti-Farneta, indicazione accolta dal Consiglio Comunale di Siena nella mozione votata all’unanimità nella seduta del 29 dicembre 2023. Un tema di assoluta attualità nel momento in cui il Presidente della Regione Toscana Giani, peraltro sempre contrario a questa indicazione, partecipa insieme all’assessore Stefano Baccelli ai Consigli Provinciale e Comunale di Arezzo inneggiando alla scelta di Rigutino come sede individuata dalla Regione Toscana. Lungi da noi entrare in polemica con Arezzo e con la scelta di Rigutino: rileviamo solo, avendo esaminato a suo tempo tutta la documentazione portata al tavolo tecnico del ministero e le conclusioni dello stesso, che Rigutino non era stata presa in considerazione, a differenza peraltro della stazione di Arezzo, in quanto ritenuta non idonea”.

“Il tavolo tecnico – ha proseguito l’assessore – ha indicato Creti-Farneta, al di là di tutte le considerazioni, in quanto unica sede presa in considerazione, avendo scartato tutte le altre, dai due player che si dividono il mercato dell’alta velocità ferroviaria in Italia, ovvero Trenitalia e Italo, indisponibili per sedi non in grado di assicurare un adeguato bacino di utenza. E se chi ci mette i treni non è d’accordo, è evidente come non sia possibile ipotizzare di costruire la relativa stazione. Segnaliamo poi il recentissimo pronunciamento delle imprese senesi per il rispetto di quanto condiviso al tavolo tecnico, contro ‘tutte quelle posizioni che vorrebbero vedere realizzata la stazione nel giardino di casa propria’. Riteniamo che comunque i giochi non siano fatti e che più di un’azione del Sindaco sia opportuno e utile un nuovo pronunciamento, possibilmente unanime, del Consiglio Comunale, nella forma che nell’autonomia del Consiglio sarà ritenuta più opportuna, al fine di ribadire la volontà di Siena per una decisione dettata da dati oggettivi e non da un retrivo campanilismo, e di collegarsi con chi nella Regione Umbria, al di là del cambio di colore politico, continua a sostenere con ottime ragioni la scelta di Creti-Farneta”.

Il consigliere Silvia Armini (Siena in tutti i sensi Nicoletta Fabio Sindaco), che ha illustrato l’interrogazione, ha ringraziato l’assessore per la risposta: “Questa collocazione, come già il Consiglio comunale ha pienamente condiviso a fine novembre 2023, è cruciale per la città di Siena: per l’economia, il turismo, la produttività delle piccole-medie imprese senesi. Una collocazione che avvantaggia i territori limitrofi e nulla toglie alle altre città toscane sufficientemente già servite dalla rete ferroviaria. Nessuna azione è vana se ha come obiettivo quello di accertare e sostenere, con fermezza, che una decisione data-driven, chiara e inequivocabile come lo è la relazione del tavolo tecnico Mit-Rfi, debba essere mantenuta con ferma convinzione. Creti-Farneta è la sede più idonea dove ubicare la stazione dell’alta velocità in termini di efficacia, efficienza ed economicità con riguardo agli investimenti, al funzionamento e all’utilità complessiva dei servizi ferroviari. Siena è uno dei più importanti capoluoghi di provincia della Regione Toscana, che non può e non deve rimanere isolata. Così come è stato fatto per altre città della regione, anche a Siena deve essere data l’opportunità di usufruire di collegamenti su ferro efficienti e collegarsi ai principali mercati del lavoro e della produzione del Nord e del Sud Italia. Lancio una proposta che, credo, possa essere ritenuta interessante: l’istituzione, attivazione e mantenimento di un tavolo permanente sui trasporti e sulla mobilita di merci e persone, che analizzi a trecentosessanta gradi i problemi del trasporto e della mobilità da e verso la città di Siena. Un tavolo animato dalle forze politiche, dalle associazioni di categoria e dai principali enti e istituzioni della città, con lo scopo di valutare i possibili scenari e avanzare proposte concrete e sostenibili, risolutive al problema dei collegamenti tra la nostra città e il resto del Mondo. E riporto quindi I’attenzione anche sull’ultima mozione, discussa pochi mesi fa in Consiglio Comunale, che riguarda l’attivazione del collegamento ferroviario diretto Siena-Roma con la messa in servizio del treno ibrido. La nostra città deve rispondere alle esigenze di mobilita dei cittadini, dei turisti e dei pellegrini che nell’anno del Giubileo vorranno raggiungere Siena. Mi ritengo parzialmente soddisfatta per i risultati a oggi raggiunti. Ritengo necessario che il Sindaco, forte di avere con sé I’intero Consiglio Comunale, possa essere ancora più incisivo nei confronti del Ministero e della Regione, affinché venga fatta una scelta di buon senso e non di posizionamento politico. La dichiarazione del Presidente della Regione Toscana, che favorisce la sede di Rigutino piuttosto che quella di Creti-Farneta, è molto grave perché non ha alcun fondamento tecnico né una prospettiva di sviluppo territoriale. Oltretutto, con questa affermazione il Presidente della Regione Toscana non tutela Siena in qualità di territorio debole e disagiato nei trasporti e nella mobilità delle persone”.

Piano strategico del turismo, Giunti: Attuazione procede in diverse aree strategiche, molte azioni già avviate”

L’attuazione del Piano strategico e operativo sta procedendo in diverse aree strategiche. L’obiettivo è quello di garantire una gestione del turismo che favorisca il benessere della comunità locale e valorizzi il territorio. Molte delle azioni previste, in particolare quelle con risultati attesi a partire dal 2026, sono già state attivate”. Così l’assessore al commercio e al turismo del Comune di Siena, Vanna Giunti, ha risposto all’interrogazione presentata durante il Consiglio Comunale di oggi, giovedì 13 febbraio, dalla consigliera comunale del gruppo Partito Democrativo, Anna Ferretti, in merito alle azioni intraprese per attuare il piano strategico e operativo “Per un buon governo del turismo a Siena”.

Il Piano strategico e operativo – ha spiegato Giunti – definisce obiettivi chiari e strumenti concreti per una gestione turistica sostenibile e integrata con le esigenze del territorio. Le azioni previste si sviluppano lungo i quattro pilastri della sostenibilità secondo lo standard Gstc: cura del territorio, benessere della comunità locale, conservazione del patrimonio culturale e tutela dell’ambiente. Tra i principali ambiti di intervento rientrano la governance, la gestione dei flussi turistici, la regolamentazione degli affitti brevi e le politiche di mobilità sostenibile. Per quanto riguarda la creazione di una Destination management organization (Dmo), il gruppo di lavoro istituito ha delineato un percorso volto al rafforzamento della governance turistica della destinazione Siena. Sono emerse alcune necessità fondamentali, tra cui la definizione della struttura organizzativa più efficace per la gestione delle funzioni turistiche, con particolare attenzione al modello giuridico più adeguato, che si sta orientando verso una fondazione pubblico-privata, sul modello adottato con successo da molte altre destinazioni italiane. Il raggiungimento dell’obiettivo dipenderà dalla coesione tra i soggetti pubblici e privati coinvolti, attraverso un percorso di confronto e collaborazione già avviato. Sarà inoltre fondamentale garantire un finanziamento stabile attraverso la tassa di soggiorno, contributi regionali, bandi, risorse autogenerate e quote associative. Il modello organizzativo prevede un Destination manager, un team digitale, un team di prodotto e di marketing, un team di accoglienza e un sistema di gestione della destinazione basato su dati. È in corso un dialogo con la Regione Toscana per consolidare l’Ambito Terre di Siena, mentre la programmazione di un piano turistico annuale e di un Destination Management Plan consentirà di strutturare al meglio le attività e monitorarne i risultati”.

Per quanto riguarda l’attuazione del Piano, l’assessore ha chiarito che “sta procedendo in diverse aree strategiche. L’obiettivo è quello di garantire una gestione del turismo che favorisca il benessere della comunità locale e valorizzi il territorio. Molte delle azioni previste, in particolare quelle con risultati attesi a partire dal 2026, sono già state attivate. La cittadinanza viene costantemente aggiornata attraverso i canali istituzionali del Comune, assicurando trasparenza e informazione puntuale. Gli operatori turistici sono coinvolti nel processo anche tramite l’associazione Terre di Siena Dmo e attraverso un confronto continuo con le associazioni di categoria. Nel programma di mandato del Sindaco e della maggioranza è delineato un percorso chiaro dalla creazione della Dmo come strumento di governance turistica, fino alla futura istituzione di una fondazione dedicata alla promozione e gestione strategica del turismo a Siena. L’obiettivo è costruire un modello efficiente, partecipato e sostenibile, in linea con quanto già avviato in altre città italiane come Verona, Bologna, Firenze, Milano, Venezia e Arezzo. Quest’ultima, ad esempio, ha sviluppato un sistema dinamico che, in meno di dieci anni, ha portato alla creazione di eventi culturali e turistici, alla gestione diretta di quattro musei e a un significativo ritorno economico per il territorio, con un aumento delle entrate derivanti dalla tassa di soggiorno e dalla gestione degli spazi pubblici. In merito alle risorse destinate al turismo, è importante precisare che, nonostante il bilancio comunale sia oggi più limitato rispetto al passato, il settore resta una priorità per questa amministrazione, per le ricadute economiche e occupazionali che genera. Nel 2024, a fronte di un incasso dalla tassa di soggiorno di circa 2,12 milioni di euro, l’assessorato al turismo ha investito circa 2,25 milioni di euro in iniziative e manifestazioni, una cifra che è già stata prevista anche per il 2025”.

Relativamente all’esperimento estivo delle navette per turisti, l’assessore al turismo ha sottolineato che “la decisione era scaturita dalla necessità di gestire l’accesso dei bus turistici in previsione dei lavori programmati nell’area dell’ex campino di San Prospero, a tutt’oggi principale punto di attracco dei bus turistici. Colgo inoltre l’occasione per informare che è allo studio un piano di attracchi differenziati e di aree di sosta, da realizzare in varie fasi. Questa progettualità, considerata la successiva necessità di opere, non potrà però evitare la riproposizione della ricerca di soluzioni sperimentali, pur diverse dalla precedente, nel momento dell’inizio dei lavori al campino, ormai improcrastinabili”.

“Sulla regolamentazione degli affitti brevi – ha aggiunto l’assessore – il Comune di Siena ha richiesto alla Regione Toscana l’estrazione dei dati aggiornati. Attualmente, la copertura del Codice Identificativo Nazionale (Cin) per le strutture ricettive della provincia è del 93 per cento, mentre per il Comune di Siena la copertura è dell’88 percento su un totale di 1305 strutture attive. Nel territorio comunale risultano presenti 907 locazioni turistiche brevi, di cui 788 non imprenditoriali e 119 imprenditoriali. È prioritario garantire controlli adeguati sulla sicurezza e sulla regolarità di queste strutture. La nuova normativa regionale, entrata in vigore l’8 gennaio, offre ai Comuni la possibilità di regolamentare le locazioni brevi. L’Anci, insieme all’assessore regionale Marras, sta organizzando seminari informativi per i Comuni, in attesa del decreto attuativo che verrà emanato nei prossimi mesi. Nel frattempo, il Comune di Siena si è già adeguato alla normativa, introducendo l’obbligo per le locazioni imprenditoriali di presentare una Segnalazione Certificata di Inizio Attività (Scia) attraverso il Suap, garantendo così maggiore controllo e trasparenza”.

Infine, sul coordinamento del Piano strategico, l’assessore Giunti ha riferito che “il progetto è seguito dal servizio Progetti sovracomunali e dall’ufficio comunale d’ambito, che assicurano continuità operativa e gestionale. La direzione del Turismo è attualmente guidata da un dirigente ad interim, mentre è in corso la procedura concorsuale per la copertura del ruolo in via definitiva. Il coordinamento tra i vari settori del Comune è garantito dalle figure preposte, che operano in sinergia per l’attuazione delle strategie turistiche. Il dialogo con gli operatori del settore e le strutture di governance è attivo e favorisce una gestione integrata e condivisa delle iniziative”.

La consigliera comunale Anna Ferretti (Pd) si è dichiarata “parzialmente soddisfatta per la risposta. La mia interrogazione non era polemica, è stato fatto il Regolamento della Polizia Locale in due mesi, per altre attività, come questa, si va a rilento. Vorrei capire quale sia la volontà dell’amministrazione sulla Dmo, progetto presentato in campagna elettorale e che deve trovare ancora azioni concrete. E’ uno strumento importante per il futuro, non risolve il problema immediatamente, ma sicuramente è utile per le criticità dei prossimi anni. Il flusso giornaliero dei turisti, ad esempio, è un discorso da affrontare: le famigerate navette sperimentate in periodo estivo sono state apprezzate da alcuni cittadini, mentre per molti turisti hanno funzionato come disincentivo a tornare. Serve trovare un giusto equilibrio in modo da dare slancio a un settore importante anche per l’economia cittadina. Gli esperimenti non si fanno in tre giorni, costano soldi pubblici e devono essere pensati, meditati e poi si deve scegliere quale siano le soluzioni migliori da adottare. Prima di spendere altri soldi come per le navette costate 200mila euro sarebbe bene attivare azioni ponderate. Sono soddisfatta che siano rallentati i dati sulle locazioni turistiche brevi, perché incidono sul problema degli affitti e alloggi ai residenti: bisogna favore la permanenza dei cittadini in centro, come ha avuto modo di dire il vicesindaco Michele Capitani durante uno scorso Consiglio Comunale, e per farlo concretamente serve anche questo”.

 
 
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