Così il sindaco De Mossi evita di rispondere
di Augusto Mattioli
SIENA. Fanno discutere, e non solo sui social, le dimissioni di Franco Caroni da direttore artistico di Siena Jazz, all’indomani delle decisioni del consiglio comunale prese dalla maggioranza di centrodestra sugli assetti dell’associazione.
Il sindaco De Mossi, a margine della presentazione del concerto sinfonico di venerdì in piazza del Campo, ha risposto ad una nostra domanda sui motivi delle dimissioni del fondatore di Siena Jazz.
“Domandatelo a Caroni – ha detto De Mossi –, domandatelo a lui quali sono le sue scelte. Non sono questioni che ci riguardano. E’ stata una sua precisa scelta. Io so una cosa. Per quanto riguarda il Siena Jazz questa amministrazione ha dato modo ed ha investito per la specialistica. Se vuoi guardate i comunicati che ha fatto il Siena jazz, compresa la presenza di Caroni erano tutti di ringraziamento . E’ una domanda – ha ripetuto il sindaco – che dovete porre a lui”.
Ma dalla presa di posizione di Caroni nella quale annuncia le dimissioni sembra chiaro fin dall’inizio del suo ragionamento come critichi le decisioni del consiglio comunale sugli assetti di Siena Jazz. “Sono venuto da alcuni giorni a conoscenza della stesura di una modifica dello statuto a iniziativa del Comune e del presidente dell’associazione, che non poteva assolutamente non sapere e condividere – scrive nella sua lettera di dimissioni -. Il testo approvato in Consiglio sembra far emergere una volontà esplicita dell’amministrazione di accentrare ogni decisione sulla gestione dell’associazione così come evidenziato dall’emarginazione della figura del direttore artistico e dall’introduzione di norme transitorie sulla nomina del presidente a esclusivo appannaggio del sindaco”.
Più chiaro di così Caroni non poteva essere. Ad una domanda a Quadri il sindaco ha risposto a Picche. Atteggiamento comune peraltro a buona parte del politici di oggi. Nazionali e locali.