Gli scout lanciano un appello alla cittadinanza
di Erica Nencini
SIENA. Un forte odore di bruciato ci accoglie non appena varchiamo la soglia della sede scout del Reparto Diavoli Gialli del gruppo Siena 12. Le finestre sono spalancate e lasciano filtrare un po’ di luce all’interno dei locali, a terra un telo di una tenda bruciato. Passando nella seconda stanza le conseguenze dell’incendio, scoppiato tra la notte di venerdì 16 e la mattina di sabato 17, si manifestano in tutta la loro tragicità. L’intera stanza è annerita dal fumo, l’intonaco scrostato, alcuni degli oggetti dei ragazzi a terra carbonizzati, sui muri si intravedono le macchie delle bombolette spray, il pavimento ancora sporco di cenere. Su di una parete spicca un murales e una scritta fatta dal gruppo stesso dopo il primo atto vandalico avvenuto a marzo: sorridono e cantano anche nelle difficoltà.
Per chi fosse digiuno del mondo scout è doveroso chiarire che la scritta non è casuale, ma è una delle leggi che i ragazzi e i capi si propongono di rispettare nella vita fuori e dentro l’associazione. E forse è proprio in questo tenace reagire che si cela la vera forza dell’A.G.E.S.C.I., un’associazione che nasce per proporre un modello educativo le cui radici affondano in valori come il rispetto, il dialogo, l’accoglienza dell’altro e lo spendersi quotidianamente per la propria comunità. Anche oggi, davanti allo scenario desolante della sede che per il gruppo è prima di tutto luogo di memoria, le parole dei capi non sono state di accusa o condanna, ma di apertura.
Erano presenti Flavio Pierini e Alessandra Quattrini, i due capi gruppo, e Andrea Bilotti delegato per la comunicazione del gruppo scout Siena 12. Tutti e tre hanno manifestato una forte preoccupazione per quanto accaduto, ma allo stesso tempo hanno riaffermato la loro missione educativa. “Vogliamo far sapere che questo gesto non ci scoraggia – ha affermato Andrea Bilotti -. Ciò che vorremmo è portare avanti una riflessione più profonda assieme alla cittadinanza sui problemi del mondo giovanile. Purtroppo questi ragazzi vedono in simili atti vandalici una forma di espressione, noi invece vogliamo continuare ad impegnarci nel formare nelle nuove generazioni un’identità di cittadinanza”.
“Siamo grati per la solidarietà che gli altri gruppi scout di Siena e della zona ci hanno manifestato – ha poi continuato Flavio Pierini – Adesso ci rimboccheremo le maniche. I danni non sono ancora stati accertati, ma sappiamo che l’impianto elettrico è stato danneggiato così come l’intonaco. Il danno più grande rimane per i ragazzi che con l’inizio dell’anno scoutistico non hanno attualmente una sede dove poter svolgere le attività”.
Sul finire dell’incontro con i capi si avvicina Silvano Ciacci, 91 anni e anch’egli scout.“Sono molto triste per quello che è successo – ha affermato – Ho letto questa mattina la notizia e sono voluto passare per dare un’occhiata. Nessuno si dovrebbe comportare così nei confronti di un’associazione come l’A.G.E.S.C.I. Sono vicino e a fianco di questi giovani”.
Adesso, passato il momento dell’amarezza e dello sconforto, comincia una nuova fase: la ricostruzione. Vista l’impossibilità di effettuare un accurato sopralluogo da parte dei capi, non sono ancora stati accertati i danni subiti dal materiale, è quindi difficile fare previsioni e progettare eventuali interventi. È doveroso sottolineare che i materiali contenuti nella sede sono frutto degli autofinanziamenti fatti dai ragazzi, ogni singolo oggetto è stato comprato con i soldi guadagnati in seguito a vari eventi organizzati dagli stessi. Si apre perciò un periodo di duro lavoro per capi e i ragazzi, momento che verrà sicuramente affrontato guardando a quelle leggi care allo scoutismo: sono laboriosi ed economi, sorridono e cantano anche nelle difficoltà.